Cronaca
A Napoli, il clima per Conte resta teso: i bookmaker non escludono ancora l’addio.
#NapoliInCrisi: Dopo la pausa, Conte deve rialzare la squadra o rischiare il baratro contro l’Atalanta
La sosta per le nazionali ha offerto al Napoli un attimo di respiro, ma non ha affatto placato le nubi che continuano a gravare sulla guida tecnica di Antonio Conte. Qui a Napoli, dove il calcio è una questione di orgoglio cittadino e di passione contagiosa, sappiamo bene quanto sia fragile l’equilibrio tra euforia e delusione: dopo una partenza promettente, le recenti uscite opache della squadra hanno lasciato un amaro sapore in bocca ai tifosi, quelli che affollano le strade di Castel Volturno con la speranza di un’inversione di tendenza.
Conte è tornato in campo d’allenamento al centro sportivo, pronto a dirigere le sessioni in vista del prossimo incontro casalingo con l’Atalanta, e l’obiettivo non potrebbe essere più chiaro – ribaltare la situazione prima che sia troppo tardi. Ma come un napoletano doc, non posso fare a meno di leggere tra le righe: questa pausa atipica, concessa dal club, sembra più una boccata d’aria per schiarire le idee che una vera soluzione, e il rischio è che le tensioni interne finiscano per contagiare l’intero ambiente. Nelle vie di Napoli, si sente già l’eco delle chiacchiere al bar, dove i supporter si interrogano se il mister possa davvero infondere quella reazione che tutti invocano.
Le quote dei bookmaker, però, non lasciano spazio all’ottimismo: secondo i dati diffusi, Snai fissa a 2 la probabilità di un esonero o di dimissioni di Conte entro il 6 gennaio, un segnale che la fiducia nel progetto è appesa a un filo. È un po’ come scommettere sul tempo a Napoli – imprevedibile e spesso deludente – e fa riflettere su quanto il calcio italiano sia diventato un business di numeri e scommesse, lontano dalla purezza del gioco. Da cronista del territorio, mi chiedo se questi pronostici non stiano influenzando anche la psiche della squadra, alimentando pressioni che già di per sé sono enormi in una piazza come la nostra, dove ogni passo falso è amplificato dall’entusiasmo iniziale che si trasforma in frustrazione collettiva.
E non è solo il Napoli a navigare in acque torbide: anche Maurizio Sarri, con le sue frizioni all’interno della Lazio, è sotto i riflettori, con Sisal che quota il suo possibile allontanamento a 4,50. Ma al di là dei numeri e delle tensioni, ciò che davvero conta è il campo, e per il Napoli non c’è tempo da perdere. I tifosi, quelli che vivono e respirano il calcio locale, meritano risposte tangibili, non solo parole o statistiche. In una città come Napoli, dove il calcio è intrecciato con l’identità quotidiana, l’auspicio è che Conte e i suoi riescano a trasformare questa burrasca in un’opportunità, altrimenti il rischio di affondare è fin troppo reale. Che la partita contro l’Atalanta sia l’inizio di una rinascita, o un’ulteriore conferma che, in fondo, il mare partenopeo è sempre agitato.
