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Cronaca

Non vuole fare sesso, il fidanzato la prende a pugni e la sbatte con la testa sul finestrino

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Non vuole fare sesso, il fidanzato la prende a pugni e la sbatte con la testa sul finestrino

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21 Dicembre 2024

19:14

Divieto di avvicinamento alla fidanzata per un 34enne del Salernitano: avrebbe picchiato e cercato di violentare la ragazza dopo una cena a Telese Terme, nel Beneventano.

Immagine di repertorio

Dopo aver cenato insieme sul lago di Telese Terme, in provincia di Benevento, avrebbe chiesto di essere riaccompagnata a casa, ma questo avrebbe scatenato la furia del fidanzato: dopo aver cercato di costringerla ad avere un rapporto sessuale, l’avrebbe trascinata fuori dall’automobile e picchiata, provocandole contusioni in varie parti del corpo. Racconto di una giovane del Beneventano, che al termine delle indagini ha portato alla misura cautelare nei confronti del ragazzo: divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da lei frequentati abitualmente e divieto di dimora nel comune di Amorosi.

Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura della Repubblica, retta da Gianfranco Scarfò, ed è stato notificato dai carabinieri. Le indagini, affidate ai militari, erano state avviate a seguito della denuncia della ragazza, che era arrivata al Pronto Soccorso con contusioni multiple al volto, alla spalla, alla coscia sinistra e alla parete toracica, giudicate guaribili in dieci giorni. A causarle quelle ferite, aveva raccontato la giovane, era stato il fidanzato, un 34enne originario di Bracigliano, nel Salernitano.

La ragazza ha riferito che i due avevano cenato e, quando si è rifiutata di consumare con lui un…

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Cronaca

Eredita una casa disabitata e dentro ci trova un tesoro archeologico di oltre duemila anni fa

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Eredita una casa disabitata e dentro ci trova un tesoro archeologico di oltre duemila anni fa

Un uomo, ripulendo una casa ereditata a Bonito (Avellino), ha trovato in due scatoloni dei preziosi reperti archeologici risalenti alla civiltà Daunia, insediata nella Puglia settentrionale oltre 2mila anni fa.

A guardarli, quei manufatti di terracotta sembravano decisamente più che “vecchi”: somigliavano fin troppo a quelli che solitamente vengono esposti nei musei. E così l’uomo non ci ha pensato due volte: ha avvisato i carabinieri e gli accertamenti hanno portato a scoprire che si trattava di oggetti risalenti ai Dauni, la civiltà pre-romana che era insediata nella parte settentrionale della Puglia qualche centinaio di anni prima della nascita di Cristo. Come siano finiti a Bonito, in provincia di Avellino, resta per il momento un mistero.

Ma andiamo per gradi. A chiamare i carabinieri, è stato un uomo che da tempo abita fuori regione. Ha ereditato una casa rurale disabitata da circa 30 anni nel piccolo comune dell’Avellinese e qualche settimana fa si è messo a fare pulizie. Mentre passava in rassegna oggetti e arredi, cercando di capire cosa buttare e cosa eventualmente tenere, ha trovato un paio di scatoloni accatastati nello sgabuzzino. Li ha aperti e ci ha trovato i numerosi manufatti decorati: vasi, piatti, anfore. Senza dubbio non si trattava del servizio da cucina che qualche anziano aveva messo da parte perché troppo dispiaciuto per buttarlo.

L’uomo ha avvisato i carabinieri di Bonito che, vista la natura del ritrovamento, hanno coinvolto i colleghi specializzati del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli. Dagli accertamenti è emerso che quel vasellame era sicuramente antico, risalente ai primi secoli Avanti…

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Cronaca

Gli animalisti denunciano uomo che maltratta cane: interviene la Polizia che toglie l’animale al violento

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Gli animalisti denunciano uomo che maltratta cane: interviene la Polizia che toglie l’animale al violento

Uomo denunciato per maltrattamento agli animali: il suo cane era tenuto in condizioni pessime e picchiato.

La Polizia di Stato di Caserta ha denunciato un 43enne di Maddaloni per maltrattamenti di animali. Grazie ad una serie di segnalazioni video ed immagini che riproducono violenze e sevizie nei confronti di un cane, finite inevitabilmente anche sui social media e rilanciate con indignazione tra i vari gruppi animalisti, i poliziotti del  commissariato di Maddaloni hanno avviato praticamente subito indagini per individuare il soggetto, autore dei maltrattamenti.

Dopo poche ore gli operatori, rintracciato il padrone dell’animale, sono intervenuti, insieme al personale del servizio veterinario, nel luogo in cui era tenuto il cane per accertarsi delle sue condizioni fisiche, constatando il pessimo stato di salute a seguito delle sevizie subite. Il cane, un molosso, è stato liberato dal suo aguzzino ed affidato immediatamente alle cure di una nuova proprietaria, mentre il suo vecchio “padrone” è stato denunciato alla Procura della Repubblica competente.

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Due ragazzini detenuti tentano di scappare dall’Ipm di Nisida, uno resta incastrato

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Due ragazzini detenuti tentano di scappare dall’Ipm di Nisida, uno resta incastrato

Due detenuti minori tentano fuga a Napoli, uno rimane incastrato. Presi entrambi. La polizia penitenziaria: “Nisida piena come mai”

L’Ipm, istituto penitenziario minorile di Nisida, Napoli, è di nuovo al centro della cronaca cittadina per un tentativo di fuga, sventato, da parte di due dei suoi ospiti. Si tratta di due giovani, di origine straniera, che hanno tentato la fuga venerdì pomeriggio durante le attività sportive: uno è stato preso da un ispettore che subito dopo l’allarme l’ha trovato a un’altezza di circa 4 metri, con la caviglia incastrata tra un palo e il muro. L’altro aveva già superato il muro di cinta ma è stato bloccato dalla Polizia Penitenziaria coordinata dal comandante e dal direttore dell’istituto.

Il presidente e il segretario del sindacato delle guardie penitenziarie Uspp, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio denunciano l’accaduto e il sofravvollamento dell’istituto minorile: «Gli eventi critici sono all’ordine del giorno nel carcere minorile di Nisida, affollato come non mai. Si registra un mix esplosivo composto da giovanissimi extracomunitari ingestibili e loro coetanei napoletani, imparentati con i vertici del clan locali. I nostri complimenti vanno al comando della polizia penitenziaria, per come affronta le continue emergenze ma, oramai, nel circuito penale minorile questo mix esplosivo tra utenza proveniente dal territorio di Napoli e la provincia, di non facile gestione anche perché legati da vincoli di parentela con soggetti di elevato spessore criminale, è ingestibile.

Anche i detenuti extracomunitari provenienti dal Nord Italia sono estremamente complicati in quanto completamente refrattari…

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