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Cronaca

Caserta, ennesima tragedia sulla Statale 7 Quater: identificato l’autista che ha ucciso un’insegnante in fuga.

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Caserta, ennesima tragedia sulla Statale 7 Quater: identificato l’autista che ha ucciso un’insegnante in fuga.

#TragediaSuStatale7Quater: Insegnante di Aversa perde la vita in un incidente notturno, mentre il pirata della strada scappa. #SicurezzaStradale #Caserta

La Statale 7 Quater si conferma un’autentica trappola mortale, specialmente di notte, come dimostra l’ultimo dramma che ha colpito la nostra comunità: Tina Spatarella, una stimata insegnante 62enne di Aversa, ha perso la vita in un violento scontro tra auto, lasciando sgomenta un’intera città e rinfocolando le solite, frustranti polemiche sulla scarsa sicurezza delle nostre strade. Questa tragedia non è solo un fatto di cronaca, ma un campanello d’allarme per chi amministra il territorio, perché qui, tra buche, scarsa illuminazione e automobilisti imprudenti, ogni curva può diventare fatale.

Secondo le ricostruzioni fornite dalle forze dell’ordine, l’incidente è avvenuto tra le 23 e la mezzanotte di sabato, su un tratto tristemente noto per gli schianti frequenti, proprio alle porte di Villa Literno. La vettura su cui viaggiava Tina, una Hyundai, è stata colpita violentemente di lato e posteriormente da una Bmw, causandone la distruzione parziale e intrappolando gli occupanti tra le lamiere contorte. Oltre alla vittima, altre tre persone, tutte originarie di Aversa, hanno riportato ferite gravi ma non letali, e sono state trasportate d’urgenza negli ospedali di Pineta Grande, Pozzuoli e Salerno.

Sul luogo dello schianto, le squadre di soccorso – ambulanze del 118, vigili del fuoco e pattuglie della polizia stradale di Cellole, coordinate dall’ispettore capo Andrea Bonacci – sono intervenute con rapidità, ma per Tina non c’è stato nulla da fare: era già deceduta all’arrivo dei sanitari. Gli sforzi dei pompieri si sono concentrati per ore nel liberare i feriti dall’abitacolo, mentre la salma è stata trasferita all’ospedale San Giuliano di Giugliano per l’autopsia disposta dalla Procura di Napoli Nord. Al volante della Bmw c’era un uomo di origine extracomunitaria, che dopo l’impatto ha abbandonato il veicolo sulla strada e si è dileguato a piedi. Le indagini, che includono il controllo delle telecamere della zona e la raccolta di testimonianze, hanno già permesso di identificarlo, e ora è in corso una caccia serrata per assicurarlo alla giustizia, con accuse che potrebbero includere omicidio stradale, lesioni gravi e omissione di soccorso.

Come cronista del territorio, non posso ignorare quanto questa storia rifletta le dinamiche quotidiane di Caserta e dintorni: strade come la Statale 7 Quater non sono solo infrastrutture, ma simboli di un’incuria cronica. I residenti lo denunciano da anni, e non senza ragione – velocità eccessive, controlli sporadici e un tracciato che di notte diventa un invito al disastro. La scomparsa di Tina, vedova e madre di due figli, che da poco aveva festeggiato i suoi 62 anni insegnando religione in una scuola di Sant’Antimo, ha amplificato il dolore in Aversa. La sua dedizione ai ragazzi e al lavoro l’aveva resa una figura amatissima, e «Una scomparsa che lascia un vuoto enorme. Aversa si stringe attorno a chi sta vivendo questo dolore inspiegabile», ha dichiarato il sindaco Franco Matacena, esprimendo il lutto della comunità.

Ma questo non è un episodio isolato; è l’ennesimo capitolo del bollettino nero delle nostre arterie provinciali. In Campania, le statistiche parlano chiaro: tra 250 e 300 morti all’anno per incidenti stradali, con migliaia di feriti e un trend in leggera ma preoccupante risalita. Qui in provincia di Caserta, dove strade come la Statale 7 Quater, l’Asse Mediano e la Domiziana sono etichettate come ad alto rischio, si contano tra 40 e 60 vittime annuali. Fattori come la guida distratta, l’alta velocità, l’abuso di alcol e droghe, unito a infrastrutture obsolete, trasformano queste vie in campi di battaglia silenziose. Come locale che conosce bene queste realtà, mi chiedo: quante tragedie ci vogliono per agire? Le associazioni per la sicurezza stradale continuano a reclamare interventi urgenti – più autovelox, illuminazione potenziata, campagne educative nelle scuole – ma troppe volte, queste richieste si perdono nei meandri della burocrazia, risvegliate solo dal sangue versato.

La comunità di Aversa merita risposte, non solo giustizia per Tina, ma cambiamenti concreti che prevengano altre perdite. Questa non è solo una statistica in crescita; è la vita di persone come noi, spezzata su strade che dovremmo poter percorrere in sicurezza. È tempo che le promesse diventino fatti, prima che un’altra famiglia pianga inutilmente.

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