Cronaca
A Marcianise, ennesimo infortunio sul lavoro: operaio perde una gamba in una manovra routine.
Tragedia sul lavoro a Marcianise: un operaio perde una gamba in un incidente che grida vendetta #InfortuniSulLavoro #CampaniaFerita #SicurezzaPrimaDiTutto
Nella movimentata rete ferroviaria di Marcianise, un ennesimo dramma ha colpito il cuore della nostra comunità. Ieri sera, un manovratore è finito incastrato tra un vagone e una gru nello scalo merci di Maddaloni-Marcianise, trasformando una routine lavorativa in un incubo permanente. L’impatto violento ha causato lesioni così gravi da richiedere l’amputazione della gamba sotto il ginocchio, segnando per sempre la vita di un uomo che, come tanti qui, si alzava ogni giorno per sostenere la propria famiglia in un territorio già segnato da troppe precarietà.
Subito dopo l’allarme, le forze dell’ordine sono intervenute con tempestività: agenti della Polizia Ferroviaria e specialisti del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Caserta si sono precipitati sul luogo per gestire l’emergenza e avviare le indagini. Il ferito è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Caserta, dove i medici hanno lottato per salvargli la vita, mentre le autorità locali hanno iniziato a esaminare ogni dettaglio per ricostruire l’accaduto e identificare eventuali colpevoli. Come cronista di queste parti, so bene quanto questi scali siano vitali per l’economia casertana, ma anche quanto il rischio sia costante, spesso ignorato in nome della fretta e della produttività.
La voce dei sindacati non ha tardato a farsi sentire, e con ragione. Angelo Lustro, segretario generale Filt Cgil Campania, e Tommaso Pascarella, segretario generale Filt Cgil Caserta, hanno espresso “profonda vicinanza al lavoratore e alla sua famiglia”. Hanno definito l’episodio “drammatico” e hanno lanciato un appello accorato: “Non possiamo e non dobbiamo abituarci a eventi simili. Ogni incidente è una ferita profonda che colpisce tutto il mondo del lavoro”. Parole che, da chi vive qui, suonano come un’eco delle nostre lotte quotidiane, un richiamo a non normalizzare tragedie che potrebbero essere evitate con controlli più rigorosi e una vera cultura della prevenzione.
In una regione come la Campania, dove gli incidenti sul lavoro non sono eccezioni ma una piaga cronica, questo episodio riaccende i riflettori su un problema che ci tormenta da anni. Siamo ai vertici nazionali per il tasso di infortuni mortali, con decine di vite perse e centinaia di persone ridotte all’invalidità ogni anno, sacrificando la sicurezza sull’altare di ritmi forsennati. Qui in provincia di Caserta, non è una novità: gli ultimi mesi hanno visto una serie di episodi simili, dai cantieri alle fabbriche, dai magazzini alle stazioni, dove le regole sulla sicurezza sembrano esistere solo sulla carta, ignorate da chi dovrebbe farle rispettare.
Come qualcuno che cammina per le strade di Marcianise e Maddaloni ogni giorno, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo incidente sia il simbolo di un sistema che fallisce i suoi lavoratori. Un uomo in più si aggiunge a una lista infinita di vittime, lasciando una famiglia nel dolore e un’intera comunità a interrogarsi: quanto ancora dovremo piangere prima che la sicurezza diventi una priorità concreta, non solo un slogan? Il nostro territorio merita di meglio, e spetta a noi, con spirito critico e realismo, spingere per un cambiamento che metta al centro la vita delle persone.
