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Cronaca

Incidente a Salerno: auto sfonda barriera e precipita per 10 metri, un altro segnale di rischio sulle nostre strade notturne.

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Incidente a Salerno: auto sfonda barriera e precipita per 10 metri, un altro segnale di rischio sulle nostre strade notturne.

#NotteDiPauraASalerno: Auto vola nel dirupo su via Benedetto Croce, un altro avvertimento per le nostre strade a picco sul mare! #SalernoSicura #IncidentiStradali

Ah, via Benedetto Croce, quella serpentina che ci collega a Vietri sul Mare, un’arteria vitale per i salernitani ma anche un’autentica trappola quando il buio cala e la stanchezza prende il sopravvento. Lunedì sera, in una di quelle notti che qui da noi sembrano ricalcare le storie di un thriller locale, un’automobile ha improvvisamente perso il controllo, sfondando la ringhiera di protezione e precipitando in un dirupo per circa dieci metri. L’auto si è arenata in una zona impervia, non lontano dal campetto di via Ligea, un’area che conosco fin troppo bene per le sue rocce scoscese e la vegetazione fitta, dove ogni passo può essere un azzardo.

Al volante, da quanto emerge dalle prime ricostruzioni, c’era un solo occupante: un uomo che, nonostante l’impatto violento e la posizione precaria del veicolo, è riuscito a mantenere la coscienza per tutto il tempo delle operazioni di soccorso. Qui a Salerno, dove le strade panoramiche come questa sono simbolo del nostro paesaggio mozzafiato ma anche di rischi sottovalutati, fa riflettere come un istante di distrazione o un guasto meccanico possa trasformare un tragitto quotidiano in un incubo. L’allarme è scattato intorno alle 21:30, con automobilisti e passanti – gente come noi, che vive queste vie ogni giorno – che hanno assistito alla scena e chiamato i soccorsi con urgenza.

In men che non si dica, il posto è stato invaso da un esercito di intervento: i vigili del fuoco dal distaccamento cittadino, affiancati dal nucleo speleo-alpino-fluviale, un’autoscala per raggiungere l’inaccessibile, ambulanze del 118 e squadre della Croce Rossa, oltre ai carabinieri per gestire il traffico e garantire la sicurezza. Ho visto scene del genere troppe volte in questi anni, e ogni volta mi chiedo se le nostre infrastrutture siano all’altezza di un territorio così accidentato. La strada è stata chiusa al traffico per permettere le manovre, con i pompieri che hanno dovuto farsi largo tra rami e arbusti, tagliando alberi per accedere alla parete rocciosa che domina l’area portuale – un’impresa che, lo so bene, non è per i deboli di cuore in una notte buia come quella.

La coordinazione tra i soccorritori a terra e quelli saliti con l’autoscala fino all’abitacolo è stata impeccabile, un esempio di professionalità che, però, non può mascherare i problemi cronici della zona. Una volta raggiunto il veicolo, i team hanno verificato le condizioni del conducente, immobilizzandolo su una barella per un recupero sicuro. «L’autovettura è stata raggiunta dai soccorritori e sembra che a bordo ci sia una sola persona cosciente», hanno comunicato i vigili del fuoco durante le operazioni, un aggiornamento che ha portato un po’ di sollievo in una serata altrimenti angosciante.

Le operazioni si sono protratte per circa due ore, fino a poco prima di mezzanotte, in condizioni che – parlando da chi frequenta queste strade – erano tutt’altro che semplici. Alla fine, l’uomo è stato estratto e affidato alle cure mediche, restando vigile dall’incidente fino al trasporto in ambulanza. Intorno, una folla di residenti, curiosi e automobilisti bloccati ha seguito tutto con il fiato sospeso, immortalando con i cellulari la ringhiera distrutta – un’immagine che, per noi locali, è un muto monito della violenza di questi incidenti.

Ora, sulla dinamica esatta, restano ombre: dalle telecamere di sorveglianza sembra che il conducente abbia perso il controllo, o forse c’è stato un guasto ai freni, ma saranno le indagini dei carabinieri a fare chiarezza. In una città come Salerno, dove vie come via Benedetto Croce sono trafficate e delicate, questo episodio non fa che evidenziare la necessità di maggiore manutenzione e consapevolezza. È un campanello d’allarme che, spero, non rimarrà inascoltato tra i tornanti che amiamo e temiamo.

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