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Cronaca

A Qualiano, ennesima tensione nel calcio locale: pugno all’arbitro post-partita U19, arrivano i carabinieri.

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A Qualiano, ennesima tensione nel calcio locale: pugno all’arbitro post-partita U19, arrivano i carabinieri.

#QualianoSottoPressione: Violenza in campo durante una partita Under 19, un segnale allarmante per il nostro territorio

Nel cuore di Qualiano, dove il calcio dovrebbe unire la comunità invece di dividerla, un pomeriggio di sport si è trasformato in un brutto episodio che ci fa riflettere sulle fragilità del nostro tessuto sociale. Ieri, 17 novembre, allo Stadio Comunale “Santo Stefano” in via Giovanni Falcone, la partita tra i Rangers Qualiano 1998 e l’Accademy Posillipo Calcio U19, categoria Under 19, è finita con un’aggressione che ha lasciato tutti senza parole. Come cronista del posto, so bene quanto questi campi siano il fulcro della vita giovanile qui: spazi di sogno e competizione, ma anche di tensioni che ribollono sotto la superficie.

L’episodio è scoppiato intorno alle 18:00, subito dopo il triplice fischio, quando la frustrazione ha preso il sopravvento. Un ragazzo di appena 17 anni, giocatore della squadra ospite, si è avventato sull’arbitro, un giovane di 19 anni, colpendolo con un pugno violento all’occhio sinistro. È un gesto che mi fa pensare a quanto il nervosismo possa esplodere in un attimo, soprattutto in un contesto come il nostro, dove il calcio è passione pura ma spesso manca il filtro della maturità. Qui a Qualiano, tra famiglie che vivono per le partite dei figli e spalti pieni di emozioni contrastanti, questi incidenti non sono isolati, ma servono da campanello d’allarme per come gestiamo la rabbia giovanile.

Fortunatamente, le forze dell’ordine sono intervenute con rapidità e professionalità: i Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania, supportati dalla Polizia Locale, hanno raggiunto il campo per calmare le acque. Hanno gestito il deflusso della squadra ospite con attenzione, evitando che la situazione degenerasse, e poi hanno scortato l’arbitro al sicuro. In un territorio come il nostro, dove le partite locali attirano sempre una folla mista di supporter e curiosi, questo tipo di intervento è cruciale per mantenere l’ordine – e devo dire che ha evitato quello che poteva diventare un caos più grande, riflettendo quanto le autorità conoscano bene le dinamiche di Qualiano.

Dalle prime verifiche, sembra che questo pugno sia stato l’unico atto di violenza. L’arbitro, ancora sotto shock, si è riservato la possibilità di sporgere querela nei confronti del diciassettenne. Questa scelta peserà sul futuro del giovane aggressore e, più in generale, sottolinea una carenza educativa che vediamo troppo spesso nei campionati giovanili del nostro circondario. Come chi vive qui da anni, non posso fare a meno di commentare: è ora di chiederci se le scuole e i club sportivi stiano davvero insegnando ai ragazzi a canalizzare l’adrenalina in modo positivo, anziché lasciarla sfogare in gesti impulsivi.

Questo episodio non è solo una notizia, è un specchio della nostra realtà locale: Qualiano è una comunità vivace, ma la pressione del gioco e le rivalità possono amplificare problemi più profondi, come la mancanza di figure di riferimento nei contesti sportivi. Speriamo che serva da lezione per rafforzare i controlli e promuovere una cultura di rispetto, perché il calcio qui deve rimanere uno sport, non un ring.

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