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Cronaca

Dà un passaggio a una conoscente, ma in auto la palpeggia nelle parti intime: 55enne arrestato a Napoli

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Dà un passaggio a una conoscente, ma in auto la palpeggia nelle parti intime: 55enne arrestato a Napoli

L’uomo è stato arrestato nella notte tra sabato e domenica dalla Polizia di Stato: è accusato di violenza sessuale e lesioni personali.

Nella notte tra sabato e domenica, nel weekend appena trascorso, i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Napoli, su segnalazione della Centrale Operativa, sono intervenuti in una strada buia e isolata di Agnano, alla periferia occidentale della città, per la segnalazione di una ragazza in difficoltà. Giunti sul posto, gli agenti hanno individuato la giovane che, sotto la pioggia battente, chiedeva aiuto: agli operatori ha raccontato di aver accettato un passaggio a casa da un conoscente e che questi, una volta in auto, durante il tragitto verso casa, l’aveva toccata nelle parti intime.

I poliziotti, pertanto, grazie anche alla descrizione del soggetto fornita dalla vittima, sono riusciti, in tempi rapidi, a risalire alla sua identità. Il 55enne è stato così intercettato mentre si trovava in via Santa Lucia a Monte, in centro città, dagli agenti del commissariato Montecalvario, che lo hanno arrestato per violenza sessuale e lesioni personali.

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Biglietti vincenti per riciclare i soldi del clan: “100mila euro in più per quello del Superenalotto”

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Biglietti vincenti per riciclare i soldi del clan: “100mila euro in più per quello del Superenalotto”

Il boss Cesare Pagano avrebbe tentato di comprare un biglietto vincente pagandolo 100mila euro in più, in modo da avere denaro da poter giustificare in caso di indagini.

Avere vagonate di contanti, provenienti da droga ed estorsioni, e non poterli spendere perché, ufficialmente, quei soldi non esistono. Non poterci acquistare case, automobili, niente di valore. Un bel problema con cui i criminali devono far da sempre i conti e per il quale sono alla continua ricerca di soluzioni. Il clan Amato-Pagano, così come altre cosche, aveva pensato alle scommesse: acquistare i biglietti vincenti. Ed era disposto a spendere anche più di quello che avrebbe incassato, pur di ottenere soldi “puliti”. A raccontare un episodio in particolare è il collaboratore di giustizia Salvatore Roselli, a queste dichiarazioni si fa riferimento nell’ordinanza da 53 arresti eseguita contro gli “Scissionisti” il 17 dicembre.

Il biglietto del Superenalotto da un milione di euro

Secondo il collaboratore di giustizia sarebbe stato direttamente Cesare Pagano, fondatore del clan insieme a Raffaele Amato, a “puntare” un biglietto vincente del Superenalotto. Il clan aveva individuato una donna che riteneva avesse vinto un milione di euro e le aveva offerto centomila euro oltre al valore della vincita in cambio della ricevuta. La compravendita, però, saltò: secondo il pentito, infatti, la donna negò di avere vinto e, di conseguenza, non cedette il biglietto.

Il riciclaggio per “sbloccare” i fondi del clan

Pagare un milione e centomila euro per averne un milione può sembrare un affare in perdita, ma nella realtà si tratta di tutt’altro: con questo stratagemma il…

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Tre morti nella fabbrica abusiva di botti a Ercolano: resta in carcere il proprietario dello stabile

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Tre morti nella fabbrica abusiva di botti a Ercolano: resta in carcere il proprietario dello stabile

Resta in carcere Pasquale Punzo, 38 anni, proprietario dello stabile di Ercolano, adibito a fabbrica abusiva di fuochi d’artificio, esploso il 18 novembre scorso: nella tragedia hanno perso la vita le sorelle Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu.

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Resta in carcere Pasquale Punzo, 38 anni: così ha deciso il Tribunale del Riesame di Napoli. L’uomo è il proprietario dello stabile di Ercolano, nella provincia partenopea, che era stato adibito a fabbrica abusiva di fuochi d’artificio e che, lo scorso 18 novembre, è esploso, provocando la morte di Sara e Aurora Esposito, gemelle di 26 anni e di Samuel Tafciu, 18 anni; nei confronti di Punzo, un mese fa, era stato emanato un decreto di fermo da parte della Procura di Napoli (i pm Stella Castaldo e Vincenzo Toscano, titolari dell’inchiesta) per i reati di omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, detenzione e fabbricazione di materiale esplodente non convenzionale e caporalato.

Punzo ha ammesso le sue responsabilità

Stando a quanto si apprende, nel corso degli ultimi interrogatori, Pasquale Punzo avrebbe ammesso le sue responsabilità nella tragedia. Eppure, davanti al gip, durante l’udienza di convalida del fermo, il 38enne si era dichiarato del tutto estraneo alla vicenda, decidendo di non rispondere alle domande del giudica, ma rilasciando dichiarazioni spontanee; il gip, ad ogni modo, aveva deciso di convalidare il fermo.

Nell’edificio c’erano 350 chili di polveri

La tragedia, come detto, si è verificata lo scorso 18 novembre in via Patacca a Ercolano….

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In ospedale per una consulenza, muore poche ore dopo con tre costole rotte: aperta inchiesta a Benevento

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In ospedale per una consulenza, muore poche ore dopo con tre costole rotte: aperta inchiesta a Benevento

La Procura di Benevento indaga sulla morte del 73enne Felice Ferretta, morto mentre era ricoverato al “San Pio” per una consulenza; l’ipotesi di reato è di omicidio colposo in ambito sanitario.

L’ospedale “San Pio” di Benevento

In ospedale ci era arrivato con una frattura al dito e una sospetta frattura al naso, poche ore dopo i medici hanno detto al figlio che aveva tre costole rotte e un polmone perforato. Situazione ancora tutta da chiarire, quella che ha portato alla morte di Felice Ferretta, 73enne di Montesarchio, in provincia di Benevento; il figlio, determinato a chiarire le circostanze in cui è morto il padre, attraverso il dottor Vincenzo Carotenuto (area manager per la Campania) si è rivolto a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e con la collaborazione dell’avvocato Vincenzo Cortellessa ha presentato una denuncia ai carabinieri. La Procura di Benevento ha aperto un fascicolo (affidato al pm Licia Fabrizi) e disposto l’autopsia, incaricando il medico legale Massimo Esposito; l’esame si è svolto oggi, 19 dicembre, la perizia dovrà essere presentata entro 60 giorni. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento non ci sono indagati.

La storia comincia il 10 dicembre scorso, alle sette del mattino, quando il figlio di Ferretta lo trova a terra in camera da letto, in seguito ad una caduta dovuta verosimilmente a una crisi da astinenza alcolica. L’uomo è cosciente, ha escoriazioni al naso e un profondo taglio al ginocchio destro. Viene portato col 118 al Pronto Soccorso del Fatebenefratelli e…

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