Cronaca
A Vomero, ennesimo caos con scooter rubato: 18enne lo scaglia contro agenti e viene arrestato sul posto.
Maxi-controllo al Vomero: quando la movida napoletana incontra la legge!
Vomero #NapoliNotte #SicurezzaStrade
Nel cuore pulsante della Napoli che non dorme, il quartiere Vomero ha vissuto una di quelle serate che ricordano a tutti quanto il divertimento possa sfociare in caos. Ieri, un’operazione massiccia delle forze dell’ordine ha scosso la scena notturna, evidenziando – ancora una volta – le fragilità di un’area che ama la vita sociale ma spesso inciampa in regole violate.
Come cronista del territorio, so bene quanto il Vomero sia il salotto buono della città, con le sue strade affollate di giovani in cerca di svago. Eppure, questa volta, il dispiegamento ha coinvolto agenti dai commissariati di Vomero, Arenella e Bagnoli, uniti a militari della Guardia di Finanza, pattuglie della Polizia Locale e ispettori dell’ASL NA1 Centro. Un vero e proprio esercito della legalità, concentrato sulle zone calde come l’area di San Martino, via Giordano, via Falcone, via Scarlatti, piazza Medaglie d’Oro e piazza Vanvitelli. Qui, dove la folla si addensa per aperitivi e chiacchiere fino a tardi, il bilancio è stato tutt’altro che leggero: 45 persone fermate e identificate, tra cui 5 con un curriculum noto alle autorità, 13 veicoli passati al setaccio e 42 violazioni del Codice della Strada contestate. Non è solo un numero, è un segnale che, per chi vive qui, grida la necessità di una movida più responsabile.
Ma l’attenzione non si è limitata ai passanti: anche i locali commerciali hanno pagato pegno, con sei esercizi finiti nel mirino. Multe per un totale di 3.000 euro hanno colpito chi non ha rispettato le norme, come quel bar senza le obbligatorie schede HACCP sulla sicurezza alimentare o quell’altro costretto a chiudere per condizioni igieniche precarie. Da locale, mi domando se questi interventi bastino a scoraggiare il lassismo diffuso, o se siano solo toppe su un sistema che, tra evasioni e incurie, rischia di rovinare l’immagine di un quartiere simbolo della Napoli vivace.
E poi c’è l’inseguimento in via Girolamo Santacroce: aveva attrezzi per lo scasso, un episodio che ha trasformato una serata qualunque in un film d’azione. Protagonista un 18enne napoletano, già noto per guai passati, che viaggiava su uno scooter con un complice. All’avvicinarsi degli agenti del commissariato Vomero, il passeggero è sparito nel buio, lasciando il guidatore a una fuga disperata: ha tentato di travolgere gli agenti con il veicolo per scappare. Dopo una zuffa concitata, è stato bloccato e arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Le perquisizioni hanno svelato un carico inquietante: nel sottosella, grimaldelli e attrezzi da scasso, mentre ulteriori verifiche hanno confermato che lo scooter era rubato. Risultato? Il veicolo è tornato al proprietario legittimo, e per il giovane si sono aggiunte accuse di possesso ingiustificato di grimaldelli e ricettazione. Una storia che, per me che conosco queste strade, non è solo cronaca: è un campanello d’allarme sui giovani che scivolano nel vortice della devianza, magari spinti da una movida che maschera problemi più profondi come la disoccupazione o l’assenza di opportunità.
Questi controlli, inevitabili in un quartiere così dinamico, mettono in luce il doppio volto del Vomero: da un lato, il suo fascino come epicentro del divertimento napoletano; dall’altro, la necessità di interventi più strutturati per prevenire anziché reprimere. Se non cambiamo rotta, rischiamo di trasformare le notti in un’eterna altalena tra festa e sanzioni, lasciando i residenti a chiedersi se la sicurezza valga il prezzo del divertimento. Una riflessione che, come sempre, parte dal territorio e guarda al futuro della nostra Napoli.
