Cronaca
Lancia cucciolo di cane sui binari del treno, bloccato 43enne alla stazione di Maddaloni (Caserta)
Il 43enne denunciato dalla polizia per maltrattamenti agli animali. La cagnolina salvata e affidata ai veterinari.
Immagine di repertorio
Picchia la cagnolina che ha al guinzaglio, poi la lancia sui binari del treno alla Stazione ferroviaria di Maddaloni Inferiore, in provincia di Caserta. Ma viene sorpreso dai viaggiatori che lanciano l’allarme e poi bloccato dalla Polizia di Stato. Nei guai un uomo di 43 anni, accusato di maltrattamenti nei confronti del cucciolo di cane che stava portando con sé. L’uomo è stato denunciato a piede libero, secondo quanto riporta Il Mattino, dagli agenti del commissariato locale, prontamente intervenuti sul posto.
Il 43enne denunciato dalla polizia per maltrattamenti agli animali
L’episodio risalirebbe alla giornata di martedì, 17 dicembre 2024. Il 43enne sarebbe originario del posto e anche conosciuto dagli abitanti perché si prenderebbe cura dei cani randagi della zona di via Napoli, ai quali lascerebbe il cibo nei piattini per sfamarli. Sarebbe stato visto più volte a passeggio con il suo cane al guinzaglio nell’area della stazione. Martedì, però, sembra che qualcosa di strano sia accaduto. L’uomo, inspiegabilmente, avrebbe picchiato la sua cagnolina, una femmina di pitbull di pochi mesi. Poi, l’avrebbe lanciata sui binari del treno.
La cagnolina salvata e affidata ai veterinari
Alla scena avrebbero assistito anche dei passanti che si trovavano nei pressi della stazione, che hanno subito avvertito le forze dell’ordine, dopo aver richiamato il 43enne. Quest’ultimo avrebbe cercato di darsi alla fuga, ma sarebbe stato bloccato dalla polizia. Per lui sarebbe poi scattata la denuncia a piede libero…
Cronaca
Napoli, parcheggiatore abusivo picchia i vigili: schiaffi, pugni e gomitate. Fermato vicino al teatro Bellini
Fermato e denunciato un parcheggiatore abusivo 43enne napoletano. L’operazione in via Conte di Ruvo al centro di Napoli. Agenti della Municipale feriti: 7 giorni di prognosi.
Immagine di repertorio
Fermato un parcheggiatore abusivo a Napoli in via Conte di Ruvo, al centro storico, nei pressi del Teatro Bellini e dell’Accademia di Belle Arti, a pochi passi da piazza Dante e dalla Galleria Principe di Napoli. Il posteggiatore illegale è stato sorpreso dalla Polizia Locale, ma ha reagito male alla vista degli agenti, aggredendoli con schiaffi, pugni e gomitate, provocando contusioni multiple agli operatori. A quel punto, per lui, è scattato il fermo. Per i poliziotti municipali feriti 7 giorni di prognosi per la guarigione.
I controlli della Polizia Locale sui parcheggiatori abusivi
I controlli sono partiti a seguito a segnalazioni di cittadini. Gli agenti dell’Unità Operativa Avvocata sono intervenuti in via Conte di Ruvo, dove è stata accertata la presenza di un individuo che esercitava abusivamente l’attività di parcheggiatore. L’uomo pretendeva denaro dagli automobilisti per consentire la sosta su stalli regolarmente contrassegnati con le strisce blu.
Alla vista degli agenti, il 43enne ha tentato di allontanarsi, ma è stato prontamente raggiunto. Durante le fasi di identificazione, l’uomo ha rifiutato di collaborare, reagendo con insulti e minacce in pubblico. La situazione è degenerata quando, nel tentativo di sottrarsi al fermo, l’individuo ha aggredito fisicamente in poliziotti municipali con schiaffi, pugni e gomitate, provocando contusioni multiple agli operatori.
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Cronaca
Licenziati a Natale: facchini bloccano le spedizioni di Gls per 24 ore a Napoli e provincia
Bloccati i magazzini della Gls a Napoli dopo il licenziamento di 53 facchini: gli ex dipendenti hanno impedito ai corrieri di uscire al lavoro. La Prefettura ha convocato un tavolo per una trattativa con l’azienda.
Sono 53 i facchini licenziati lo scorso 15 novembre dalla Temi s.p.a, franchisee esclusivo per Napoli e provincia del marchio GLS. Dalla scorsa notte i lavoratori hanno deciso di bloccare i cancelli del magazzino Gls di Gianturco, in piena attività per garantire le consegne a pochissimi giorni dal Natale. “Se non me lo faccio io il Natale allora non se lo fanno nemmeno loro – racconta uno dei facchini, reduce da una notte gelida passata all’esterno dell’azienda nell’area industriale di Napoli – siamo stati licenziati a causa di uno sciopero indetto per chiedere i nostri diritti. Volevamo semplicemente che ci venisse riconosciuto il contratto collettivo nazionale”.
Una delegazione è stata ricevuta in mattinata in Prefettura, dove è stato convocato un tavolo per aprire una trattativa. “Il governo dovrebbe tutelarci – dice quasi con le lacrime agli occhi uno degli ormai ex dipendenti, sposato e padre di tre figli, guardando la Polizia schierata davanti agli ingressi – cosa sto dicendo ai miei figli? Che bisogna lottare! Io sono qui anche per loro”.
All’esterno dei cancelli in molti sembrano giovani ma in tanti hanno già famiglia. Anche se può sembrare un dettaglio, il primo pensiero corre subito al Natale che non potranno offrire ai loro bambini. “Per noi non è Natale – dicono – se i miei figli avranno un regalo sarà solo perché ho ancora la fortuna di avere i genitori ancora in vita. Però tutto…
Cronaca
Biglietti vincenti per riciclare i soldi del clan: “100mila euro in più per quello del Superenalotto”
Il boss Cesare Pagano avrebbe tentato di comprare un biglietto vincente pagandolo 100mila euro in più, in modo da avere denaro da poter giustificare in caso di indagini.
Avere vagonate di contanti, provenienti da droga ed estorsioni, e non poterli spendere perché, ufficialmente, quei soldi non esistono. Non poterci acquistare case, automobili, niente di valore. Un bel problema con cui i criminali devono far da sempre i conti e per il quale sono alla continua ricerca di soluzioni. Il clan Amato-Pagano, così come altre cosche, aveva pensato alle scommesse: acquistare i biglietti vincenti. Ed era disposto a spendere anche più di quello che avrebbe incassato, pur di ottenere soldi “puliti”. A raccontare un episodio in particolare è il collaboratore di giustizia Salvatore Roselli, a queste dichiarazioni si fa riferimento nell’ordinanza da 53 arresti eseguita contro gli “Scissionisti” il 17 dicembre.
Il biglietto del Superenalotto da un milione di euro
Secondo il collaboratore di giustizia sarebbe stato direttamente Cesare Pagano, fondatore del clan insieme a Raffaele Amato, a “puntare” un biglietto vincente del Superenalotto. Il clan aveva individuato una donna che riteneva avesse vinto un milione di euro e le aveva offerto centomila euro oltre al valore della vincita in cambio della ricevuta. La compravendita, però, saltò: secondo il pentito, infatti, la donna negò di avere vinto e, di conseguenza, non cedette il biglietto.
Il riciclaggio per “sbloccare” i fondi del clan
Pagare un milione e centomila euro per averne un milione può sembrare un affare in perdita, ma nella realtà si tratta di tutt’altro: con questo stratagemma il…