Cronaca
Bellizzi, drone con stupefacenti atterra sul tetto del carcere: ennesimo segnale di vulnerabilità nella vigilanza locale?
Drone con droga sul tetto del carcere di Avellino: l’ennesima breccia nella sicurezza irpina? #Avellino #CarcereSottoAssedio #LottaAllaCriminalità
Questa mattina, il tetto della Casa Circondariale di Avellino-Bellizzi è diventato teatro di un’operazione che sa più di film d’azione che di routine penitenziaria: un drone carico di circa 750 grammi di hashish è stato intercettato e sequestrato, esponendo ancora una volta le fragilità del nostro sistema carcerario locale. Come giornalista che vive e respira le dinamiche di questa provincia irpina, non posso fare a meno di riflettere su come questi episodi rivelino non solo l’ingegnosità dei trafficanti, ma anche le crepe in una barriera che dovrebbe essere impenetrabile.
Raffaele Troise, responsabile della Segreteria Gau Uilpa Polizia Penitenziaria proprio qui ad Avellino-Bellizzi, ha reso nota la scoperta, sottolineando l’impegno instancabile degli agenti nel fronteggiare l’ingresso di sostanze illecite e apparecchi elettronici. È una lotta quotidiana, quella dei nostri guardiani delle sbarre, che si trovano a gestire un’istituzione sovraccarica e sotto pressione. Dall’inizio dell’anno, infatti, non si contano più i sequestri di droga e cellulari nel penitenziario irpino, un trend che mi porta a interrogarmi sul vero costo di questa escalation: non solo in termini di risorse, ma anche di sicurezza per l’intera comunità locale.
È evidente che queste incursioni non sono semplici aneddoti, ma sintomi di un problema più profondo. L’Irpinia, con le sue zone rurali e i suoi margini urbani, è da sempre un terreno fertile per le reti criminali, che sfruttano la vicinanza ai confini per alimentare un “business dietro le sbarre” che sembra non arrestarsi mai. Come qualcuno che conosce bene queste strade, vedo in questi fatti un campanello d’allarme per le autorità: il sovraffollamento non è solo una statistica, è una bomba a orologeria che erode la capacità di controllo e mette a repentaglio la vita quotidiana dei detenuti e del personale.
“Un altro duro colpo al business della criminalità dietro le sbarre – afferma la sigla sindacale – ma gli agenti non devono essere lasciati soli”. Queste parole, provenienti dalla Uilpa Polizia Penitenziaria, riecheggiano con forza la necessità di un intervento concreto. Non si tratta solo di rafforzare l’organico o di allocare più fondi – anche se entrambi sono urgenti – ma di ripensare il ruolo di questi istituti nel tessuto sociale della nostra regione. Se non interveniamo ora, rischiamo che episodi come questo diventino la norma, erodendo ulteriormente la fiducia nei confronti delle istituzioni che dovrebbero proteggere la nostra Irpinia.
In conclusione, mentre celebriamo i successi degli agenti sul campo, non possiamo ignorare le sfide sistemiche che li attanagliano. È tempo che la voce dei sindacati e dei cittadini locali si unisca per spingere verso un cambiamento reale, prima che il prossimo drone solchi i cieli di Avellino.
