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Cronaca

Sparatoria a Secondigliano: 20enne ferito

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Sparatoria a Secondigliano: 20enne ferito

Una domenica di ottobre a Secondigliano: incidente stradale e sparatoria

L’alba di una domenica di ottobre a Secondigliano è stata funestata da un incidente stradale che si è trasformato in una sparatoria. Uno scontro tra due veicoli si è concluso con due colpi di pistola esplosi contro un 20enne del posto, che è stato fortunatamente trasportato in ospedale con ferite non gravi.

La dinamica dell’incidente

L’incidente è avvenuto a via Diacona, all’incrocio con via Fratta, e ha coinvolto due veicoli. Il 20enne, che era alla guida di uno dei veicoli, si è scontrato con un altro autista e, mentre i due stavano probabilmente per scambiarsi le generalità o discutere dei danni, un uomo estraneo all’incidente si è avvicinato al giovane e gli ha esploso due colpi di pistola alle gambe.

I carabinieri intervengono

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Napoli Stella e quelli della stazione di Secondigliano sono intervenuti prontamente dopo una chiamata d’emergenza. Hanno avviato le indagini per dipanare la matassa e stanno setacciando la zona alla ricerca di testimoni e di eventuali videocamere di sorveglianza che possano avere immortalato il volto del sicario o la sua fuga.

Le indagini e il muro del silenzio

Il 20enne è stato dimesso dall’ospedale Cardarelli con una prognosi di 15 giorni. Le indagini sono ancora in corso e gli investigatori non escludono nulla. Forse l’incidente è stata solo la scintilla che ha fatto esplodere un rancore preesistente. O forse è stato un gesto di intimidazione per questioni del tutto estranee alla piccola vicenda stradale. Il muro del silenzio che circonda l’incidente rende difficile la ricostruzione dei fatti, ma i carabinieri sono determinati a portare a termine le indagini e a scoprire la verità.

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Camorra: il pentito parla dei droni nel carcere di Secondigliano

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Camorra: il pentito parla dei droni nel carcere di Secondigliano

Napoli, una città difficile da dimenticare, lega i suoi vicoli di Scampia alle fredde mura del carcere di Secondigliano con un filo invisibile di tecnologia, denaro e fedeltà criminale.

Il sistema dei cieli: come volava la camorra

Il carcere di Secondigliano è stato al centro di un’inchiesta molto clamorosa negli ultimi anni, che ha portato all’ordinanza cautelare contro Nico Grimaldi e altri affiliati, accusati di aver creato una rete criminale per introdurre droga e telefoni cellulari nel carcere con l’uso sistematico di droni. Le dichiarazioni di Raffaele Paone, detto Rafaniello, ex uomo della Vanella-Grassi diventato collaboratore di giustizia nel 2024, sono state fondamentali per comprendere il sistema dei droni della camorra.

La struttura della rete criminale

I droni decollavano dalle ore serali dai campi o dai parcheggi abbandonati intorno al penitenziario, guidati da esperti operatori, spesso giovani del quartiere, reclutati per la loro abilità con i dispositivi tecnologici. Il carico, piccoli pacchi contenenti cocaina, hashish e telefoni cellulari, veniva assicurato con nastro adesivo al corpo del drone, che volava basso per evitare le telecamere e si fermava sopra le sezioni dei detenuti affiliati ai clan.

Secondo il racconto di Rafaniello, la rete operava “sotto l’egida del clan della Vanella-Grassi”, in particolare del gruppo Grimaldi, attivo tra San Pietro a Patierno e Secondigliano. Nico Grimaldi era il responsabile della logistica dei voli, mentre altri complici si occupavano del materiale tecnico, dei rifornimenti e dei pagamenti.

Un carcere che non basta più

L’inchiesta della DDA ha mostrato con chiarezza un fenomeno inquietante: le carceri non sono più una barriera per la camorra. Il traffico aereo di droga e telefoni a Secondigliano ha confermato che la criminalità organizzata campana non smette mai di evolversi, adattandosi alle misure di sicurezza e sfruttando ogni possibile breccia.

Rafaniello, la voce che rompe il silenzio

La credibilità di Rafaniello è uno degli elementi centrali di questa inchiesta. La sua collaborazione con la giustizia ha permesso di unire i puntini: le piazze di Scampia, i droni su Secondigliano, i soldi che viaggiavano nascosti nei conti criptati.

I droni: la nuova era della camorra

I droni della Vanella-Grassi non sono solo un episodio: rappresentano una nuova fase della criminalità organizzata napoletana, dove la tecnologia entra a pieno titolo tra gli strumenti del potere. Il controllo del carcere, la gestione delle piazze e la capacità di comunicare in tempo reale con i boss detenuti delineano uno scenario in cui il confine tra dentro e fuori non esiste più.

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Rider napoletano con patente falsa, denunciato

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Rider napoletano con patente falsa, denunciato

Un controllo stradale di routine condotto a Napoli ha portato alla scoperta di un caso di uso di documenti falsi. Un rider di origine extracomunitaria, che lavorava per una nota piattaforma di consegne a domicilio, è stato fermato dalla Polizia Locale mentre era alla guida con una patente contraffatta, nonostante avesse già avuto la patente revocata con provvedimento della Prefettura di Napoli.

Cosa è successo

L’episodio si è verificato durante un’operazione di vigilanza condotta dagli agenti motociclisti del Gruppo Intervento Territoriale. Il sospetto è scattato quando i vigili hanno fermato un motociclo con targa polacca e hanno notato il nervosismo del conducente al momento della richiesta dei documenti.

La scoperta della patente falsa

La patente mostrata dal rider sembrava regolare a un primo sguardo, ma un dettaglio sulla dicitura “Repubblica Italiana” ha insospettito gli agenti. Per verificare l’autenticità del documento, è stato utilizzato il Doculus Lumus, uno strumento tecnico in dotazione al reparto. L’analisi ha confermato i sospetti: la patente era falsa e mancavano gli elementi di sicurezza previsti dallo specimen ufficiale.

Le conseguenze

Il rider è stato denunciato per uso di atto falso e concorso nella fabbricazione di documenti falsi. Inoltre, è stato sanzionato per guida con patente revocata e il suo motoveicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo per tre mesi. Secondo fonti interne alla Polizia Locale, negli ultimi mesi sono in aumento i casi di rider e autisti stranieri trovati alla guida con documenti contraffatti o irregolari.

Il fenomeno in crescita

Le verifiche proseguiranno nei prossimi giorni con controlli mirati nel settore delle consegne a domicilio, dove la pressione sui tempi di lavoro spinge molti a circolare anche senza i requisiti di legge. La Polizia Locale è determinata a contrastare questo fenomeno e a garantire la sicurezza stradale. La scoperta di questo caso di uso di documenti falsi è un’importante operazione di prevenzione e contrasto alla criminalità.

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Strage sulla Statale: 4 morti, 6 feriti

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Strage sulla Statale: 4 morti, 6 feriti

Un incidente stradale devastante si è verificato sull’Agri, provocando la morte di quattro persone e il ferimento di sei altre. L’incidente è avvenuto quando un’auto con 10 persone a bordo, una Renault Scenic a 7 posti, ha colliso con un camion Iveco Eurostar sulla strada statale 598 di Fondo Valle d’Agri. Le vittime e i feriti sono probabilmente tutti cittadini pakistani.

Dettagli dell’incidente

L’incidente è avvenuto intorno alle 14:20 al chilometro 121+100 della strada statale 598 di Fondo Valle d’Agri. L’impatto è stato estremamente violento e ha richiesto l’intervento di un vasto dispiegamento di soccorsi, tra cui i Vigili del Fuoco di Matera e Policoro, il personale del 118, la Polizia di Stato e l’elisoccorso per trasportare i feriti negli ospedali della Basilicata.

Le vittime e i feriti

Le prime ricostruzioni indicano che tutte le vittime e i feriti sono cittadini di nazionalità pakistana. Questo dettaglio squarcia il velo su un dramma nel dramma, poiché si tratta probabilmente di una comunità di lavoratori o forse anche di una famiglia intera che ha perso la vita o è stata ferita in questo incidente.

La sicurezza stradale in Italia

Questa strage non è un caso isolato, ma fa parte di un bollettino di guerra quotidiano che le cronache riportano ormai con tragica regolarità. Le strade italiane continuano a mietere vittime in un “massacro invisibile” che ogni anno conta oltre tremila morti. Ogni vittima ha un nome, una storia, un volto, e i quattro morti di Scanzano Jonico si aggiungono oggi all’interminabile lista che fa dell’Italia un Paese dove la sicurezza stradale rimane un’emergenza nazionale costantemente sottovalutata.

Le indagini

La Polizia indaga sulle dinamiche dell’incidente, cercando di capire se si sia trattato di un sorpasso azzardato, di un colpo di sonno o se le condizioni della strada abbiano giocato un ruolo nell’incidente. Resta il vuoto di dieci esistenze strappate via e la domanda che, dopo ogni tragedia, rimane senza risposta: quando sarà la prossima volta?

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