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Cronaca

Ercolano registra un afflusso record di turisti alle Terme Suburbane e con le serate aperte: un rilancio atteso per il sito storico. (95 caratteri)

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Ercolano registra un afflusso record di turisti alle Terme Suburbane e con le serate aperte: un rilancio atteso per il sito storico. (95 caratteri)

#BoomTuristico a Ercolano: +3% di Visitatori nel 2025, con Terme e Serate da Sold Out! #ErcolanoViva #PatrimonioUNESCO #CampaniaIrresistibile

Il Parco Archeologico di Ercolano sta vivendo un momento d’oro, con un incremento del 3% nei visitatori nei primi dieci mesi del 2025 rispetto all’anno prima, un segnale che non solo consolida il suo appeal ma promette un finale d’anno esplosivo. Da queste parti, dove le rovine vesuviane sono parte del tessuto quotidiano, questo balzo non sorprende del tutto: è il frutto di una comunità che ha sempre scommesso sul suo passato per alimentare il presente. Eppure, come cronista locale che ha visto queste strade evolversi, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo successo sia un misto di fortuna e strategia, in una regione dove il turismo spesso danza tra picchi e cali improvvisi.

Prendiamo la riapertura delle Terme Suburbane: un evento che ha fatto il pieno in poche ore, con le tre date di novembre già sold out. Questo complesso termale, uno dei meglio preservati al mondo, non è solo un’attrazione archeologica; è un simbolo di come Ercolano sappia reinventarsi, offrendo ai visitatori un’immersione in un’epoca remota che parla ancora alle nostre giornate frenetiche. Ma qui, tra le viuzze affollate di pendolari e turisti, mi chiedo se questo entusiasmo sia sostenibile: le infrastrutture locali reggeranno a un afflusso sempre maggiore, o rischieremo di sovraccaricare un territorio già provato dal boom post-pandemia?

Parallelamente, l’iniziativa “Una Notte al Museo” continua a essere un colpo da maestro, con aperture serali ogni martedì e giovedì fino al 25 novembre, a prezzo ridotto per il Padiglione della Barca e l’Antiquarium. Nel Padiglione, dove si esplora il legame millenario tra Ercolano e il mare – con reperti iconici come la lancia militare ritrovata sulla spiaggia antica – il visitatore non è più un semplice spettatore, ma parte di un racconto vivo. E all’Antiquarium, con i legni intatti e gli ori che evocano il lusso della Roma imperiale, si apre una finestra sul quotidiano degli antichi abitanti, un riflesso che mi fa pensare a quanto le nostre radici continuino a influenzare l’identità di Ercolano oggi.

Queste serate, però, vanno oltre il semplice spettacolo: diventano spazi di dialogo, dove archeologi, restauratori e architetti interagiscono con il pubblico, svelando i meccanismi del loro lavoro e il costante impegno per preservare un patrimonio unico. È qui che il cronista locale vede il vero valore: non solo numeri e biglietti, ma un ponte tra passato e presente che educa e coinvolge, rinforzando il senso di comunità. In un’epoca in cui il Vesuvio domina l’orizzonte come monito e meraviglia, iniziative come queste ricordano quanto Ercolano sia più di un sito turistico – è un cuore pulsante che, se curato con intelligenza, potrebbe ispirare un turismo più consapevole e benefico per tutti noi.

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