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Cronaca

A Castel Volturno, il segretario PD nel mirino: minacce letali “Toglilo o paghi”, un segnale inquietante per la comunità.

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A Castel Volturno, il segretario PD nel mirino: minacce letali “Toglilo o paghi”, un segnale inquietante per la comunità.

#MinacceAlSegretarioPD: A Castel Volturno, un post contro abusi su minorenni per fini elettorali scatena l’inferno delle intimidazioni #CastelVolturno #PoliticaCampana #DirittiGiovani

A Castel Volturno, dove le dinamiche politiche spesso si intrecciano con le tensioni sociali che tutti noi qui conosciamo fin troppo bene, un semplice post su Facebook ha acceso i riflettori su un episodio che va ben oltre una banale campagna elettorale. Come cronista del territorio, non posso fare a meno di notare quanto questa storia rifletta le vecchie abitudini di certi partiti, pronti a sfruttare ogni occasione per guadagnare voti, anche a costo di mettere in mezzo i più vulnerabili. Alessandro Buffardi, il segretario locale del PD, si è ritrovato nel bel mezzo di questo turbine dopo aver denunciato pubblicamente un presunto caso di abuso su minorenni, finendo per ricevere “messaggi gravissimi” che lo hanno messo seriamente in allarme.

Tutto è partito da un evento che, sulla carta, avrebbe dovuto essere innocuo: l’inaugurazione di un centro sportivo gestito dai padri comboniani, un pilastro della comunità in una zona come la nostra, segnata da problemi di integrazione e marginalità. Ma, come spesso accade da queste parti, le cose si sono complicate. Alcune studentesse della scuola alberghiera locale, inizialmente impegnate nell’accoglienza dell’evento, sono state improvvisamente dirottate a distribuire materiale elettorale per Angela Cortese, assessora e candidata di Forza Italia alle Regionali in Campania. Non è una novità che gli spazi pubblici vengano usati come palcoscenici politici, ma coinvolgere giovanissimi in questo modo – senza dubbio all’insaputa di molti – è un passo che fa riflettere sulle etiche e morali contorte del nostro panorama locale.

La segnalazione iniziale è arrivata dal coordinatore provinciale del M5S a Caserta, Giuseppe Buompane, che ha definito l’accaduto uno “scandaloso” abuso di un contesto educativo. Il sindaco Pasquale Marrandino, che era presente con altri esponenti dell’amministrazione, ha cercato di smorzare la polemica con una risposta rapida: “Ho bloccato immediatamente il volantinaggio, durato solo pochi secondi. I ragazzi erano sostenitori della candidata e hanno sbagliato: li ho ripresi sul momento.” Come chi vive qui sa, è un classico: si ammette l’errore, si minimizza, e si spera che la cosa finisca lì. Ma in realtà, episodi del genere alimentano un clima di sospetto che, in un territorio già provato dalle infiltrazioni camorristiche, rischia di erodere la fiducia nelle istituzioni.

Dal canto suo, il deputato PD Stefano Graziano non ha perso tempo a definire l’intera faccenda “un’ennesima strumentalizzazione indecente della destra, che trasforma un evento pubblico in campagna elettorale sfruttando giovani studenti ignari.” E ha ragione, se ci pensiamo: quante volte abbiamo visto spazi destinati all’educazione e allo sport diventare terreni di battaglia per voti? Le minacce arrivate a Buffardi, descritte dal partito come “pesanti e intimidatori”, non fanno che peggiorare le cose, confermando che c’è chi preferisce il silenzio alla verità. Graziano, mostrando solidarietà, ha aggiunto: “La destra non perde occasione per piegare spazi educativi a piazze elettorali. Le studentesse, probabilmente ingannate in buona fede, meritano scuse e protezione. Ad Alessandro dico: continua senza paura, non ti lasceremo solo.” Parole che, da un locale come me, suonano come un appello alla resistenza contro le vecchie logiche di potere che infestano la nostra Campania.

Ora, mentre la Procura di Santa Maria Capua Vetere valuta di aprire un fascicolo su queste intimidazioni, il PD locale è pronto a presentare una denuncia formale. È un segnale che, in un contesto come il nostro, dove le tensioni politiche si mescolano con questioni sociali profonde, non possiamo permetterci di voltarci dall’altra parte. Questa vicenda non è solo un incidente isolato; è un campanello d’allarme su come la campagna elettorale stia scivolando verso lati oscuri, mettendo a rischio i giovani e il tessuto comunitario. Come cronista che respira l’aria di Castel Volturno ogni giorno, spero che questa storia spinga tutti noi a riflettere e a pretendere di più da chi ci rappresenta.

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