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Cronaca

Maltempo devasta via Appia: Giugliano, Melito e Sant’Antimo alle prese con un’altra emergenza sul territorio.

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Maltempo devasta via Appia: Giugliano, Melito e Sant’Antimo alle prese con un’altra emergenza sul territorio.

#VoragineSuViaAppia: Quando i cantieri infiniti di Napoli cedono al primo acquazzone! #NapoliInGinocchio #CantieriEterni

In una Napoli perennemente alle prese con le sue infrastrutture fatiscenti, una voragine ha inghiottito una porzione di Via Appia, proprio nel bel mezzo dei lavori per il collettore fognario che dovrebbe servire Melito, Sant’Antimo e Giugliano. Questa volta, non è solo un altro buco per strada: è il simbolo di quanto le nostre amministrazioni locali brancolino nel buio quando si tratta di gestire progetti vitali, esponendo i cittadini a rischi evitabili.

Come cronista che vive e respira queste dinamiche da anni, non posso fare a meno di riflettere su quanto questa vicenda sia l’ennesima dimostrazione della nostra precaria resistenza al maltempo. La voragine si è aperta stamattina sotto un violento acquazzone che ha imperversato sull’area metropolitana, travolgendo almeno quattro automobili in transito. Per fortuna, non ci sono state vittime, ma il caos e il terrore tra gli automobilisti hanno riacceso le solite lamentele: quante volte abbiamo visto strade appena “risistemate” cedere al primo temporale? Qui, nel Napoletano, dove le piogge sono prevedibili come il traffico, questo cedimento non è una sorpresa, ma un fallimento annunciato.

La notizia è rimbalzata rapidamente grazie al deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi e Sinistra e a Carlo Ceparano di Europa Verde, che hanno raccolto decine di segnalazioni, foto e video dai residenti esasperati. Come chi vive sul territorio, so bene quanto questi “cantieri eterni” abbiano reso la vita impossibile: tre anni di disagi, code infinite e lavori che sembrano più un placebo che una soluzione reale. Borrelli e Ceparano non hanno risparmiato critiche, puntando il dito su una gestione superficiale che trasforma ogni pioggia in un’emergenza.

“Dopo circa tre anni di lavori e disagi – denunciano congiuntamente Borrelli e Ceparano – è bastato un po’ di maltempo per far crollare tutto. Non si tratta di una calamità naturale inattesa, ma della drammatica conseguenza di opere palesemente inadatte a fronteggiare gli eventi climatici di questo tipo.”

Questa dichiarazione non fa che rafforzare il mio scetticismo, da napoletano doc: quanti appalti e sopralluoghi abbiamo visto qui, senza che nulla cambiasse davvero? I due esponenti politici non si limitano a lamentarsi; accusano apertamente la qualità scadente e la lentezza esasperante dei lavori, definiti “cantieri eterni” dopo i loro precedenti controlli. È un’accusa che risuona forte nelle nostre comunità, dove la frustrazione per le infrastrutture colabrodo è quotidiana. Come se non bastasse, ora parliamo di un “fallimento” che ha sfiorato la tragedia, trasformando una strada trafficata in una trappola mortale.

Di fronte a questo disastro, Borrelli e Ceparano hanno chiesto un intervento immediato della Procura della Repubblica per indagare a fondo. “La fragilità di questo tratto stradale, subito dopo la conclusione dei lavori, è inaccettabile,” tuonano, e non posso che concordare: se i lavori sono finiti da poco e già crolla tutto, chi garantisce la sicurezza delle altre sezioni del collettore? “È urgente – concludono gli esponenti – una verifica su tutte le aree del collettore prima che si verifichino altri crolli e si metta a repentaglio la vita di altre persone.”

Come giornalista locale, questa vicenda mi porta a riflettere su un problema più ampio: nel nostro territorio, tra Melito e Giugliano, i cantieri non sono solo ritardi, sono un rischio sistemico. L’allarme per possibili crolli a catena non è esagerato; è la cruda realtà di una rete fognaria che, se non affrontata con serietà, potrebbe costare caro. È tempo che le istituzioni smettano di promettere e inizino a agire, prima che un acquazzone diventi un ricordo tragico per tutti noi.

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