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Cronaca

Raffaele Arcella morto dopo bypass gastrico, medico condannato per omicidio colposo

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Raffaele Arcella morto dopo bypass gastrico, medico condannato per omicidio colposo

Il chirurgo Stefano Cristiano è stato condannato per omicidio colposo per il decesso del 29enne Raffaele Arcella; l’autopsia rivelò che nel corpo del ragazzo era rimasta una parte di sonda.

Raffaele Arcella

Due anni di reclusione, oltre al risarcimento a tutte le parti civile costituite: è la condanna emessa dal Tribunale di Nola (giudice monocratico Alessandra Zingales) nei confronti del chirurgo Stefano Cristiano, imputato con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Raffaele Arcella, il 29enne di Caivano (Napoli) deceduto a seguito di un intervento di bypass gastrico il 13 aprile 2019.

Arcella, padre di un bimbo che all’epoca aveva appena sei mesi, si era sottoposto all’operazione per dimagrire nella clinica Trusso di Ottaviano il 29 marzo 2019. Nei giorni successivi aveva accusato febbre alta e altri sintomi riconducibili ad una infezione in corso.

Le sue condizioni di salute erano rapidamente precipitate e a nulla era servito un nuovo intervento, eseguito in laparoscopia sempre nella clinica Trusso. Il ragazzo era stato quindi trasportato in gravi condizioni al Secondo Policlinico di Napoli, dove era stato sottoposto ad un intervento salvavita il 13 aprile; era deceduto poco dopo.

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La parte di sonda lasciata nell’addome

Dall’autopsia è emerso che nell’addome di Arcella era stata lasciata l’estremità di una sonda di calibrazione gastrica, strumento che viene utilizzato nel tipo di intervento a cui era stato sottoposto nella clinica Trusso. Nel corso del processo è…

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Lancia cucciolo di cane sui binari del treno, bloccato 43enne alla stazione di Maddaloni (Caserta)

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Lancia cucciolo di cane sui binari del treno, bloccato 43enne alla stazione di Maddaloni (Caserta)

Il 43enne denunciato dalla polizia per maltrattamenti agli animali. La cagnolina salvata e affidata ai veterinari.

Immagine di repertorio

Picchia la cagnolina che ha al guinzaglio, poi la lancia sui binari del treno alla Stazione ferroviaria di Maddaloni Inferiore, in provincia di Caserta. Ma viene sorpreso dai viaggiatori che lanciano l’allarme e poi bloccato dalla Polizia di Stato. Nei guai un uomo di 43 anni, accusato di maltrattamenti nei confronti del cucciolo di cane che stava portando con sé. L’uomo è stato denunciato a piede libero, secondo quanto riporta Il Mattino, dagli agenti del commissariato locale, prontamente intervenuti sul posto.

Il 43enne denunciato dalla polizia per maltrattamenti agli animali

L’episodio risalirebbe alla giornata di martedì, 17 dicembre 2024. Il 43enne sarebbe originario del posto e anche conosciuto dagli abitanti perché si prenderebbe cura dei cani randagi della zona di via Napoli, ai quali lascerebbe il cibo nei piattini per sfamarli. Sarebbe stato visto più volte a passeggio con il suo cane al guinzaglio nell’area della stazione. Martedì, però, sembra che qualcosa di strano sia accaduto. L’uomo, inspiegabilmente, avrebbe picchiato la sua cagnolina, una femmina di pitbull di pochi mesi. Poi, l’avrebbe lanciata sui binari del treno.

La cagnolina salvata e affidata ai veterinari

Alla scena avrebbero assistito anche dei passanti che si trovavano nei pressi della stazione, che hanno subito avvertito le forze dell’ordine, dopo aver richiamato il 43enne. Quest’ultimo avrebbe cercato di darsi alla fuga, ma sarebbe stato bloccato dalla polizia. Per lui sarebbe poi scattata la denuncia a piede libero…

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Napoli, parcheggiatore abusivo picchia i vigili: schiaffi, pugni e gomitate. Fermato vicino al teatro Bellini

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Napoli, parcheggiatore abusivo picchia i vigili: schiaffi, pugni e gomitate. Fermato vicino al teatro Bellini

Fermato e denunciato un parcheggiatore abusivo 43enne napoletano. L’operazione in via Conte di Ruvo al centro di Napoli. Agenti della Municipale feriti: 7 giorni di prognosi.

Immagine di repertorio

Fermato un parcheggiatore abusivo a Napoli in via Conte di Ruvo, al centro storico, nei pressi del Teatro Bellini e dell’Accademia di Belle Arti, a pochi passi da piazza Dante e dalla Galleria Principe di Napoli. Il posteggiatore illegale è stato sorpreso dalla Polizia Locale, ma ha reagito male alla vista degli agenti, aggredendoli con schiaffi, pugni e gomitate, provocando contusioni multiple agli operatori. A quel punto, per lui, è scattato il fermo. Per i poliziotti municipali feriti 7 giorni di prognosi per la guarigione.

I controlli della Polizia Locale sui parcheggiatori abusivi

I controlli sono partiti a seguito a segnalazioni di cittadini. Gli agenti dell’Unità Operativa Avvocata sono intervenuti in via Conte di Ruvo, dove è stata accertata la presenza di un individuo che esercitava abusivamente l’attività di parcheggiatore. L’uomo pretendeva denaro dagli automobilisti per consentire la sosta su stalli regolarmente contrassegnati con le strisce blu.

Alla vista degli agenti, il 43enne ha tentato di allontanarsi, ma è stato prontamente raggiunto. Durante le fasi di identificazione, l’uomo ha rifiutato di collaborare, reagendo con insulti e minacce in pubblico. La situazione è degenerata quando, nel tentativo di sottrarsi al fermo, l’individuo ha aggredito fisicamente in poliziotti municipali con schiaffi, pugni e gomitate, provocando contusioni multiple agli operatori.

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Licenziati a Natale: facchini bloccano le spedizioni di Gls per 24 ore a Napoli e provincia

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Licenziati a Natale: facchini bloccano le spedizioni di Gls per 24 ore a Napoli e provincia

Bloccati i magazzini della Gls a Napoli dopo il licenziamento di 53 facchini: gli ex dipendenti hanno impedito ai corrieri di uscire al lavoro. La Prefettura ha convocato un tavolo per una trattativa con l’azienda.

Sono 53 i facchini licenziati lo scorso 15 novembre dalla Temi s.p.a, franchisee esclusivo per Napoli e provincia del marchio GLS. Dalla scorsa notte i lavoratori hanno deciso di bloccare i cancelli del magazzino Gls di Gianturco, in piena attività per garantire le consegne a pochissimi giorni dal Natale. “Se non me lo faccio io il Natale allora non se lo fanno nemmeno loro – racconta uno dei facchini, reduce da una notte gelida passata all’esterno dell’azienda nell’area industriale di Napoli – siamo stati licenziati a causa di uno sciopero indetto per chiedere i nostri diritti. Volevamo semplicemente che ci venisse riconosciuto il contratto collettivo nazionale”.

Una delegazione è stata ricevuta in mattinata in Prefettura, dove è stato convocato un tavolo per aprire una trattativa. “Il governo dovrebbe tutelarci – dice quasi con le lacrime agli occhi uno degli ormai ex dipendenti, sposato e padre di tre figli, guardando la Polizia schierata davanti agli ingressi – cosa sto dicendo ai miei figli? Che bisogna lottare! Io sono qui anche per loro”.

Immagine

All’esterno dei cancelli in molti sembrano giovani ma in tanti hanno già famiglia. Anche se può sembrare un dettaglio, il primo pensiero corre subito al Natale che non potranno offrire ai loro bambini. “Per noi non è Natale – dicono – se i miei figli avranno un regalo sarà solo perché ho ancora la fortuna di avere i genitori ancora in vita. Però tutto…

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