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Cronaca

Fotografo picchiato a Napoli per spilla antifascista, 4 rinviati a giudizio

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Fotografo picchiato a Napoli per spilla antifascista, 4 rinviati a giudizio

Il gup di Napolli ha rinviato a giudizio 4 persone per l’aggressione al fotografo Roberto Tarallo, picchiato al Vomero il 12 ottobre 2023.

Roberto Tarallo, il 44enne picchiato e rapinato

Quattro rinviati a giudizio per l’aggressione al fotografo napoletano Roberto Tarallo, 44 anni, che indossava una spilla con logo antifascista sul giubbino. L’episodio risale all’ottobre 2023, oltre un anno fa. Ieri, mercoledì 18 dicembre 2024, il Gup di Napoli ha accolto le richieste del pm Fabrizio Vanorio, che aveva contestato l’aggravante della discriminazione nazionalista. I quattro, lo scorso 18 gennaio, erano stati raggiunti da misure cautelari: tre arresti e un obbligo di dimora. Gli arresti domiciliari vennero notificati dalla Digos a Vittorio Acuto, Paolo Primerano e all’ucraino Taras Buha. Divieto di dimora nella provincia di Napoli, invece, per Roberto Acuto, fratello di Vittorio.

L’aggressione al fotografo 44enne al Vomero

I destinatari napoletani delle misure risultavano appartenenti alla sezione “Berta” di CasaPound, con sede in via Foria, nel centro di Napoli. La vicenda risale al 12 ottobre 2’23, quando un fotografo di 44 anni, Roberto Tarallo, venne picchiato e rapinato tra le strade del Vomero, nella zona collinare di Napoli. A scatenare l’aggressione sarebbe stata una spilla con uno stemma antifascista che l’uomo portava sulla giacca.

La Digos aveva effettuato anche diverse perquisizioni nelle abitazioni degli indagati e nella sede di Casapound; a casa di Primerano, a Roma, era stata trovata una cartucciera di un mitragliatore da guerra contenente 55 bossoli. Al momento non è stato ritrovato il giubbotto sfilato al 44enne durante…

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Lutto nel Salernitano per la morte dell’operaio Domenico Caputo, vittima di incidente: era parente del sindaco

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Lutto nel Salernitano per la morte dell’operaio Domenico Caputo, vittima di incidente: era parente del sindaco

Lutto a Postiglione, in provincia di Salerno, per la morte dell’operaio 36enne, vittima di incidente sul lavoro. Il cordoglio del Comune.

Domenico Caputo, la vittima

Lutto a Postiglione, in provincia di Salerno, per la morte di Domenico Caputo, operaio di 36 anni vittima di un incidente sul lavoro avvenuto nella giornata di ieri, mercoledì 18 dicembre 2024. L’ennesima morte bianca, purtroppo, che si registra in Campania. Domenico, stimato lavoratore, benvoluto e amato da tutti, era imparentato con il sindaco del comune salernitano, Carmine Cennamo. Il Municipio si è stretto nel dolore attorno alla famiglia del primo cittadino per la terribile e prematura perdita.

Il dolore del Comune: “Tragica perdita”

Il vicesindaco del Comune di Postiglione, Pasquale Caputo, a nome dell’amministrazione comunale, ha espresso il cordoglio delle istituzioni e in una nota scrive:

Profondamente colpiti dal dolore della perdita di Domenico Caputo, il giovane operaio morto in un incidente sul lavoro a Postiglione, ci stringiamo intorno al dolore dei familiari e del Sindaco Cennamo con cui la vittima era imparentata. Quanto accaduto oggi nel nostro comune, nel mezzo delle festività natalizie, ci addolora e sconvolge, lasciando spazio solo al silenzio e alle lacrime.Una preghiera e un pensiero da parte di tutta la nostra comunità e da tutti i consiglieri comunali, va a te caro Domenico. Vivrai nel nostro cuore.

Da una prima ricostruzione del tragico incidente, il 35enne si trovava al lavoro, in una fabbrica che produce pellet di proprietà della famiglia della moglie quando, per cause che sono ancora in corso di accertamento, è stato schiacciato da un…

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Pedone investito a via Manzoni, è in ospedale con gravi fratture e un trauma cranico

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Pedone investito a via Manzoni, è in ospedale con gravi fratture e un trauma cranico

Un uomo di 65 anni investito a via Manzoni: l’autista si è subito fermato a prestare soccorso. La vittima è in ospedale con diverse fratture e un trauma cranico.

Un uomo di 65 anni è stato investito oggi a Napoli su via Manzoni ed è ora ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli con numerose fratture ed un trauma cranico. La vittima è stata portata in codice giallo al nosocomio partenopeo: l’incidente è avvenuta all’altezza del civico 155 di via Manzoni.

Dopo il primo ricovero al Fatebenefratelli, l’uomo è stato portato all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, dove è stato sottoposto ad altri esami strumentali. Ancora da ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente: secondo i primi accertamenti, il 65enne sarebbe stato investito da un’automobile che viaggiava dal Vomero in direzione della funicolare di via Manzoni. L’uomo alla guida si è subito fermato a prestare soccorso ed ha allertato il 118, giunto subito sul posto con un’ambulanza. La sezione infortunistica stradale della polizia municipale sta indagando sulla vicenda dopo i rilievi svolti sul posto.

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Bimba morta in casa a Tufino, indagati gli zii. La piccola era malnutrita e aveva un’ustione

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Bimba morta in casa a Tufino, indagati gli zii. La piccola era malnutrita e aveva un’ustione

Sono indagati gli zii della bimba di 4 anni deceduta in casa a Tufino la notte del 14 dicembre; la piccola sarebbe morta a seguito di una caduta dalle scale.

Sono stati iscritti nel registro degli indagati gli zii della bimba di 4 anni morta nella notte tra venerdì e sabato a Tufino, in provincia di Napoli, secondo le prime ricostruzioni a seguito di una caduta dalle scale; si tratta, al momento, di un atto dovuto, in vista degli accertamenti in itinere. L’ipotesi di reato su cui sarebbe indirizzata la Procura di Nola sarebbe quella di maltrattamenti e omicidio colposo: come anticipato da Fanpage.it, sul corpo della bambina era stata riscontrata un’ustione, la piccola presentava segni di malnutrizione e non sembrava essere stata accudita in modo adeguato. L’autopsia sul corpo si è tenuta oggi, 18 dicembre, verosimilmente nelle prossime ore potrà essere fissata la data dei funerali. La madre della bimba è seguita dagli avvocati Benito Palmieri e Luigi Grillo, del Foro di Santa Maria Capua Vetere.

Indagati gli zii della bimba morta a Tufino

La piccola si trovava da alcuni mesi in casa della coppia, una cugina del padre e il compagno. Era stato il genitore a lasciarla lì. Situazione decisamente delicata: dopo l’interruzione del rapporto tra l’uomo e la madre erano state avviate le procedure per l’affidamento, il Tribunale per i Minori si sarebbe dovuto esprimere nel marzo 2025; l’avvocato Benito Palmieri, che assiste la madre in quel procedimento, aveva presentato istanza affinché la piccola venisse affidata alla donna o a sua madre, nonna della bimba. La casa dove si è verificata la tragedia è stata sequestrata per ulteriori…

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