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Cronaca

La movida di Pozzuoli nel caos: sequestrate asce durante i controlli notturni, un altro segnale di tensioni locali

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La movida di Pozzuoli nel caos: sequestrate asce durante i controlli notturni, un altro segnale di tensioni locali

Asce e Droga nella Movida Puteolana: Quando la Notte Invola Persino le Armi! #PozzuoliSicura #ControlliNotturni #CampaniaReale

Ah, la movida di Pozzuoli: un mix di risate, musica e chiacchierate fino all’alba, ma che troppo spesso si trasforma in un palcoscenico per le solite ombre, quelle dell’illegalità che ci ricordano quanto il nostro territorio sia una polveriera pronta a esplodere. Come cronista locale, cresciuto tra le strade di questa città vulcanica, non posso fare a meno di riflettere su come questi maxi-controlli dei Carabinieri non siano solo routine, ma un segnale chiaro di una realtà che ci sfiora tutti – dalla piazza affollata al vicolo buio. Stavolta, durante un fine settimana di sorveglianza intensiva, le forze dell’ordine hanno setacciato strade, veicoli e punti caldi della città, puntando dritto su spaccio, comportamenti pericolosi e guida sotto effetto, confermando che la sicurezza non è un optional, ma una battaglia quotidiana.

Prendiamo ad esempio l’intervento in via Domitiana, dove due giovani provenienti da Giugliano in Campania sono finiti nei guai per possesso di sostanze illecite. Nell’auto, i Carabinieri hanno rinvenuto marijuana, attrezzi per il confezionamento e ben 1.175 euro in contanti, soldi che odorano fin troppo di mercato nero. E poi, il tocco surreale: due asce nel cofano, un ritrovamento che fa sorgere più di un dubbio sul livello di preparazione di questi ragazzi. Come qualcuno del posto mi ha confidato, “qui da noi, le armi improvvisate non sono una novità, ma vederle in un contesto di spaccio ci ricorda quanto la criminalità si stia adattando, rendendo le nostre notti sempre più imprevedibili”. Sequestrato tutto, ovviamente, e i due denunciati in stato di libertà – un monito per chi pensa che la Domitiana sia solo una scorciatoia per la spiaggia.

Non lontano, in via Alvaro, la storia si ripete con un’intensità maggiore: Alfredo Ferrigno, 24 anni, e Salvatore Maddaluno, 26 anni, entrambi di Pozzuoli, sono stati arrestati sul posto. Indossavano addosso oltre 74 grammi tra cocaina e hashish, più una bella sommetta in contanti, probabilmente frutto di traffici che alimentano il giro locale. Qui, da osservatore del quartiere, mi chiedo come ragazzi del nostro tessuto sociale finiscano in queste reti – è il fascino della strada, la disperazione economica, o forse un mix di entrambi? Il sequestro è stato totale, e ora attendono il loro destino in tribunale. È un ciclo che conosco bene: famiglie divise, comunità che bisbiglia, e noi tutti a pagare il prezzo di una movida che scivola nel buio.

I controlli non si sono fermati, proseguendo in via G. Severini, dove un 22enne è stato pizzicato con una mazza da baseball di 61 centimetri – un oggetto che, nel nostro gergo locale, è più di un “giocattolo”, è un potenziale pericolo per le risse che troppo spesso infiammano le serate. E in via Madonna del Pantano, un 21enne ha pensato bene di rifiutare l’alcoltest e i controlli per le droghe, finendo denunciato. Non è solo una violazione, è un atto di sfida che rispecchia l’atteggiamento di chi, qui a Pozzuoli, crede di poter dribblare le regole con troppa facilità.

A completare il quadro, due individui sono stati beccati alla guida senza patente, con precedenti che gridano recidiva, mentre sette giovani sono stati segnalati alla Prefettura come consumatori, con altri 7,58 grammi di varie sostanze sequestrate. In totale, l’operazione ha coinvolto 46 veicoli e 99 persone, culminando in 32 sanzioni al Codice della Strada, 5 patenti ritirate e 8 mezzi sequestrati. Numeri che, per chi vive qui, non sono astratti: parlano di una città che lotta per il suo equilibrio, tra il fascino della vita notturna e il rischio costante di disordini.

Alla fine, questi interventi non sono solo statistiche per i rapporti ufficiali; sono un richiamo alla realtà per noi puteolani. Come giornalista del territorio, vedo in questi fatti un’opportunità per riflettere: la movida deve essere viva, sì, ma sicura, e se le asce finiscono nei cofani, è ora di chiederci cosa sta davvero accadendo sotto la superficie. Le forze dell’ordine meritano un plauso, ma senza un impegno collettivo – da parte di istituzioni, famiglie e giovani – questi controlli rimarranno solo una toppa su un vulcano pronto a eruttare. Qui a Pozzuoli, la vera sfida è trasformare queste notti in qualcosa di cui vantarci, non di cui vergognarci.

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