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Finge di avere una pistola e rapina un bar a Torre del Greco, poi scappa su uno scooter rubato: arrestato 38enne

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Finge di avere una pistola e rapina un bar a Torre del Greco, poi scappa su uno scooter rubato: arrestato 38enne

Il 38enne è stato arrestato dalla Polizia di Stato; gli agenti sono riusciti a ritrovare parte del denaro rapinato, che è stato restituito al proprietario del bar.

Immagine di repertorio

Nella mattinata di ieri, giovedì 26 dicembre, giorno festivo in cui si celebrava Santo Stefano, un uomo di 38 anni, con precedenti, è stato arrestato dalla Polizia di Stato a Torre del Greco, nella provincia di Napoli, con l’accusa di rapina aggravata e ricettazione. Nella fattispecie, i poliziotti del locale commissariato sono intervenuti in un bar in via Nazionale per la segnalazione di una rapina: giunti nell’esercizio commerciale, gli agenti, grazie alla visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, hanno accertato che poco prima un uomo, con il volto travisato da uno scaldacollo, aveva minacciato una dipendente del bar e, dopo aver simulato di estrarre una pistola dalla cintura, si era impadronito dell’incasso; il malvivente era poi fuggito a bordo di uno scooter.

Le indagini, partite subito dopo l’evento, hanno consentito ai poliziotti di identificare, in tempi stretti, il motociclo utilizzato dal malvivente per scappare, poi risultato essere rubato; lo scooter si trovava sotto l’abitazione di un 38enne, sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova. Gli agenti hanno così deciso di controllare l’abitazione dell’uomo rinvenendo, tra l’ingresso e il bagno, i capi d’abbigliamento utilizzati per la rapina; inoltre, sul comò della camera da letto, è stato trovato parte del denaro asportato nel bar, che è stato restituito al legittimo proprietario.

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Quartieri Spagnoli: pedonalizzazione, da utopia a necessità

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Quartieri Spagnoli: pedonalizzazione, da utopia a necessità

I Quartieri Spagnoli, uno dei simboli più significativi della rinascita di Napoli, stanno tornando prepotentemente al centro dell’attenzione politica. Questa zona storica, che un tempo era considerata emarginata e degradata, è stata trasformata nel corso degli anni in una tappa irrinunciabile per migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. La sua vitalità economica e la crescente attrattiva internazionale hanno reso i vicoli dei Quartieri Spagnoli un vero e proprio palcoscenico aperto sul mondo.

La crescita dell’attrattiva turistica

La crescita dell’attrattiva turistica dei Quartieri Spagnoli non è più un fenomeno limitato alla sola Napoli, ma è ormai un fattore importante per l’intera economia campana. Tuttavia, questo boom di presenze non è stato accompagnato da una corrispondente crescita delle infrastrutture e dei servizi necessari per gestire il flusso di visitatori. Ciò ha comportato una serie di problemi, tra cui l’aumento del traffico, la congestionazione delle strade e la diffusione di attività commerciali non sempre coerenti con il tessuto storico e culturale della zona.

La spinta per la pedonalizzazione

In questo contesto, la pedonalizzazione dei Quartieri Spagnoli non è più vista come un’utopia, ma come una necessità impellente per garantire la sicurezza e la qualità della vita per residenti e visitatori. La pedonalizzazione potrebbe aiutare a ridurre il traffico veicolare, migliorare la qualità dell’aria e creare spazi più vivibili e accoglienti per tutti. Tuttavia, questo progetto richiede un’attenta pianificazione e una concertazione tra le istituzioni, i residenti e le associazioni di categoria per garantire che i benefici siano equamente distribuiti e che le esigenze di tutti siano prese in considerazione.

Le sfide per il futuro

Il futuro dei Quartieri Spagnoli è quindi segnato da sfide importanti, che richiedono una governance attenta e lungimirante. La tutela del patrimonio storico e culturale della zona, la gestione del turismo sostenibile e la promozione di attività economiche coerenti con l’identità della zona sono solo alcuni degli aspetti che devono essere affrontati. La pedonalizzazione potrebbe essere un primo passo verso la creazione di un modello di sviluppo sostenibile e partecipato, che ponga al centro le esigenze dei residenti e dei visitatori, e che valorizzi il patrimonio unico dei Quartieri Spagnoli.

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Omicidio Angelo Vassallo: inizia il processo

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Omicidio Angelo Vassallo: inizia il processo

Il caso di Angelo Vassallo, noto come il “sindaco pescatore” di Pollica, torna a destare attenzione dopo quindici anni dal suo tragico omicidio. Il 16 settembre 2025, presso il tribunale di Salerno, si aprirà l’udienza preliminare del processo relativo alla sua morte. Vassallo fu ucciso a causa del suo impegno costante nella difesa della legalità, della trasparenza e del territorio, un esempio lampante di come la lotta per la giustizia possa avere un prezzo molto alto.

L’Evoluzione del Caso

Il processo che si aprirà a Salerno rappresenta un nuovo capitolo nella storia di questo caso, che ha già visto la luce di numerose indagini e sviluppi negli anni passati. La costituzione di Asmel come parte civile aggiunge un nuovo elemento alle procedure, sottolineando l’importanza della trasparenza e della giustizia per la comunità locale.

Il Contesto dell’Omicidio

L’omicidio di Angelo Vassallo è stato un evento traumatico per la comunità di Pollica e per l’intera regione della Campania. La sua morte ha sollevato molte domande sulla sicurezza e sulla capacità delle istituzioni di proteggere coloro che si battono per la giustizia e contro le pratiche illecite. Il processo imminente rappresenta un’opportunità per fare luce sulle circostanze dell’omicidio e per ricercare giustizia per la vittima e per la sua famiglia.

La Lotta per la Legalità

La storia di Angelo Vassallo è un esempio potente della lotta per la legalità e contro le infiltrazioni criminali nel tessuto sociale. Il suo impegno instancabile per la difesa del territorio e della trasparenza amministrativa lo ha reso un simbolo di resistenza contro le pratiche corrotte e illecite. Il processo che si avvia è anche un’occasione per riflettere sull’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nella lotta per la giustizia e per la legalità.

La Ricordanza e il Tributo

La comunità di Pollica e l’intera nazione sono invitate a ricordare Angelo Vassallo come un eroe della legalità, un uomo che ha dato la sua vita per il suo impegno nella difesa dei valori più alti della società. Il processo che si aprirà a Salerno è un ulteriore passo verso la giustizia e verso il riconoscimento del sacrificio di Vassallo. È un invito a tutti a continuare la sua lotta, affinché il suo sacrificio non sia stato vano e la sua memoria possa essere onorata attraverso la realizzazione di una società più giusta e trasparente.

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Camorra e corruzione: 17 misure per gli appalti

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Camorra e corruzione: 17 misure per gli appalti

Napoli è stata teatro di un’operazione antimafia di grande portata, che ha portato alla luce un sistema corruttivo capace di influenzare gare pubbliche e appalti milionari. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha messo in evidenza la complicità di funzionari infedeli e la capacità del clan di penetrare nella società civile. I risultati dell’operazione hanno portato all’esecuzione di 17 misure cautelari in diverse province della regione.

Il sistema corruttivo

Il sistema corruttivo scoperto dall’inchiesta si basa sulla collusione tra funzionari pubblici e membri del clan, che hanno agito insieme per condizionare le gare pubbliche e gli appalti. Questo ha permesso al clan di acquisire ingenti somme di denaro e di consolidare la sua posizione di potere all’interno della regione.

L’inchiesta antimafia

L’inchiesta antimafia è stata condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e ha coinvolto diverse forze di polizia e autorità giudiziarie. L’operazione ha avuto inizio all’alba e ha portato all’esecuzione di 17 misure cautelari in diverse province della regione. I risultati dell’inchiesta sono stati resi noti pubblicamente e hanno sollevato grande scalpore nella comunità locale.

Le conseguenze dell’operazione

Le conseguenze dell’operazione antimafia saranno probabilmente molto ampie e potrebbero avere un impatto significativo sulla società civile e sulla politica locale. L’inchiesta ha infatti messo in evidenza la profonda penetrazione del clan all’interno della società e la complicità di funzionari pubblici, che potrebbe portare a una revisione profonda dei meccanismi di controllo e di gestione degli appalti pubblici. Inoltre, l’operazione potrebbe avere anche un impatto sulla percezione pubblica della sicurezza e della legalità nella regione.

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