Cronaca
Maradona, Comune apre ai privati per il nuovo stadio

Il futuro dello stadio Diego Armando Maradona di Napoli è nuovamente al centro del dibattito cittadino. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso la disponibilità dell’amministrazione a valutare un percorso di investimento privato sull’impianto di Fuorigrotta, simile a quanto sta avvenendo a Milano con San Siro. Questa mossa potrebbe rappresentare un segnale distensivo e un possibile punto di incontro per la società calcistica del Napoli e l’amministrazione comunale.
Il contesto della discussione
La discussione sul futuro dello stadio Maradona è intricata e coinvolge diverse parti interessate. Il Comune di Napoli ha investito risorse pubbliche per l’adeguamento dello stadio, soprattutto in occasione delle Universiadi 2019. Tuttavia, la società calcistica del Napoli, guidata da Aurelio De Laurentiis, chiede maggiore autonomia e condizioni più favorevoli per la gestione degli spazi.
Le posizioni delle parti interessate
Il patron De Laurentiis ha più volte espresso l’ipotesi di costruire un nuovo stadio di proprietà, lontano da Fuorigrotta, a causa delle difficoltà di investire in un impianto comunale. Il sindaco Manfredi, invece, ha ribadito la disponibilità dell’amministrazione a valutare un percorso di investimento privato sull’impianto, a condizione che ci siano progetti concreti e di ampio respiro.
Le possibili ricadute
La vicenda di Milano, dove il Consiglio comunale ha approvato la vendita di San Siro a Milan e Inter, segna un precedente importante per le grandi città italiane. A Napoli, la discussione è appena iniziata, ma le parole del sindaco suonano come un invito al club di De Laurentiis a presentare un progetto serio e concreto. La eventuale cessione o cambio di gestione dello stadio Maradona avrebbe inevitabilmente ricadute emotive e politiche sulla città e sui tifosi del Napoli.
Il futuro dello stadio Maradona
Il futuro dello stadio Diego Armando Maradona è ancora incerto, ma la disponibilità dell’amministrazione comunale a valutare un percorso di investimento privato potrebbe rappresentare un’opportunità per trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti interessate. La società calcistica del Napoli, il Comune di Napoli e i tifosi del club dovranno lavorare insieme per trovare un accordo che garantisca il futuro dello stadio e del calcio nella città.Fonte
Cronaca
Nola, algerino ruba bici elettrica e aggredisce il proprietario, arrestato

Un uomo di 31 anni di origini algerine è stato arrestato a Nola, in provincia di Napoli, con le accuse di rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio è avvenuto in via On. Franco Napolitano, dove l’uomo ha rubato una bicicletta elettrica e ha aggredito fisicamente il proprietario che lo aveva sorpreso. La Polizia di Stato è intervenuta prontamente, grazie anche all’aiuto di un agente fuori servizio che si trovava nella zona, e ha arrestato il malvivente dopo una breve resistenza.
Il contesto dell’arresto
L’arresto è avvenuto nel pomeriggio di ieri, quando l’uomo ha rubato la bicicletta elettrica e ha tentato di fuggire. Il proprietario della bicicletta, sorpreso dal furto, ha tentato di fermare il ladro, ma è stato aggredito fisicamente. L’agente fuori servizio, accortosi della scena, è intervenuto prontamente e ha chiamato la Polizia di Stato, che è arrivata sul posto in tempi rapidi.
La resistenza e l’arresto
Il sospettato ha opposto resistenza all’arresto, rendendo necessario un intervento deciso da parte delle forze dell’ordine. Dopo una breve lotta, l’uomo è stato immobilizzato e arrestato. Ora si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria, che valuterà le accuse di rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale.
Le indagini e la comunità
Le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e per verificare se l’individuo sia coinvolto in altri episodi simili nella zona. La comunità di Nola tira un sospiro di sollievo, grazie all’intervento tempestivo che ha evitato conseguenze più gravi per la vittima. L’operazione testimonia l’efficacia e la prontezza della Polizia di Stato nel garantire la sicurezza dei cittadini e contrastare la criminalità sul territorio.
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Cronaca
Il Questore di Napoli emette 12 Daspo per ordine pubblico

La lotta alla violenza negli stadi campani si intensifica
La Questura di Napoli ha varato una serie di misure per contrastare la violenza e il degrado negli stadi della regione. Tra queste, spiccano i 12 provvedimenti di Divieto di Accesso alle manifestazioni Sportive (DASPO) notificati di recente a soggetti coinvolti in episodi di violenza e turbativa dell’ordine pubblico. Questi provvedimenti sono il risultato di un’intensa attività istruttoria condotta dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura.
I Daspo: una misura per garantire la sicurezza
I Daspo notificati hanno durate che vanno da uno a sei anni e coinvolgono soggetti che si sono resi responsabili di diversi reati, sia all’interno che nelle immediate vicinanze degli impianti sportivi. Tra i casi più significativi, ci sono quelli di un 21enne condannato a 5 anni di Daspo per una violenta rissa a Torre del Greco, e di un 41enne condannato a 6 anni per oltraggio a Pubblico Ufficiale durante una partita di calcio.
Epidemologia della violenza: i numeri
La violenza negli stadi campani si manifesta in diversi modi. Ci sono stati casi di rissa, come quello di Torre del Greco, e di oltraggio a Pubblico Ufficiale, come quello del 41enne condannato a 6 anni di Daspo. Inoltre, ci sono stati episodi di accensione e lancio di fumogeni, scavalcamento e lancio di materiale pericoloso, come durante la partita Napoli-Genoa.
L’importanza della prevenzione
La prevenzione è fondamentale per contrastare la violenza negli stadi. La Questura di Napoli sta lavorando per prevenire gli episodi di violenza e garantire la sicurezza degli spettatori. I Daspo sono solo uno degli strumenti utilizzati per raggiungere questo obiettivo. La cooperazione tra le forze dell’ordine, i club di calcio e gli spettatori è fondamentale per creare un ambiente sicuro e rispettoso per tutti.
Conclusione
La lotta alla violenza negli stadi campani è un’impegno costante per la Questura di Napoli. I 12 Daspo notificati di recente sono solo l’ultimo esempio della determinazione delle autorità nel contrastare la violenza e il degrado negli stadi. La prevenzione e la cooperazione tra tutte le parti interessate sono fondamentali per garantire la sicurezza e il rispetto per tutti gli spettatori.
Cronaca
Napoli: sequestrati 1 milione di euro e laboratorio anabolizzanti

I Carabinieri di Napoli hanno extincto un’organizzazione criminale specializzata in frodi informatiche e riciclaggio di denaro. L’operazione, condotta in collaborazione con la Sezione Criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria e i NAS di Napoli e Salerno, ha portato a numerousi sequestri e arresti. La holding criminale, con base nel Napoletano, aveva una rete di contatti in tutto il territorio nazionale e si dedicava alla realizzazione di truffe informatiche, riciclaggio di denaro sporco e traffico di sostanze anabolizzanti.
La truffa del finto sms bancario
Il modus operandi dei truffatori era basato sull’invio di messaggi urgenti e allarmanti, apparentemente provenienti dalle banche, che segnalavano presunti pagamenti sospetti. Successivamente, un finto operatore bancario contattava la vittima e la induceva a effettuare bonifici verso conti correnti gestiti dagli indagati. Le indagini hanno scoperto che la rete criminale aveva un punto nevralgico nel Napoletano, dove un esercizio commerciale veniva utilizzato come cassa continua per la monetizzazione e il riciclaggio del denaro sporco.
Il riciclaggio e il traffico di sostanze anabolizzanti
La strategia dei truffatori prevedeva anche la compravendita di criptovalute, come Bitcoin, Usdt e Ethereum, per ripulire i flussi di denaro. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che uno degli indagati era coinvolto anche nella produzione e commercializzazione di anabolizzanti, un reato grave che può alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Il blitz dei Carabinieri ha portato al sequestro di ingenti somme di denaro, criptovalute, farmaci e sostanze farmacologicamente attive.
I sequestri e gli arresti
L’operazione ha portato a sequestri ingenti, tra cui circa 960.000 euro in contanti, 3 wallet contenenti criptovalute per un controvalore di circa 31.000 euro, un locale adibito a laboratorio clandestino per la produzione di anabolizzanti, numerose carte di credito intestate a prestanome, 50 cellulari e altrettante SIM card, monili in oro per un valore di circa 25.000 euro e strumenti tecnici da spionaggio e anti-intercettazione. Le indagini proseguono per delineare l’intera rete di complicità e portare alla giustizia tutti i responsabili.
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