Cronaca
Ennesima aggressione a Qualiano: ex evade dai domiciliari, accoltella la compagna e finisce in manette. Abroad, altra falla nella sicurezza locale? (87 caratteri)
#Notte di incubo nel parco Cerqua: un ex evade e scatena l’inferno a Qualiano #ViolenzaDomestica #SicurezzaTerritoriale
A Qualiano, una tranquilla serata si è trasformata in un drammatico atto di follia domestica, quando un 29enne di Calvizzano, già ai domiciliari per maltrattamenti, ha violato il suo braccialetto elettronico per aggredire brutalmente la sua ex compagna di 35 anni nel cuore del parco Cerqua. Come cronista che calca queste strade da anni, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo episodio esponi le crepe di un sistema che, qui in Campania, spesso promette protezione ma lascia buchi pericolosi.
La dinamica è stata ricostruita in fretta dai carabinieri della sezione radiomobile di Giugliano, che si sono mossi con la solita efficienza operativa tipica di chi conosce bene il territorio. Basandosi sul racconto straziante della vittima, ancora sotto shock e dolore, e sulle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza – installate da poco in zona per arginare simili rischi – gli investigatori hanno inchiodato l’autore del gesto. Quel 29enne, con un passato segnato da denunce per violenze familiari proprio da parte della stessa donna, è riuscito a sgattaiolare dalla sua abitazione, ignorando le restrizioni imposte dal giudice. Per gli inquirenti, non si tratta solo di una banale evasione, ma di un’aggressione feroce che sfiora il tentato omicidio, un’esplosione di rabbia che, purtroppo, non stupisce in un contesto come il nostro, dove le storie di relazioni tossiche si intrecciano con la fragilità delle misure di controllo.
Arrestarlo è stato rapido: le forze dell’ordine l’hanno rintracciato in poche ore, bloccandolo e trasferendolo in carcere con accuse pesanti di evasione e tentato omicidio. Eppure, mentre scrivo, non posso evitare di commentare con un briciolo di amarezza quanto questi dispositivi come il braccialetto elettronico – spesso osannati come soluzione miracolosa – si rivelino inefficaci di fronte a chi è determinato a infrangere le regole. Qui a Qualiano e nei dintorni, tra Giugliano e Calvizzano, sappiamo bene come la violenza domestica non sia un fenomeno isolato; è un’ombra che aleggia nelle nostre comunità, alimentata da una miscela di disperazione e impunità apparente. Questo caso, con la sua rapidità e ferocia, ci ricorda che serve più che promese: servono controlli più stringenti e un sostegno reale per le vittime, prima che una “notte qualunque” diventi un incubo collettivo.
La 35enne, soccorsa in condizioni critiche, è stata portata d’urgenza in ospedale e attualmente è ricoverata in codice rosso. I medici hanno per ora evitato il peggio, ma il suo percorso di recupero sarà lungo e tormentato, non solo fisicamente. Come qualcuno che vive e respira queste dinamiche locali, vedo in episodi del genere un campanello d’allarme per tutti noi: la fine di una relazione non dovrebbe mai costare così cara, e spetta alla nostra comunità – con le sue istituzioni e i suoi abitanti – fare in modo che non accada più.
