Cronaca
A Eboli, ennesima tragedia: immigrato accoltellato a morte nella sua abitazione.
Tragedia nella periferia dimenticata di Eboli: un omicidio che grida solitudine e tensioni sociali
Eboli #Omicidio #PeriferiaDegradata
In una delle zone piùForgettely deteriorate ai margini di Eboli, dove i campi infiniti sembrano inghiottire ogni segno di vita, un altro dramma ha colpito la nostra comunità: un immigrato marocchino è stato barbaramente assassinato nella sua casa a Foce Sele, una frazione isolata al confine con Capaccio. È un fatto che, da chi vive qui, non sorprende del tutto, ma che ci spinge a riflettere su quanto la solitudine e il neglect delle aree periferiche alimentino cicli di violenza.
La periferia di Eboli, con le sue strade polverose e le abitazioni sparse come relitti, rappresenta un microcosmo di disagi ignorati. L’uomo, vissuto in quell’isolamento che tanti immigrati scelgono per necessità, è stato trovato senza vita in una scena che parla di brutalità assoluta: il corpo riverso a terra, circondato da tracce di una lotta disperata, con il sangue a testimoniare l’orrore. Come cronista del territorio, non posso fare a meno di notare come questi episodi rivelino le crepe di una società che, pur accogliendo, spesso lascia ai margini chi arriva da lontano, esponendolo a rischi che noi locali diamo per scontati.
Sul posto, i Carabinieri della Compagnia di Eboli sono intervenuti con la rapidità che ci aspetteremmo, allertando subito il magistrato di turno della Procura di Salerno. Hanno disposto il sequestro del corpo per gli esami medico-legali, necessari a dipanare i dettagli di una morte che, qui da noi, troppo spesso resta avvolta nel mistero. È un meccanismo rodato, ma che lascia un’amara riflessione: quanto tempo perdiamo prima che queste periferie ricevano l’attenzione che meritano?
Ora, mentre la giustizia si mette in moto, gli investigatori sono già sulle tracce di un sospettato: un connazionale della vittima. Gli indizi puntano a una possibile ritorsione all’interno della comunità immigrata, forse un regolamento di conti che è sfuggito di mano. Qui a Eboli, dove le dinamiche tra gruppi etnici sono complesse e spesso sottovalutate, questa caccia all’uomo – con l’assassino in fuga dopo il colpo fatale – non fa che evidenziare un problema più ampio. Come locali, sappiamo bene che l’isolamento non è solo geografico: è sociale, e alimenta tensioni che potrebbero essere evitate con più integrazione e risorse. Ma, come al solito, toccherà agli inquirenti stanare la verità, mentre noi restiamo a chiederci quanto ancora dovremo assistere a queste tragedie prima che qualcosa cambi davvero.
