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Cronaca

Al Cinema per Crescere: Nero di Giovanni Esposito

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Al Cinema per Crescere: Nero di Giovanni Esposito

Il cinema come strumento di crescita: “Nero” di Giovanni Esposito apre la rassegna Al Cinema per Crescere

La Regione Campania, attraverso l’Assessorato alla Scuola e Politiche Giovanili, ha promosso una nuova edizione della rassegna Al Cinema per Crescere, realizzata dalla Film Commission Regione Campania. Il film che inaugura questa nuova sessione è “Nero” di Giovanni Esposito, una pellicola che racconta con realismo e coraggio le emergenze sociali delle periferie urbane. La proiezione inaugurale si terrà presso il cinema The Space di Napoli e sarà riservata a centinaia di studenti delle scuole secondarie della regione.

Il film “Nero”

Il film “Nero” è stato presentato al 42° Torino Film Festival e distribuito in sala lo scorso maggio. La pellicola si distingue per la sua capacità di raccontare con realismo e coraggio le emergenze sociali delle nostre periferie, stimolando riflessione e senso critico. Dopo ogni proiezione, sono previsti momenti di confronto con esperti di educazione all’immagine.

La distribuzione del film

Recentemente, diverse agenzie e siti web hanno riportato che il film sarebbe disponibile sulle piattaforme di streaming, in particolare su Prime Video, Netflix e RaiPlay. Tuttavia, il regista Giovanni Esposito e l’attrice Susy Del Giudice hanno smentito categoricamente queste informazioni. Il film, al momento, non è disponibile su queste piattaforme, contrariamente a quanto riportato in modo errato da alcune testate e agenzie di stampa.

L’importanza del cinema nella crescita dei giovani

La rassegna Al Cinema per Crescere rappresenta un’importante iniziativa per portare il cinema di qualità tra i giovani. Con oltre 3.000 studenti già prenotati per le proiezioni in calendario ad ottobre, il progetto conferma l’impegno istituzionale a promuovere la crescita culturale e sociale dei giovani attraverso il cinema. Il film “Nero” è un’opera che merita grande attenzione, perché racconta una storia particolare e unica, capace di toccare corde profonde e di offrire uno spunto di riflessione autentico e necessario.

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Cronaca

Napoli: famiglie ex Motel Agip occupano Teatro San Carlo

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Napoli: famiglie ex Motel Agip occupano Teatro San Carlo

La situazione a Napoli si sta facendo sempre più tesa, con un gruppo di famiglie dell’ex Motel Agip che ha occupato il Teatro San Carlo durante le prove pomeridiane. Questa azione di protesta è stata intrapresa per denunciare il trattamento riservato loro dal Comune, che sembra non tenere conto delle loro esigenze abitative. Le famiglie, che da anni vivono nello stabile abbandonato di Secondigliano, chiedono soluzioni concrete e un dialogo con le istituzioni per evitare di essere emarginate socialmente.

La protesta al Teatro San Carlo

Le 28 famiglie hanno inscenato una protesta clamorosa, con alcuni di loro che si sono incatenati alle poltrone della platea, interrompendo le attività in corso nel teatro. Lo striscione esposto dai manifestanti recita “Il Comune non ci tratti come abitanti di una discarica sociale”, un messaggio forte e chiaro che denuncia il trattamento riservato loro.

Le motivazioni della protesta

La protesta segue un’altra azione eclatante, avvenuta lo scorso giovedì, quando le stesse famiglie avevano occupato il Duomo di Napoli per attirare l’attenzione sulla loro situazione. Alla base della mobilitazione c’è il timore di essere sgomberati senza alternative dignitose, poiché la data dell’8 ottobre si avvicina e le famiglie non hanno ancora ricevuto alcuna garanzia di un alloggio decente.

Le richieste delle famiglie

Le famiglie chiedono soluzioni abitative concrete e un dialogo con le istituzioni, denunciando il rischio di emarginazione sociale. La protesta al San Carlo, simbolo culturale della città, amplifica il loro grido di allarme, mentre la data dell’8 ottobre si avvicina, alimentando tensioni e incertezze sul futuro di queste famiglie. Il Comune di Napoli dovrà trovare una soluzione per garantire un alloggio dignitoso a queste famiglie, altrimenti il rischio di emarginazione sociale sarà sempre più concreto.

Conclusioni

La situazione a Napoli è grave e richiede un intervento immediato delle istituzioni. Le famiglie dell’ex Motel Agip hanno diritto a un alloggio decente e a essere trattate con dignità. La protesta al Teatro San Carlo è un segnale di allarme che non può essere ignorato, e il Comune di Napoli dovrà trovare una soluzione per garantire un futuro migliore a queste famiglie.

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Dal Serie D a Wembley: storia di G. Di Lorenzo

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Dal Serie D a Wembley: storia di G. Di Lorenzo

Il percorso di Giovanni Di Lorenzo, un esempio di dedizione e resilienza nel mondo del calcio. Dal suo esordio come attaccante nelle serie minori, Di Lorenzo ha scalato le categorie, trasformandosi in un terzino di alto livello e conquistando importanti traguardi con il Napoli e la Nazionale italiana. La sua storia è un’incredibile dimostrazione di come la costanza, il lavoro e la passione possano portare a risultati straordinari.

La trasformazione da attaccante a terzino

La carriera di Di Lorenzo è stata caratterizzata da una trasformazione importante, ossia il passaggio da attaccante a terzino. Questa scelta ha permesso a Di Lorenzo di esprimere al meglio le sue qualità e di diventare un giocatore fondamentale per il Napoli e la Nazionale italiana.

Gli anni della gavetta

Gli anni trascorsi nelle categorie inferiori sono stati fondamentali per la crescita di Di Lorenzo. La gavetta ha permesso a Di Lorenzo di maturare e di sviluppare le sue abilità, anche in momenti difficili. La sua determinazione e il supporto della sua famiglia e di sua moglie sono stati cruciali per superare gli ostacoli e raggiungere i suoi obiettivi.

Il successo con il Napoli e la Nazionale

Oggi, Di Lorenzo è un giocatore di alto livello, con 50 presenze in Nazionale e due Scudetti conquistati come capitano del Napoli. Il suo percorso è un esempio per tutti gli giovani calciatori che sognano di raggiungere il successo. La sua storia dimostra che con la costanza, il lavoro e la passione, è possibile conquistare importanti traguardi e realizzare i propri sogni.

Il segreto del successo

Il segreto del successo di Di Lorenzo? Non aver mai mollato. La sua determinazione e la sua passione per il calcio lo hanno portato a raggiungere i suoi obiettivi, anche quando sembravano impossibili. La sua storia è un’incredibile dimostrazione di come la resilienza e la dedizione possano portare a risultati straordinari.

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Cronaca

Assassino di Paupisi e il mostro del Circeo: un collegamento

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Assassino di Paupisi e il mostro del Circeo: un collegamento

La Tragica Unione di Due Eventi

Campobasso è diventata il luogo di unione di due eventi tragici della cronaca italiana, distanti nel tempo ma legati da un destino geografico che sembra quasi beffardo. Nelle campagne di Ferrazzano, piccolo centro in provincia di Campobasso, i carabinieri hanno rintracciato Salvatore Ocone, 58 anni, l’operaio di Paupisi, in provincia di Benevento, accusato di aver assassinato a colpi di pietra la moglie, Elisabetta Polcino, 49 anni. Dopo il delitto, l’uomo era fuggito portando con sé i due figli, con un tragico epilogo: uno dei bambini è stato ritrovato morto, l’altra in condizioni gravissime.

Il Fantasma del Circeo

Il richiamo è inevitabile. Oggi ricorre il 50esimo anniversario del massacro del Circeo, uno dei delitti più efferati della storia criminale italiana. Era il 1975 quando Angelo Izzo, insieme a Gianni Guido e Andrea Ghira, sequestrò e seviziò due ragazze, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti: la prima fu assassinata, la seconda riuscì miracolosamente a salvarsi. Un caso che segnò l’Italia degli anni Settanta, simbolo della violenza maschilista e del degrado culturale di un’epoca.

Ocone e Izzo: Follie Diverse, Stesso Luogo Maledetto

Il parallelismo tra Ocone e Izzo non è giudiziario ma narrativo, quasi simbolico. Due storie distanti, certo: da un lato il femminicidio familiare, figlio di una rabbia cieca, di dinamiche domestiche che si trasformano in tragedia; dall’altro la violenza spietata di un criminale seriale, con radici profonde nel buio degli anni di piombo. Eppure il destino ha voluto che i due nomi si incrociassero nella geografia di Ferrazzano, un paese che ormai porta il peso di un ricordo ingombrante: luogo di catture e delitti, scenario che si presta a diventare simbolo di un’Italia che non riesce a liberarsi dal fantasma dei propri mostri.

Emergenza Femminicidi e Violenza Domestica

Il caso Ocone si inserisce nel contesto drammatico della violenza di genere che, come confermano i dati, continua a insanguinare l’Italia. Le cronache giudiziarie raccontano ogni settimana di donne uccise da mariti, compagni o ex partner. Secondo le statistiche del Viminale, oltre 100 donne all’anno vengono assassinate in Italia, in gran parte in ambito familiare o affettivo. Il femminicidio di Paupisi, con l’agghiacciante epilogo dei figli coinvolti, diventa così l’ennesimo tassello di una strage silenziosa, che attraversa città e piccoli paesi, senza distinzione geografica.

Un Filo Nero Lungo Cinquant’Anni

Da Rosaria Lopez a Elisabetta Polcino, dalla casa del Circeo alle campagne di Paupisi e Ferrazzano, scorre un unico filo nero: quello della violenza sulle donne, della brutalità maschile, della fragilità delle istituzioni nel prevenire e contenere tragedie annunciate. E mentre Salvatore Ocone attende ora il giudizio della magistratura, il nome di Ferrazzano torna sulle pagine di cronaca, non per il ricordo di Angelo Izzo, né per la ricorrenza del Circeo, ma per un nuovo episodio di sangue che ripropone, sotto altre forme, lo stesso antico dolore: quello di donne vittime, ancora oggi, di una violenza che sembra non conoscere fine.

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