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Cronaca

A Casapulla, sgominata officina abusiva: rifiuti tossici e un fermo, ennesimo allarme ambientale nel territorio. (92 caratteri)

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A Casapulla, sgominata officina abusiva: rifiuti tossici e un fermo, ennesimo allarme ambientale nel territorio. (92 caratteri)

#ScopertoOrroreEcologicoACasapulla: Carabinieri Chiudono Officina Abusiva e Arrestano Imprenditore Clandestino

Nel cuore di Casapulla, un altro capitolo della nostra lotta contro l’abusivismo ambientale si è consumato tra crepe e macchie d’olio, confermando quanto le zone periferiche di Caserta siano esposte a rischi che nessuno sembra voler debellare del tutto. Come cronista locale che bazzica queste strade da anni, non posso fare a meno di riflettere su come queste storie non siano semplici fatti di cronaca, ma un triste specchio delle nostre priorità: un territorio che arranca tra crescita economica e disastri ecologici, dove l’assenza di controlli regolari alimenta un circolo vizioso di illegalità.

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico hanno messo la parola fine a un’officina meccanica operante nell’ombra, nascosta in un capannone senza un briciolo di autorizzazione. Al timone c’era un 48enne di Casagiove, un tipo che evidentemente pensava di poter fare il furbo con le regole, ignorando del tutto le norme ambientali e di sicurezza che qui, in provincia, spesso suonano come vuote promesse. Immaginatevi la scena: un’area che somiglia più a un immondezzaio che a un’officina, con auto smontate in bellavista e rifiuti pericolosi sparpagliati ovunque, proprio come se il rispetto per il nostro territorio fosse un optional.

Durante l’irruzione, i militari si sono imbattuti in un vero e proprio caos: motori arrugginiti e intrisi d’olio buttati alla rinfusa sul pavimento, filtri pieni zeppi di lubrificanti e gasolio, chiazze di sostanze tossiche che si diffondevano come una piaga, e persino un fusto contenente circa 20 litri di olio esausto. L’intero sito, già un relitto con crepe che urlavano instabilità, nascondeva un pericolo più insidioso: tracce di sversamento di olio minerale nel tombino interno, potenzialmente pronte a infiltrarsi nella rete fognaria e a contagiare falde acquifere e terreni vicini. Da abitante di queste parti, vi dico che non è una novità: quante volte abbiamo visto simili disastri minacciare la nostra acqua e il nostro suolo, ricordandoci che l’inquinamento non è solo un reato, ma una minaccia diretta alla salute delle famiglie che vivono qui?

Gli investigatori non hanno perso tempo: l’uomo è stato arrestato con l’accusa di gestione illecita di rifiuti pericolosi e abbandono indiscriminato, reati resi ancora più gravi dal rischio concreto di danni ambientali su larga scala. L’intera area – parliamo di circa 200 metri quadrati zeppi di rifiuti stimati in 20 metri cubi – è finita sotto sequestro, con un valore complessivo intorno agli 80.000 euro. Per lui, l’Autorità giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari, una misura che, da osservatore locale, mi fa sperare in un deterrente vero, ma che sa anche di goccia in un oceano di problemi irrisolti nella nostra provincia.

In fondo, episodi come questo non fanno che evidenziare quanto il nostro territorio meriti protezione più incisiva: Casapulla e dintorni non possono essere lasciati in balìa di chi pensa che l’ambiente sia solo un costo da evitare. È tempo che la comunità si mobiliti, perché queste non sono solo storie di cronaca, ma appelli a un futuro più pulito per tutti noi.

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