Cronaca
Pomigliano, lavoratori Trasnova: “Non distruggete il nostro futuro”
Pomigliano d’Arco: L’allerta dei lavoratori della Trasnova
Una forte preoccupazione si diffonde all’interno dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, dove 53 dipendenti della Trasnova si trovano in difficoltà. La situazione è diventata critica e, attraverso una lettera rivolta al direttore, Michele Ruocco, rappresentante sindacale e operaio, esprime le ansie dei suoi colleghi riguardo al loro futuro professionale.
La Lettera di Michele Ruocco
Nella missiva, Ruocco mette in evidenza le incertezze che attanagliano i lavoratori. Con tono preoccupato, chiede un intervento deciso da parte della dirigenza per evitare che si prendano decisioni che potrebbero compromettere la vita lavorativa di chi lavora con impegno e dedizione. Il rappresentante sottolinea l’importanza del lavoro per il sostentamento delle famiglie coinvolte.
Richieste e Speranze
Il sindacato, attraverso la voce di Ruocco, non si limita a lamentare la situazione, ma lancia un appello chiaro: «Non cancellate il nostro futuro». Un’esortazione potente, che esprime la volontà dei lavoratori di contribuire al successo dell’azienda. La speranza è che, insieme, possano trovare soluzioni ai problemi lavorativi che attualmente li affliggono.
Un Futuro da Salvaguardare
I lavoratori della Trasnova non chiedono solo protezione per l’occupazione, ma anche programmi di sviluppo e crescita che possano garantire un futuro stabile. La loro intenzione è di vedere riconosciuto il valore del proprio lavoro e il ruolo che svolgono all’interno di un contesto industriale fondamentale per l’economia locale.
Conclusioni
La situazione dei dipendenti della Trasnova a Pomigliano d’Arco è un richiamo alla responsabilità dei datori di lavoro e delle istituzioni. È fondamentale garantire che le voci dei lavoratori vengano ascoltate e che si attuino misure per tutelare i posti di lavoro e il benessere delle famiglie coinvolte. Lavorare insieme per un futuro migliore è l’obiettivo primario, perché ogni voce conta.
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