Seguici sui Social

Cronaca

Si presenta a casa dell’ex per buttarla fuori, finisce in rissa a Bagnoli: bimbo sviene, tre donne in ospedale

Pubblicato

il

Si presenta a casa dell’ex per buttarla fuori, finisce in rissa a Bagnoli: bimbo sviene, tre donne in ospedale

Un uomo di 33 anni è stato arrestato dai carabinieri: si era recato a casa dell’ex compagna per buttarla fuori, dal momento che il contratto era intestato al padre.

Immagine di repertorio

Momenti di follia a Bagnoli, quartiere della periferia Ovest di Napoli, dove un uomo di 33 anni è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti e rapina. Tutto è iniziato quando, in piena notte, il 33enne si è presentato a casa dell’ex, una donna di 38 anni, che ha tre figli da una precedente relazione, con la quale ha avuto una relazione durata dieci anni, fatta di continue vessazioni: dopo la rottura, la donna vive in un’abitazione poco lontano dall’ex Italsider, il cui contratto d’affitto è però intestato al padre di lui. Il 33enne, allora, è piombato in casa, accompagnato dalla nuova compagna e da altre tre donne (non ancora identificate), intenzionato a buttare fuori la 38enne e i suoi figli.

Il tentativo dell’uomo di occupare l’abitazione sfocia presto in rissa, a cui partecipano anche due parenti della 38enne, accorsi in sua aiuto: assistendo alla sceneggiata, uno dei tre figli della donna, un bambino di 11 anni, sviene; la 38enne e le altre due figlie, entrambe maggiorenni, invece, hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche in ospedale per gli schiaffi e i pugni ricevuti. Non pago, il 33enne, prima di andare via, strapperà alla ex e ad una delle sue figlie anche il cellulare e alcuni gioielli. La fuga dell’uomo, però, dura poco: i carabinieri della stazione di Bagnoli lo intercettano, ha ancora i gioielli addosso. Per il 33enne scattano le manette: l’uomo è stato portato in carcere, in attesa di giudizio.

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Accusato di operare privatamente pazienti oncologiche: assolto il senologo del Pascale Raffaele Tortoriello

Pubblicato

il

Accusato di operare privatamente pazienti oncologiche: assolto il senologo del Pascale Raffaele Tortoriello

Il chirurgo dell’Istituto Tumori di Napoli è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste. “Emersa la verità che ho sempre sostenuto” ha dichiarato Tortoriello.

Raffaele Tortoriello

Si conclude con l’assoluzione con formula piena la vicenda giudiziaria di Raffaele Tortoriello, senologo e chirurgo dell’ospedale Pascale, l’Istituto Nazionale Tumori di Napoli, accusato di concussione e falso: il medico è stato assolto dalla VII Sezione Penale del Tribunale di Napoli poiché “il fatto non sussiste”. Tortoriello era stato accusato di operare privatamente, dietro lauto compenso, in una clinica privata di Napoli, paziente oncologiche alle quali avrebbe prospettato l’impossibilità di essere operate in ospedale; nel gennaio del 2021 era finito addirittura agli arresti domiciliari perché, secondo i giudici, sussisteva il pericolo che il medico potesse inquinare le prove. Insieme a Raffaele Tortoriello, i giudici hanno assolto anche un altro medico, Rocco Cerra, che rispondeva di falso in concorso.

“Sono felice e riconoscente al collegio giudicante” ha commentato in una nota Raffaele Tortoriello, che nel processo è stato assistito inizialmente dall’avvocato Antonio Masullo e, ora, dall’avvocato Silvio Piantanida. “È stata riconosciuta – si legge ancora nella nota del chirurgo – la mia totale innocenza rispetto a quanto mi veniva imputato ristabilendo la verità che ho sempre sostenuto fin dall’inizio. Mi domando ora chi mi restituirà questi anni? Ora è il momento della felicità poi arriverà il momento della riflessione su tutto quanto mi è stato gettato addosso. Io voglio solo fare il mio mestiere, come sempre…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Fotografo picchiato a Napoli per spilla antifascista, 4 rinviati a giudizio

Pubblicato

il

Fotografo picchiato a Napoli per spilla antifascista, 4 rinviati a giudizio

Il gup di Napolli ha rinviato a giudizio 4 persone per l’aggressione al fotografo Roberto Tarallo, picchiato al Vomero il 12 ottobre 2023.

Roberto Tarallo, il 44enne picchiato e rapinato

Quattro rinviati a giudizio per l’aggressione al fotografo napoletano Roberto Tarallo, 44 anni, che indossava una spilla con logo antifascista sul giubbino. L’episodio risale all’ottobre 2023, oltre un anno fa. Ieri, mercoledì 18 dicembre 2024, il Gup di Napoli ha accolto le richieste del pm Fabrizio Vanorio, che aveva contestato l’aggravante della discriminazione nazionalista. I quattro, lo scorso 18 gennaio, erano stati raggiunti da misure cautelari: tre arresti e un obbligo di dimora. Gli arresti domiciliari vennero notificati dalla Digos a Vittorio Acuto, Paolo Primerano e all’ucraino Taras Buha. Divieto di dimora nella provincia di Napoli, invece, per Roberto Acuto, fratello di Vittorio.

L’aggressione al fotografo 44enne al Vomero

I destinatari napoletani delle misure risultavano appartenenti alla sezione “Berta” di CasaPound, con sede in via Foria, nel centro di Napoli. La vicenda risale al 12 ottobre 2’23, quando un fotografo di 44 anni, Roberto Tarallo, venne picchiato e rapinato tra le strade del Vomero, nella zona collinare di Napoli. A scatenare l’aggressione sarebbe stata una spilla con uno stemma antifascista che l’uomo portava sulla giacca.

La Digos aveva effettuato anche diverse perquisizioni nelle abitazioni degli indagati e nella sede di Casapound; a casa di Primerano, a Roma, era stata trovata una cartucciera di un mitragliatore da guerra contenente 55 bossoli. Al momento non è stato ritrovato il giubbotto sfilato al 44enne durante…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Lutto nel Salernitano per la morte dell’operaio Domenico Caputo, vittima di incidente: era parente del sindaco

Pubblicato

il

Lutto nel Salernitano per la morte dell’operaio Domenico Caputo, vittima di incidente: era parente del sindaco

Lutto a Postiglione, in provincia di Salerno, per la morte dell’operaio 36enne, vittima di incidente sul lavoro. Il cordoglio del Comune.

Domenico Caputo, la vittima

Lutto a Postiglione, in provincia di Salerno, per la morte di Domenico Caputo, operaio di 36 anni vittima di un incidente sul lavoro avvenuto nella giornata di ieri, mercoledì 18 dicembre 2024. L’ennesima morte bianca, purtroppo, che si registra in Campania. Domenico, stimato lavoratore, benvoluto e amato da tutti, era imparentato con il sindaco del comune salernitano, Carmine Cennamo. Il Municipio si è stretto nel dolore attorno alla famiglia del primo cittadino per la terribile e prematura perdita.

Il dolore del Comune: “Tragica perdita”

Il vicesindaco del Comune di Postiglione, Pasquale Caputo, a nome dell’amministrazione comunale, ha espresso il cordoglio delle istituzioni e in una nota scrive:

Profondamente colpiti dal dolore della perdita di Domenico Caputo, il giovane operaio morto in un incidente sul lavoro a Postiglione, ci stringiamo intorno al dolore dei familiari e del Sindaco Cennamo con cui la vittima era imparentata. Quanto accaduto oggi nel nostro comune, nel mezzo delle festività natalizie, ci addolora e sconvolge, lasciando spazio solo al silenzio e alle lacrime.Una preghiera e un pensiero da parte di tutta la nostra comunità e da tutti i consiglieri comunali, va a te caro Domenico. Vivrai nel nostro cuore.

Da una prima ricostruzione del tragico incidente, il 35enne si trovava al lavoro, in una fabbrica che produce pellet di proprietà della famiglia della moglie quando, per cause che sono ancora in corso di accertamento, è stato schiacciato da un…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]