Cronaca
Napoli, bonifica in piazza Di Vittorio: rimossi 20 quintali di rifiuti

Bonifica e Rinnovo: Gli Interventi a Piazza Di Vittorio a Napoli
Nella giornata del 9 ottobre 2025, i lavori di bonifica a piazza Di Vittorio, situata nel cuore di Capodichino, hanno visto l’amministrazione comunale di Napoli attivarsi per affrontare le problematiche di degrado e abbandono. Questo intervento, parte integrante di un programma più ampio per il recupero delle aree urbane critiche, è stato realizzato in collaborazione con la task force per il decoro urbano, la Polizia Locale e i Servizi Sociali.
Un’Operazione Coordinata per la Pulizia
La piazza, da tempo preda di accumuli di rifiuti e rifugio di persone senza fissa dimora, ha subito un’azione di pulizia straordinaria. Durante questa operazione, sono stati rimossi circa 20 quintali di spazzatura. Nove operatori di Asia hanno lavorato instancabilmente, utilizzando automezzi specializzati per il prelievo di materiali ingombranti e la pulizia delle strade. Contemporaneamente, il personale dei Servizi Sociali ha fornito assistenza ai senzatetto presenti nell’area. Un individuo ha accolto l’offerta di essere ospitato in una struttura comunale, mentre gli altri hanno deciso di allontanarsi volontariamente.
Un Passo Verso la Riqualificazione
Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nel piano di riqualificazione di piazza Di Vittorio, un’area strategica vicina all’aeroporto di Capodichino. Negli ultimi anni, la piazza ha purtroppo risentito di un forte degrado urbano. Il Comune ha garantito che gli interventi di pulizia e riqualificazione proseguiranno nei giorni successivi, con l’intento di restituire alla collettività uno spazio pubblico pulito, sicuro e fruibile.
In conclusione, l’impegno costante dell’amministrazione comunale nella lotta contro il degrado urbano dimostra un chiaro segnale di volontà per migliorare la qualità della vita a Napoli. Queste operazioni non sono solo un atto di pulizia, ma anche un passo verso il recupero di spazi pubblici vitali per la comunità.
Cronaca
21enne arrestato a Napoli per furto di moto e tentata fuga

Nella notte del 9 ottobre 2025, la città di Napoli è stata teatro di una scena da film, con un giovane di 21 anni arrestato dalla Polizia di Stato per furto e resistenza a pubblico ufficiale. L’evento si è svolto tra via Cesare Rosaroll e via Foria, dove gli agenti del commissariato Vicaria-Mercato hanno notato due uomini in atteggiamento sospetto, uno a bordo di uno scooter e l’altro che spingeva una moto con il motore spento.
La sequenza degli eventi
La Polizia di Stato ha seguito i due uomini sospetti e, quando ha tentato di fermarli, essi hanno provato la fuga. Il conducente della moto ha abbandonato il mezzo a terra e si è dileguato tra le strade laterali, mentre l’altro ha accelerato bruscamente andando a schiantarsi contro la volante della polizia.
L’arresto e le conseguenze
Dopo una breve colluttazione, il giovane è stato bloccato e arrestato. Gli accertamenti hanno confermato che la moto era stata rubata poco prima nei pressi di piazza Nazionale e che lo scooter del 21enne conteneva diversi arnesi da scasso. Il veicolo rubato è stato restituito al proprietario, mentre il giovane dovrà rispondere di furto aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Le indagini e le prospettive future
L’arresto del 21enne napoletano è il risultato di un’operazione di controllo del territorio condotta dalla Polizia di Stato. Gli agenti del commissariato Vicaria-Mercato hanno dimostrato una grande attenzione e prontezza nell’intervenire e fermare i due uomini sospetti. L’evento sottolinea l’importanza della vigilanza e della cooperazione tra le forze dell’ordine e la comunità locale per prevenire e contrastare la criminalità. Con la restituzione del veicolo rubato e l’arresto del responsabile, la giustizia è stata fatta e la sicurezza della città è stata rafforzata.Fonte
Cronaca
Osimhen: “Ignoravo l’accordo col Napoli”

Il caso Osimhen: un giallo che continua a scuotere il calcio italiano
Victor Osimhen, il centravanti del Napoli, ha finalmente rotto il silenzio sulla sua vicenda che ha scosso il calcio italiano. La sua testimonianza, resa nota attraverso un’intervista, ha gettato nuova luce sul caso delle plusvalenze che ha visto coinvolto il Napoli e il suo presidente, Aurelio De Laurentiis. Osimhen ha raccontato di non essere stato a conoscenza della trattativa che lo portò dal Lille al Napoli nel 2020, e di essere stato informato solo in un secondo momento dal suo agente e dal presidente del Lille.
Il racconto di Osimhen
Il giocatore ha descritto un contesto umano difficile, segnato dalla morte del padre proprio in quei giorni. “Non avevo la testa per pensare al calcio”, ha dichiarato. “Volevo solo sapere come stava lui. Dopo la sua morte ero arrabbiatissimo con il Lille e il mio agente, perché non ero riuscito a vederlo prima che morisse”.
La trasferta in Italia
Osimhen ha anche ricordato la sua trasferta in Italia, durante la quale incontrò l’allenatore e il presidente del Napoli. “Per rispetto del presidente del Lille andai comunque a Napoli, ma non avevo intenzione di firmare”, ha detto. “Incontrai l’allenatore, poi De Laurentiis a Capri. Mi parlò della città, ma io non capivo cosa dicesse con Giuntoli, perché parlavano in italiano”.
Le conseguenze dell’accordo
Il giocatore ha anche raccontato di aver scoperto solo più tardi i termini dell’accordo. “Chiesi la bozza del contratto al mio agente, ma mi disse che non l’aveva”, ha detto. “Mi arrabbiai e decisi di tornare in Francia. Poi interruppi il rapporto con lui”. L’affare si concluse con un trasferimento di 71 milioni di euro tra parte fissa e contropartite tecniche.
L’inchiesta e le conseguenze
La vicenda di Osimhen torna al centro dell’inchiesta che coinvolge Aurelio De Laurentiis, accusato di falso in bilancio per le stagioni 2019-2021. La FIGC ha archiviato la posizione sportiva del club, ma sul piano penale il presidente dovrà affrontare il processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma. Osimhen ha infine chiarito anche i rapporti con il suo attuale procuratore, Roberto Calenda, ricordando un prestito personale da 550 mila euro chiesto nel 2021 per spese familiari. Una vicenda complessa, in cui sport, affari e vita privata si intrecciano ancora una volta sullo sfondo di uno dei trasferimenti più discussi degli ultimi anni.Fonte
Cronaca
Auto rubata a Barcellona ritrovata a Napoli

Il traffico di auto rubate tra Spagna e Italia è un fenomeno in costante crescita, con casi sempre più frequenti di veicoli di lusso sottratti all’estero e immessi illegalmente sul mercato italiano. Recentemente, la Polizia metropolitana di Napoli ha rinvenuto una Mercedes rubata a Barcellona, nel corso di un controllo mirato condotto dal Nucleo di Investigazione stradale ambientale. Questo ritrovamento rappresenta un nuovo colpo al traffico di auto rubate e solleva interrogativi sulla possibile esistenza di una rete di traffici internazionali che attraversano il Mediterraneo.
Il ritrovamento dell’auto rubata
L’auto rubata è stata trovata in via Pietravalle, nella zona dei Colli Aminei, e porta la firma del Nucleo di Investigazione stradale ambientale. Il veicolo è stato individuato nel corso di un controllo mirato, che ha confermato i sospetti su una possibile rete di traffici internazionali.
Un fenomeno in crescita
Meno di una settimana fa, un episodio analogo aveva destato l’attenzione degli investigatori: sempre a Napoli, nel quartiere Pianura, era stata recuperata una Renault Arkana sottratta all’aeroporto di Barcellona e poi localizzata in città. Due casi in pochi giorni, con dinamiche simili, fanno pensare a un sistema organizzato di esportazione e ricettazione di automobili di lusso rubate all’estero e immesse illegalmente sul mercato italiano.
Le indagini in corso
Gli agenti stanno ora lavorando per ricostruire il percorso seguito dai mezzi, verificare eventuali collegamenti tra i due ritrovamenti e identificare i responsabili del traffico. L’inchiesta rientra in un’azione più ampia di contrasto ai reati transnazionali legati al commercio illecito di veicoli, un fenomeno in crescita che sfrutta rotte logistiche e portuali per spostare rapidamente i mezzi rubati da un Paese all’altro. Il traffico di auto rubate è un problema complesso che richiede una collaborazione internazionale per essere contrastato efficacemente.
Fonte