Cronaca
Casavatore si schiera di nuovo contro la violenza sulle donne, un impegno che la comunità locale difende con fermezza.
#CasavatoreUnitaControLaViolenza: Il nostro comune si mobilita per la Giornata Internazionale delle Donne
In una Casavatore che non vuole più voltare lo sguardo altrove, l’evento del 25 novembre in Piazza G. Di Nocera diventa un richiamo urgente per tutti noi, un momento per riflettere su quanto la violenza domestica resti una piaga troppo vicina, spesso nascosta dietro le mura delle nostre stesse strade. Come chi vive qui da anni, so bene che queste iniziative sono vitali non solo per commemorare, ma per scuotere la coscienza collettiva di una comunità che, nonostante i passi avanti, lotta ancora con silenzi e indifferenze radicate.
Organizzato dall’Ufficio Politiche Sociali del Comune, l’appuntamento alle 16:00 trasformerà la piazza in uno spazio di dialogo e impegno reale. “L’amore è un’altra cosa. No alla violenza” sarà il mantra di un pomeriggio dedicato a testimonianze, dibattiti e approfondimenti, con l’obiettivo di smontare stereotipi e offrire strumenti concreti contro ogni forma di abuso. È un segnale che, da queste parti, non ci accontentiamo di retorica: vogliamo risposte tangibili in un territorio dove le storie di donne coraggiose emergono troppo spesso tra le pieghe di una quotidianità fatta di resilienza e fragilità.
Al centro dell’evento, ci saranno interventi di esperti, operatrici dei centri antiviolenza e assistenti sociali, che porteranno voci esperte e storie vere per sensibilizzare la comunità. I saluti istituzionali del Sindaco Fabrizio Celaj, della Vicesindaca Elsa Picaro e dell’Assessora alle Politiche Sociali Vincenza Esposito apriranno le danze, con la moderazione affidata al sociologo Christian Sanna, una figura nota qui per il suo impegno nel tessuto sociale locale. “Una comunità presente è una comunità che non resta in silenzio”, ha sottolineato il sindaco, e in effetti, queste parole riecheggiano come un monito per noi tutti: in un paesino come Casavatore, dove le relazioni sono strette e le notizie si diffondono in un baleno, ignorare il problema significa perpetuarlo, rinunciando a quel senso di vicinanza che ci definisce.
Ma oltre i fatti, riflettiamo: eventi come questo non sono solo cerimonie, sono un invito a guardare in faccia la realtà. Nel nostro territorio, dove la vita di quartiere è intensa e le reti familiari forti, la violenza sulle donne spesso si intreccia con dinamiche culturali che vanno smantellate. È rassicurante vedere il comune impegnato, eppure mi chiedo quanto queste iniziative possano tradursi in azioni concrete, come maggiori risorse per i centri di supporto o campagne educative nelle scuole. “Vi aspettiamo per condividere un momento di memoria, impegno e speranza. Perché l’amore non fa male. Mai!”, è l’appello che riecheggia, un richiamo a non lasciare sole le vittime e a costruire un futuro diverso.
In fondo, come giornalista locale, vedo in questo evento non solo un’opportunità per sensibilizzare, ma un test per la nostra capacità di cambiare: Casavatore può e deve essere un esempio di comunità attiva, dove il “no” alla violenza non è una frase, ma un impegno quotidiano.
