Cronaca
A Giugliano, sgominato un altro spacciatore di sostanze sintetiche: la comunità attende risultati concreti.
#GiuglianoSveglia: Arrestato pusher di droghe sintetiche in un blitz che smaschera il lato oscuro della nostra movida
A Giugliano, un banale controllo stradale ha squarciato il velo su un capitolo preoccupante del nostro territorio, dove il commercio di “sballo chimico” continua a prosperare tra i vicoli e le notti della provincia napoletana. Come cronista del posto, so bene quanto queste storie non siano solo cronaca, ma un riflesso della routine pericolosa che avvelena i giovani della zona, alimentando un ciclo di dipendenza che ci fa vergognare della nostra terra.
Immaginate una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Giugliano in azione durante un giro di perlustrazione, un’attività che per noi locals è quasi quotidiana tra le strade affollate. Tutto inizia con un alt a un’auto piena di ragazzi, una scena che potrebbe sembrare innocua, se non fosse per il nervosismo palpabile di uno dei passeggeri – un 25enne del quartiere, Joseph Pio Capasso, già con un curriculum noto alle forze dell’ordine. Quell’agitazione, le risposte sfuggenti e lo sguardo che non incrociava gli agenti: segnali che, da chi vive qui, riconosciamo come bandiere rosse del giro sbagliato.
I militari, con l’istinto affinato dalle infinite operazioni simili in zona, decidono di approfondire con una perquisizione. E qui, l’intuizione diventa realtà: addosso a Capasso, una collezione di sostanze che non stupisce solo per la quantità, ma per la varietà, un vero e proprio catalogo di pericoli che i ragazzi del posto scambiano per divertimento. Come qualcuno che conosce le dinamiche locali, mi chiedo quante di queste “merci” finiscano nei party dei dintorni, alimentando un mercato che si adatta ai gusti effimeri della gioventù napoletana, dove l’euforia a basso costo maschera rischi letali.
Ecco cosa è emerso da quel sequestro, un “menù” dello sballo che dipinge un quadro allarmistico della nostra realtà: una bustina di polvere rosa, variante chimica notoriamente potente; pillole di ecstasy in diversi colori – una blu e quattro rosa – pronte per essere inghiottite nei locali notturni; circa 2,8 grammi di una polvere beige, legata alla famiglia dell’MDMA; due bustine di ecstasy in forma cristallizzata, spacciata come la versione “pura” e irresistibile per i consumatori; e, per non mancare ai classici, una dose di hashish insieme a 570 euro in contanti, denaro che puzza di profitti illeciti.
Questa operazione non è solo un colpo al piccolo spaccio, ma un campanello d’allarme per la comunità di Giugliano e dintorni, dove le droghe sintetiche stanno tornando con forza, amplificando euforia e pericoli tra i giovanissimi che affollano le serate. Da residente, non posso fare a meno di riflettere su come questo fenomeno rifletta le nostre lacune sociali: famiglie stressate, opportunità limitate e una movida che, invece di unire, divide tra chi ce la fa e chi affoga nei fumi chimici. Capasso è finito agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, ma la vera domanda è: quante storie come questa devono ancora emergere prima che cambiamo rotta nel nostro territorio?
