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Cronaca

Juve Stabia di nuovo al Menti: sabato la sfida con Palermo, il calcio stabiese si riaccende tra speranze e realtà locali.

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Juve Stabia di nuovo al Menti: sabato la sfida con Palermo, il calcio stabiese si riaccende tra speranze e realtà locali.

#JuveStabiaInCampo: La partita contro Palermo si gioca, un segnale di speranza per Castellammare nonostante le ombre della camorra

Castellammare di Stabia è una città che vive di passione calcistica, e oggi, tra le pieghe dei suoi vicoli e l’eco dello Stadio Romeo Menti, riecheggia una notizia che porta un po’ di sollievo. Mentre le indagini giudiziarie stringono la morsa intorno alla S.S. Juve Stabia, accusata di legami torbidi con la camorra, gli amministratori giudiziari hanno finalmente confermato che la gara contro il Palermo del 8 novembre si disputerà regolarmente. È un piccolo, ma significativo, atto di resistenza per una comunità che ha visto la sua squadra diventare un simbolo di orgoglio locale, ora messo alla prova da scandali che non sorprendono chi conosce le dinamiche oscure di queste parti.

Per chi vive qui, come me, che ho seguito le Vespe tra alti e bassi fin dai tempi delle promozioni e delle delusioni, questa decisione non è solo un calendario sportivo che resta intatto. Arriva dopo il colpo durissimo del 21 ottobre, quando il Tribunale di Napoli ha messo la società sotto amministrazione giudiziaria, affidandola ai dottori Salvatore Scarpa e Mario Ferrara. Le accuse di collusioni camorristiche nei biglietti e nei servizi dello stadio non sono solo macchie su una maglia gialloblu, ma un riflesso di problemi più grandi: qui, dove il tessuto sociale è intrecciato con storie di infiltrazioni mafiose, il calcio rischia di essere un altro campo di battaglia per il controllo del territorio. E non possiamo ignorare come queste ombre abbiano già influenzato il quotidiano, con la partita casalinga contro il Bari rinviata al 4 dicembre su pressioni del Viminale, lasciando tifosi e commercianti in un limbo di incertezza.

Ma oggi, c’è un’inversione di rotta che merita un plauso critico. Gli amministratori non si limitano a gestire una crisi; stanno provando a ridare fiato a una squadra che è il cuore pulsante di Castellammare. Nel loro comunicato ufficiale, emerge una chiarezza disarmante: “Tale decisione non avrà alcuna ripercussione sulla gestione sportiva della squadra”. Queste parole, per me, suonano come un ponte tra la legalità e la passione popolare, un tentativo di isolare il veleno delle accuse dal gioco sul campo. Eppure, commentando da chi vede ogni domenica le famiglie affollare le tribune, mi chiedo se basti. La società non è solo una squadra: è un patrimonio di identità stabiese, un collante per una città che combatte disoccupazione e marginalità.

Gli amministratori vanno oltre, offrendo un messaggio rassicurante che ho letto con un misto di scetticismo e speranza: “L’Amministrazione giudiziaria desidera rassicurare i tifosi, la città di Castellammare di Stabia, (…) che l’attuale percorso è volto a garantire legalità, forza e slancio alla squadra e alla società”. È un percorso che definiscono “complesso”, ma promettono “rapido ed efficace”, con l’obiettivo di preservare quel legame decennale tra il club e la gente. Come cronista del territorio, non posso fare a meno di interpretarlo come un passo verso la pulizia, ma anche come una sfida: quante volte abbiamo visto promesse simili affievolirsi nei meandri della burocrazia? Sabato, quando il fischio d’inizio risuonerà al Menti, non sarà solo una gara di Serie C; sarà un test per la rinascita, con la magistratura a vigilare e i tifosi – dal settore ospiti alla curva – pronti a difendere il loro calcio pulito.

In fondo, Castellammare merita di più di queste storie di ombre e sospetti. Questa partita potrebbe essere l’inizio di una vera svolta, un modo per dimostrare che il nostro amore per le Vespe può essere più forte delle infiltrazioni che ci affliggono da troppo tempo. Qui, dove ogni goal è una vittoria contro l’indifferenza, speriamo che il campo resti un luogo di sogni, non di intrighi.

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