Cronaca
In monopattino senza casco, primo multato a Napoli: un ragazzino a Largo Sermoneta
Multato un ragazzino sul monopattino elettrico senza indossare il casco protettivo.
Prima multa a Napoli per la guida in monopattino elettrico senza casco. È accaduto ieri mattina in Largo Sermoneta, nella zona del Lungomare di Chiaia, a quanto apprende Fanpage.it da fonti qualificate. Sanzionato dagli agenti dell’Unità Operativa Chiaia della Polizia Locale un ragazzino che stava viaggiando a bordo del mezzo a due ruote senza indossare il casco che è diventato obbligatorio da sabato 14 dicembre scorso, in occasione dell’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, varato dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.
Multato ragazzini a Chiaia
Per i monopattini elettrici, compresi quelli a noleggio, sono entrati in vigore gli obblighi di targa, casco e assicurazione. A Napoli le società dei monopattini in sharing sono già provviste di assicurazione, per contratto. Per quanto riguarda la targa, si aspettano i decreti attuativi. Mentre l’obbligo di casco è a carico dell’utente. Le società di sharing hanno più volte spiegato che per la conformazione dei mezzi è impossibile prevedere un ripiano per conservare il caso. Sarà premura, quindi, dei viaggiatori, procurarsi il proprio casco protettivo, senza il quale si rischia la sanzione.
Controlli a Napoli sul nuovo Codice della Strada
I controlli sul nuovo Cds sono scattati sabato mattina in tutta la città. Gli agenti della Polizia Locale hanno eseguito le verifiche per il rispetto delle nuove norme. Il primo verbale è stato elevato nella prima mattinata di sabato al Corso Umberto per uso del cellulare alla guida, infrazione per la quale le nuove norme in vigore prevedono, oltre…
Cronaca
Pedone investito a via Manzoni, è in ospedale con gravi fratture e un trauma cranico
Un uomo di 65 anni investito a via Manzoni: l’autista si è subito fermato a prestare soccorso. La vittima è in ospedale con diverse fratture e un trauma cranico.
Un uomo di 65 anni è stato investito oggi a Napoli su via Manzoni ed è ora ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli con numerose fratture ed un trauma cranico. La vittima è stata portata in codice giallo al nosocomio partenopeo: l’incidente è avvenuta all’altezza del civico 155 di via Manzoni.
Dopo il primo ricovero al Fatebenefratelli, l’uomo è stato portato all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, dove è stato sottoposto ad altri esami strumentali. Ancora da ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente: secondo i primi accertamenti, il 65enne sarebbe stato investito da un’automobile che viaggiava dal Vomero in direzione della funicolare di via Manzoni. L’uomo alla guida si è subito fermato a prestare soccorso ed ha allertato il 118, giunto subito sul posto con un’ambulanza. La sezione infortunistica stradale della polizia municipale sta indagando sulla vicenda dopo i rilievi svolti sul posto.
Cronaca
Bimba morta in casa a Tufino, indagati gli zii. La piccola era malnutrita e aveva un’ustione
Sono indagati gli zii della bimba di 4 anni deceduta in casa a Tufino la notte del 14 dicembre; la piccola sarebbe morta a seguito di una caduta dalle scale.
Sono stati iscritti nel registro degli indagati gli zii della bimba di 4 anni morta nella notte tra venerdì e sabato a Tufino, in provincia di Napoli, secondo le prime ricostruzioni a seguito di una caduta dalle scale; si tratta, al momento, di un atto dovuto, in vista degli accertamenti in itinere. L’ipotesi di reato su cui sarebbe indirizzata la Procura di Nola sarebbe quella di maltrattamenti e omicidio colposo: come anticipato da Fanpage.it, sul corpo della bambina era stata riscontrata un’ustione, la piccola presentava segni di malnutrizione e non sembrava essere stata accudita in modo adeguato. L’autopsia sul corpo si è tenuta oggi, 18 dicembre, verosimilmente nelle prossime ore potrà essere fissata la data dei funerali. La madre della bimba è seguita dagli avvocati Benito Palmieri e Luigi Grillo, del Foro di Santa Maria Capua Vetere.
Indagati gli zii della bimba morta a Tufino
La piccola si trovava da alcuni mesi in casa della coppia, una cugina del padre e il compagno. Era stato il genitore a lasciarla lì. Situazione decisamente delicata: dopo l’interruzione del rapporto tra l’uomo e la madre erano state avviate le procedure per l’affidamento, il Tribunale per i Minori si sarebbe dovuto esprimere nel marzo 2025; l’avvocato Benito Palmieri, che assiste la madre in quel procedimento, aveva presentato istanza affinché la piccola venisse affidata alla donna o a sua madre, nonna della bimba. La casa dove si è verificata la tragedia è stata sequestrata per ulteriori…
Cronaca
Chi è Debora Amato, “la più terribile”, nipote del boss a capo del clan Amato-Pagano
Per gli inquirenti ai vertici del clan Amato-Pagano ci sarebbe Debora Amato, figlia di Rosaria Pagano: sarebbe stata la referente degli Scissionisti sul territorio.
Nel clan degli Scissionisti il potere sarebbe rimasto “in famiglia”: come in una linea di successione dinastica, le redini sarebbero sempre rimaste tra le mani di chi aveva legame di sangue coi fondatori Raffaele Amato e Cesare Pagano. E così sarebbe accaduto per l’ultima erede, quella che gli inquirenti identificano nell’attuale guida: Debora Amato. La 34enne, figlia di Pietro Amato (defunto, fratello di Raffaele) e di Rosaria Pagano (sorella di Cesare) avrebbe preso il controllo del clan criminale dopo l’arresto della madre, che a sua volta aveva fatto da reggente quando i due principali boss erano finiti in carcere. I particolari emergono dalle indagini che hanno portato all’ordinanza eseguita ieri, 17 dicembre: misure cautelari per 53 persone (43 in carcere e 10 ai domiciliari), ritenute legate al clan di camorra Amato-Pagano, nato dalla scissione dal clan Di Lauro con la prima faida di Scampia.
Le dichiarazioni: “Debora Amato è la più terribile”
Ai vertici degli Amato-Pagano, hanno ricostruito le indagini dell’Antimafia, oggi ci sarebbero Domenico Romano (marito di Debora), Gennaro Liguori (marito di una nipote di Raffaele Amato), Enrico Bocchetti (genero di Cesare Pagano), Emanuele Cicalese (genero di Raffaele Amato). A parlare del ruolo di Debora Amato sono stati diversi collaboratori di giustizia; il ritratto che ne esce è di una giovane pienamente inquadrata nelle dinamiche del clan, nel quale ricopre anche un ruolo decisionale e non di mera rappresentanza in…