Cronaca
Napoli intensifica i blitz antidroga: sei arresti in sole 48 ore, un segnale della lotta quotidiana.
#BlitzAntidrogaANapoli: Sei arresti in 48 ore, un’altra giornata nella guerra infinita contro lo spaccio nel cuore del territorio partenopeo
Napoli, città di contrasti e resilienza, non smette di fronteggiare il flagello del traffico di stupefacenti, che si insinua come un’ombra nelle sue vie affollate e nei sobborghi. Queste ultime 48 ore di operazioni della Polizia di Stato non sono solo un resoconto di successi, ma un monito su quanto il problema sia radicato nelle dinamiche quotidiane del nostro territorio. Da sempre, come chi vive qui sa bene, lo spaccio non è solo un reato, ma un sintomo di disagi sociali più profondi: disoccupazione, marginalità e una rete di povertà che si perpetua. Eppure, mentre le forze dell’ordine intensificano i controlli, ci chiediamo se basti per scalfire un fenomeno che sembra rigenerarsi come le erbacce tra i sampietrini.
Prendiamo il caso di via Francesco Saverio Correra, dove gli agenti del Commissariato Dante hanno fermato un 49enne napoletano, personaggio fin troppo noto nei nostri archivi polizieschi. In tasca, l’uomo è stato trovato in possesso di un involucro contenente circa 28 grammi di cocaina e 1.380 euro in banconote di vario taglio, ritenute provento dell’attività di spaccio. È ironico pensare che, in una zona vivace come il centro storico, un simile quantitativo possa circolare sotto gli occhi di famiglie e turisti, evidenziando quanto lo spaccio si sia adattato al paesaggio urbano. Qui, dove ogni vicolo racconta una storia, non è solo un arresto: è un richiamo alla necessità di interventi più strutturati, perché il denaro sequestrato non è altro che il riflesso di una domanda insaziabile che alimenta il ciclo.
Poi c’è Acerra, periferia della provincia napoletana che, purtroppo, conosco fin troppo bene per le sue lotte contro il degrado ambientale e sociale. Gli agenti hanno bloccato un 17enne napoletano in via Matteotti, un’area che simboleggia le contraddizioni della nostra regione: quartieri giovani e promettenti, ma anche facili prede per il crimine. Il controllo ha portato al sequestro di 41 stecche di hashish per un peso complessivo di circa 90 grammi. Un quantitativo del genere, per un minorenne, non fa che confermare quanto le organizzazioni criminali siano abili nel reclutare i più vulnerabili, trasformando ragazzi in ingranaggi di una macchina più grande. Come cronista locale, mi domando: quanti altri come lui stanno crescendo in un contesto dove l’istruzione e le opportunità scarseggiano, rendendo lo spaccio l’unica “carriera” accessibile?
La serata a Afragola ha portato a un intervento più cinematografico, con gli agenti del Commissariato locale che hanno sorpreso due giovani – un 20enne e un 21enne napoletani – in via Vittorio Emanuele. Il blitz ha permesso di sequestrare 26 dosi di cocaina per 11 grammi complessivi e 730 euro in contanti, mentre i due cedevano droga a un acquirente dall’interno di un’auto. È una scena che si ripete, quasi rituale, nei nostri sobborghi: lo spaccio “porta a porta”, una delivery illegale che sfrutta la mobilità per eludere i controlli. Ironia della sorte, in un’epoca di app e consegne rapide, il crimine si adegua, ma questo ci fa riflettere su quanto la repressione debba evolversi per contrastare una rete così agile. Afragola, con la sua vicinanza a Napoli, è un ponte tra la città e le periferie, e questi arresti rivelano una filiera che non si ferma ai confini amministrativi.
Non poteva mancare Scampia, quartiere simbolo delle disuguaglianze napoletane, dove un 32enne napoletano è stato bloccato in via Mianella durante una cessione. Con sé, aveva 7 involucri di cocaina e 130 euro. E infine, nel cuore del centro, in via Firenze, gli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato hanno arrestato un 48enne algerino, già nel mirino delle forze dell’ordine. L’uomo, bloccato dopo una breve resistenza, aveva con sé 4 dosi di hashish e 10 euro. Questi episodi, sparsi tra il caos urbano e le aree marginali, non sono isolati: sono pezzi di un puzzle che, come napoletano, vedo ogni giorno. La resistenza dell’uomo in via Firenze, ad esempio, è un promemoria dei rischi che corrono gli agenti, esposti in prima linea per proteggere chi, come noi, naviga queste acque turbolente.
Tutti gli arrestati dovranno rispondere di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, un capo d’accusa che, in questa città, suona fin troppo familiare. L’intensificazione dei controlli da parte della Questura è un passo avanti, senza dubbio, ma come chi racconta queste storie da anni, non posso fare a meno di sottolineare che serve più di un blitz per cambiare le cose. I sequestri e gli arresti sono vittorie momentanee, ma il vero contrasto passa da un impegno collettivo: investimenti nei quartieri, programmi per i giovani e una comunità che non giri la testa dall’altra parte. Napoli merita di più di queste cicliche operazioni; merita una rinascita che vada oltre le sirene della polizia.
