Cronaca
A Castellammare, quattro denunciati per sversamenti illeciti vicino all’ecocentro: il problema rifiuti non accenna a finire.
Sversamenti abusivi a Castellammare: quando le telecamere rivelano il brutto volto del nostro territorio! #CastellammareDiStabia #RifiutiZero #AmbienteInPericolo
A Castellammare di Stabia, quella che un tempo era un’area destinata al riciclo e alla cura ambientale si è trasformata in un triste deposito improvvisato di rifiuti, esponendo ancora una volta i limiti della nostra gestione locale dei rifiuti. La videosorveglianza, installata per vigilare su zone sensibili, ha fatto il suo dovere catturando in flagranza un gruppo di individui che sfruttava l’inoperatività dell’isola ecologica di via Fondo d’Orto per scaricare materiali di risulta e altri scarti, ignorando del tutto le regole e il rispetto per il territorio.
Come cronista che vive e respira le dinamiche di questa città, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo episodio sia sintomatico di un problema più ampio: le isole ecologiche chiuse o sottoutilizzate diventano esche per gli incivili, aggravando l’inquinamento in quartieri già vessati da decenni di incuria. Gli agenti della Polizia Municipale, guidati dalle autorità, hanno agito con tempestività, identificando e denunciando quattro persone coinvolte, tra cui un individuo con un precedente divieto di dimora nel comune. Il veicolo usato per il trasporto è stato sequestrato e la patente del conducente sospesa, misure che, seppur necessarie, mi lasciano pensare a quanto ancora dobbiamo fare per scoraggiare questi atti vandalici contro l’ambiente.
I video hanno immortalato più scene incriminanti, con due uomini che arrivavano sul posto e scaricavano senza ritegno materiali vari, permettendo alle forze dell’ordine di tracciare l’intera catena: dagli esecutori materiali al proprietario del mezzo e al produttore dei rifiuti. È un piccolo trionfo della tecnologia, ma anche un campanello d’allarme per noi locali: quante altre aree neglect sono preda di simili abusi? In una città come la nostra, dove il mare e le colline meritano rispetto, questi episodi non fanno che erodere il nostro orgoglio comunitario, ricordandoci che l’illegalità ambientale non è solo un reato, ma un’offesa al tessuto sociale.
Il sindaco Luigi Vicinanza ha espresso con fermezza la posizione dell’amministrazione: “Chi inquina e mette a rischio la salute dei cittadini non avrà tregua. Le telecamere e i controlli della nostra polizia municipale stanno dando risultati concreti. Continueremo su questa linea senza esitazioni”. Parole che, da un lato, rafforzano la fiducia nei nostri sistemi di controllo, dall’altro invitano a un esame critico: è abbastanza? Mentre l’operazione dimostra l’efficacia di queste tecnologie integrate con le forze dell’ordine, come giornalista del posto mi chiedo se non serva un impegno più profondo, magari con maggiore educazione civica e risorse per rendere le isole ecologiche operative e sicure, così da prevenire anziché solo punire.
In fondo, episodi come questo non sono isolati, ma un promemoria per la comunità stabiese: dobbiamo tutti alzare l’asticella, dal singolo cittadino alle istituzioni, per salvaguardare il nostro territorio e garantire un futuro più pulito. Se non ora, quando?
