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Cronaca

Corruzione a Sorrento: ex sindaco chiamato a processo immediato per tangenti sul territorio.

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Corruzione a Sorrento: ex sindaco chiamato a processo immediato per tangenti sul territorio.

Il processo per “Sistema Sorrento” accende i riflettori sulla corruzione locale: quando gli appalti tradiscono la perla della Costiera #SorrentoInScena #Anticorruzione #GiustiziaLocale

Sorrento, quella gemma incastonata sulla Costiera che attira turisti da tutto il mondo con i suoi limoni, i suoi tramonti e il fascino antico, si trova ancora una volta al centro di una bufera che va ben oltre le cartoline. Il 20 febbraio 2026 partirà il processo penale che scaverà a fondo nel “Sistema Sorrento”, l’inchiesta che ha smascherato un intreccio di illeciti culminato nel commissariamento della città. Come cronista del territorio, non posso fare a meno di riflettere su come questi scandali minino la fiducia dei cittadini in chi dovrebbe custodire il bene comune: qui, dove ogni appalto è legato al tessuto economico locale, dal turismo alla ristorazione, il prezzo da pagare è doppio.

La Procura di Torre Annunziata, con il procuratore Nunzio Fragliasso e il PM Giuliano Schioppi in prima linea, ha spinto per un giudizio immediato, saltando l’udienza preliminare perché le prove appaiono schiaccianti. Al banco degli imputati finiscono l’ex sindaco Massimo Coppola e il suo collaboratore Francesco Di Maio, accusati di induzione indebita per una tangente di 6.000 euro. È incredibile pensare che tutto sia partito da una cena nei colli di Casarlano, il 20 maggio scorso, un evento che sembra uscito da una trama da film ma che, purtroppo, è fin troppo reale per una comunità come la nostra.

Quella sera, l’imprenditore Michele De Angelis consegnò il denaro all’ex sindaco, e poche ore dopo scattò l’arresto in flagranza da parte delle Fiamme Gialle della compagnia di Massa Lubrense e del gruppo di Torre Annunziata. Nei loro zaini, trovarono 4.500 euro su Coppola – ora ai domiciliari nel Lazio – e 1.500 euro su Di Maio. Il risultato? Un terremoto politico che ha travolto l’intera amministrazione: sei giorni dopo, sindaco, giunta e consiglio comunale si dimisero in blocco, lasciando Sorrento in mano a un commissario prefettizio. Da locale che vive questi eventi, mi chiedo come potremo mai ricostruire l’immagine di una città che, per decenni, ha basato la sua economia sul turismo: ogni scandalo come questo erode la credibilità, allontanando investitori e visitatori che vedono Sorrento non più come un paradiso, ma come un esempio di mala gestione.

E non è finita qui. La vicenda della tangente per la refezione scolastica è solo un frammento di un quadro più ampio. De Angelis, le cui pratiche sono state separate dal procedimento principale, avrebbe elargito decine di migliaia di euro in passato per assicurarsi appalti come quelli per le mense e l’asilo Benzoni – dettagli emersi dall’ordinanza di convalida dell’arresto. Ma l’inchiesta “Sistema Sorrento” si estende a presunti appalti truccati per il Parco Ibsen e le forniture di poltroncine per il Teatro Tasso, dove Coppola è accusato di corruzione insieme a Raffaele Guida, soprannominato ‘Lello il Sensitivo’. I due finirono di nuovo in manette a luglio, tra 16 misure cautelarie che hanno confermato la portata dell’indagine: un colpo durissimo per una comunità che si vanta del suo patrimonio culturale, ma che ora deve fare i conti con l’abuso di potere.

Forse il vero ago della bilancia sarà la collaborazione di Coppola con la giustizia. Tra il 2 e il 17 settembre, è stato interrogato quattro volte dai PM, e secondo fonti investigative, starebbe fornendo informazioni cruciali per smantellare l’intera rete. Come giornalista radicato in questa terra, vedo in questo un barlume di speranza: se le sue rivelazioni porteranno a una pulizia reale, potremmo finalmente voltare pagina. Ma è anche un monito per tutti noi – elettori, imprenditori, cittadini – a vigilare di più sulle dinamiche locali, perché qui a Sorrento, tra bellezze naturali e sfide economiche, la corruzione non è solo un reato: è un tradimento della nostra identità.

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