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Bomba contro la pescheria Cento Cento, nota su TikTok. Il titolare: “Ho fatto tanti sacrifici, fa male”

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Bomba contro la pescheria Cento Cento, nota su TikTok. Il titolare: “Ho fatto tanti sacrifici, fa male”

L’ordigno è esploso nella notte all’esterno della nota pescheria di Pollena Trocchia, nel Napoletano, danneggiando la saracinesca e l’insegna: indagini affidate ai carabinieri. Tanta la solidarietà degli utenti nei confronti dei titolari.

Paura nella notta appena trascorsa a Pollena Trocchia, nella provincia di Napoli: una bomba è esplosa all’esterno della pescheria Cento Cento, nota su TikTok, dove vanta circa 90mila follower e oltre un milione di like. La deflagrazione dell’ordigno, che è stata distintamente avvertita dal vicinato, ha provocato danni alla saracinesca, alla tettoia e all’insegna dell’esercizio commerciale; nella pescheria, che sorge in corso Garibaldi, sono intervenuti i carabinieri della tenenza di Cercola, che hanno avviato le indagini per chiarire dinamica e matrice dell’attentato dinamitardo.

Questa mattina, il titolare della pescheria ha pubblicato un video sull’account TikTok dell’attività commerciale per esprimere, a caldo, le proprie sensazioni. “Questo è materiale – ha detto il pescivendolo, mostrando i danni che la bomba ha provocato all’ingresso della pescheria – e si può ricomprare. L’importante è che non si sia fatto male nessuno. Fa male vedere così i tanti sacrifici fatti. Sto male, sono mortificato, ma riprenderemo a lavorare come prima”.

Sui social tanta solidarietà per la pescheria

Tanti i commenti solidali al video, molti dei quali propongono di dare un aiuto e un sostegno concreto alla pescheria, organizzando una colletta oppure recandosi presso l’esercizio commerciale a comprare i prodotti messi in vendita. “Esprimo la mia massima e piena solidarietà ai gestori della pescheria…

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Truffe alle assicurazioni, 504 indagati. Indagati toglievano il posto ai pazienti in ospedale in pandemia

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Truffe alle assicurazioni, 504 indagati. Indagati toglievano il posto ai pazienti in ospedale in pandemia

L’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere sfocia in 22 misure cautelari, 504 gli indagati. Il sistema di truffe alle assicurazioni nel Casertano anche durante la pandemia Covid.

Le false vittime degli incidenti stradali andavano negli ospedali del Casertano dove c’erano i medici compiacenti anche durante la pandemia, quando la situazione era delicatissima, e ottenevano un accesso prioritario al triage a discapito di chi ne aveva veramente bisogno: particolare emerso dall’inchiesta che ha portato alla notifica di 23 misure cautelari (22 ai domiciliari e un obbligo di firma), al termine delle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa e del Nas di Napoli, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

A raccontare il retroscena, il comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta, il colonnello Manuel Scarso, nel corso della conferenza stampa a cui hanno preso parte il procuratore di Santa Maria Capua Vetere Pierpaolo Bruni e il tenente colonnello Alessandro Cisternino, comandante del Nas di Napoli, e il maggiore Michelangelo Piscitelli, comandante del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Aversa.

I falsi referti anche durante la pandemia Covid

Gli indagati, hanno accertato gli investigatori, potevano contare su complicità negli ospedali di Maddaloni e di Marcianise. Anche durante la pandemia Covid andavano a farsi refertare, millantando di avere lesioni pregresse. L’inchiesta era stata avviata nel 2019 ed è andata avanti per cinque anni, fino ad oggi, scoperchiando un maxi sistema ben rodato a vari livelli: oltre a false vittime e relativi falsi testimoni, risultano coinvolti medici e…

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La donna che gli piace lo rifiuta, lui cerca di investirla. Da mesi la picchiava, aveva provato anche a violentarla

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La donna che gli piace lo rifiuta, lui cerca di investirla. Da mesi la picchiava, aveva provato anche a violentarla

Accade a Melito, nella provincia di Napoli, dove i carabinieri hanno arrestato un uomo di 44 anni per atti persecutori. In passato, l’uomo aveva già picchiato la vittima, provando anche a violentarla.

Una storia di violenza, fisica e psicologica, quella che arriva da Melito, nella provincia di Napoli. Una violenza, come spesso purtroppo accade, messa in campo da un uomo nei confronti di una donna, soltanto perché questa non accettava le sue avances e non voleva avere una relazione con lui. Per questo, l’uomo, un 44enne, è stato arrestato dai carabinieri: deve rispondere di atti persecutori.

Tutto inizia quando il 44enne conosce la vittima, sul luogo di lavoro di lei: qualche giorno di corteggiamento, poi si dichiara alla donna, dicendole che vorrebbe fosse la sua compagna. Lei, però, rifiuta, ma di tanto in tanto, per bontà e compassione, continua ad accettare gli inviti dell’uomo a incontrarsi; è allora che, per la donna, cominciano le vessazioni. E così, lo scorso inverno, il 44enne invita la donna a salire in auto per parlare, poi le salta addosso e le strappa i vestiti, tentando di avere un rapporto sessuale con lei. La vittima riesce a divincolarsi e, in tutta risposta, l’uomo le distrugge il cellulare.

Capendo di averla fatta grossa, il 44enne chiede scusa alla donna, promettendole che non le avrebbe fatto più del male. E così lei accetta un invito al mare: quando, però, lui la vede armeggiare con lo smartphone, perde le staffe e le distrugge nuovamente il dispositivo; poi, la colpisce con schiaffi violentissimi e la costringe a tornare a casa; lei, terrorizzata, non si fa refertare in ospedale, né prova a denunciarlo…

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Luci di Natale spente in piazza Municipio a Napoli per ricordare Santo Romano e gli altri giovani uccisi da coetanei

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Luci di Natale spente in piazza Municipio a Napoli per ricordare Santo Romano e gli altri giovani uccisi da coetanei

Domenica 22 dicembre, per 10 minuti, il Comune di Napoli spegnerà le luminarie di Natale in piazza Municipio: una iniziativa per ricordare Santo Romano e gli altri ragazzi uccisi da coetanei in città e in provincia.

Santo Romano ed Emanuele Tufano, entrambi uccisi a colpi di pistola nel 2024

Il Comune di Napoli ha accolto la richiesta della famiglia di Santo Romano: domenica 22 dicembre, per dieci minuti, dalle ore 19 alle ore 19.10, l’amministrazione comunale spegnerà le luminarie di Natale in piazza Municipio in ricordo del ragazzo di 19 anni ucciso con un colpo di pistola, lo scorso 2 novembre, a San Sebastiano al Vesuvio. Come detto, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha accolto la richiesta dalla famiglia del 19enne, che si è rivolta al consigliere comunale Gennaro Demetrio Paipais: le luminarie si spegneranno in concomitanza con la manifestazione silenziosa organizzata da parenti e amici di Santo Romano in memoria del 19enne e degli altri giovani uccisi in città e in provincia negli ultimi mesi da coetanei, vittime di della violenza giovanile; il corteo partirà da via Acton e si concluderà, appunto, in piazza Municipio.

Santo Romano, Arcangelo Correra, Emanuele Tufano e gli altri ragazzi uccisi Arcangelo Correra

Arcangelo Correra

La manifestazione di domenica, come detto, vuole ricordare non solo Santo Romano, ma tutti i giovani uccisi da coetanei, in una spirale di violenza giovanile che sembra aver colpito Napoli negli ultimi mesi. Soltanto tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2024, sono stati tre i ragazzi uccisi per mano di coetanei. Il 24 ottobre, Emanuele Tufano, 15 anni, è stato ucciso nella zona di piazza Mercato a…

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