Cronaca
Il marketing degli Amato Pagano, cortei di Ferrari, Dom Perignon e Rolex: “Il clan più forte del Sud Italia”
Il clan degli Scissionisti di Secondigliano utilizzava anche i social per farsi pubblicità, mirando ai giovani: su Instagram e Tiktok le foto del lusso sfrenato, per strada i cortei con Ferrari e Lamborghini.
Il clan Amato-Pagano, si potrebbe dire, lavorava sul brand: pubblicità tradizionale, di quella per le strade, ma anche sui social. Lusso ostentato, come cortei di Ferrari e Lamborghini e foto di champagne e orologi preziosi, senza dimenticare gli slogan con cui rimarcare la propria posizione. Particolari che emergono dalle indagini che hanno portato all’ordinanza eseguita ieri dalla Direzione Investigativa Antimafia: misura cautelare per 53 persone (43 in carcere e 10 ai domiciliari), tra vertici e gregari del clan degli “Scissionisti”, attivo nei quartieri napoletani di Scampia e Secondigliano ed egemone nei comuni limitrofi di Mugnano e Melito.
I cortei in Ferrari tra le strade del Napoletano
Agli atti, nell’inchiesta, i video che mostrano i cortei di auto di lusso lungo le strade dei comuni del Napoletano. Una manifestazione di potere e di ricchezza tipica delle organizzazioni criminali, che vale anche come un messaggio ai residenti e una sfida alle forze dell’ordine. Nei filmati si vede la fila di Ferrari incolonnate che sfilano lentamente tra i palazzoni. Altri video, scene simili, mostrano invece le Lamborghini, ed anche qui è impossibile non notare il contrasto tra i colori accesi dei bolidi e il grigio degli edifici.
La pubblicità sui social: “Il clan più forte del Sud Italia”
Ma l’attività di promozione non si limitava ai metodi classici. C’era il gradino superiore, quello della pubblicità di social. In Italia, ha…
Cronaca
Gli animalisti denunciano uomo che maltratta cane: interviene la Polizia che toglie l’animale al violento
Uomo denunciato per maltrattamento agli animali: il suo cane era tenuto in condizioni pessime e picchiato.
La Polizia di Stato di Caserta ha denunciato un 43enne di Maddaloni per maltrattamenti di animali. Grazie ad una serie di segnalazioni video ed immagini che riproducono violenze e sevizie nei confronti di un cane, finite inevitabilmente anche sui social media e rilanciate con indignazione tra i vari gruppi animalisti, i poliziotti del commissariato di Maddaloni hanno avviato praticamente subito indagini per individuare il soggetto, autore dei maltrattamenti.
Dopo poche ore gli operatori, rintracciato il padrone dell’animale, sono intervenuti, insieme al personale del servizio veterinario, nel luogo in cui era tenuto il cane per accertarsi delle sue condizioni fisiche, constatando il pessimo stato di salute a seguito delle sevizie subite. Il cane, un molosso, è stato liberato dal suo aguzzino ed affidato immediatamente alle cure di una nuova proprietaria, mentre il suo vecchio “padrone” è stato denunciato alla Procura della Repubblica competente.
Cronaca
Due ragazzini detenuti tentano di scappare dall’Ipm di Nisida, uno resta incastrato
Due detenuti minori tentano fuga a Napoli, uno rimane incastrato. Presi entrambi. La polizia penitenziaria: “Nisida piena come mai”
L’Ipm, istituto penitenziario minorile di Nisida, Napoli, è di nuovo al centro della cronaca cittadina per un tentativo di fuga, sventato, da parte di due dei suoi ospiti. Si tratta di due giovani, di origine straniera, che hanno tentato la fuga venerdì pomeriggio durante le attività sportive: uno è stato preso da un ispettore che subito dopo l’allarme l’ha trovato a un’altezza di circa 4 metri, con la caviglia incastrata tra un palo e il muro. L’altro aveva già superato il muro di cinta ma è stato bloccato dalla Polizia Penitenziaria coordinata dal comandante e dal direttore dell’istituto.
Il presidente e il segretario del sindacato delle guardie penitenziarie Uspp, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio denunciano l’accaduto e il sofravvollamento dell’istituto minorile: «Gli eventi critici sono all’ordine del giorno nel carcere minorile di Nisida, affollato come non mai. Si registra un mix esplosivo composto da giovanissimi extracomunitari ingestibili e loro coetanei napoletani, imparentati con i vertici del clan locali. I nostri complimenti vanno al comando della polizia penitenziaria, per come affronta le continue emergenze ma, oramai, nel circuito penale minorile questo mix esplosivo tra utenza proveniente dal territorio di Napoli e la provincia, di non facile gestione anche perché legati da vincoli di parentela con soggetti di elevato spessore criminale, è ingestibile.
Anche i detenuti extracomunitari provenienti dal Nord Italia sono estremamente complicati in quanto completamente refrattari…
Cronaca
Vergogna all’Orto Botanico di Napoli: ragazzini rubano l’Abete di Natale. Segato anche un altro albero
Gang di ragazzini entrano illegalmente nell’Orto Botanico: rubano un abete e ne segano un altro. Il direttore fa denuncia. L’amarezza: “A volte viene da pensare che il nostro lavoro sia inutile”
Quanto resta dopo il furto dell’albero di Natale / foto Orto Botanico Napoli
Il furto di abeti nel periodo di Natale, legno da incendiare per alimentare il “cippo” di Sant’Antonio a gennaio è una vergogna che spesso passa in secondo piano soltanto perché gli autori «sono ragazzini». Ma le modalità sono quelle dei furti e della gang. Stavolta ad avere la peggio sono gli alberi ospitati nell’Orto Botanico di via Foria, una delle strutture più importanti di una città che ormai si regge su cemento, bancarelle e dehors, un luogo di studio universitario ma anche aperto alla città. Chi è stato all’Orto Botanico sa di cosa si parla: un gioiello di Napoli, fondamentale per una rilassante passeggiata e al tempo stesso per comprendere l’importanza delle specie vegetali, la loro storia, la varietà di fiori, piante e alberi che è vita e bellezza.
Il direttore dell’Orto Botanico di Napoli Paolo Caputo lo definisce «evento spiacevole». E spiega l’accaduto: «Hanno rubato il nostro albero di Natale! Si trattava di un bell’abete di circa 3 metri in vaso, che avevamo decorato con ciclamini e che avremmo inteso piantare in Orto dopo il periodo natalizio. L’albero è stato strappato dal vaso, trascinato fino al muro di cinta e buttato giù. Nel pomeriggio del 19 dicembre) un gruppo di ragazzini ha tentato ripetutamente di entrare nell’Orto scavalcando il cancello, ma il personale di sorveglianza è riuscito ad evitarlo. Probabilmente…