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Cronaca

Tangenti a spacciatori e ladri per conto del clan, 15 arresti tra Ponticelli e Cercola

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Tangenti a spacciatori e ladri per conto del clan, 15 arresti tra Ponticelli e Cercola

I carabinieri hanno arrestato 15 persone tra Ponticelli e Cercola: avrebbero imposto tangenti ad altri criminali presentandosi per conto del clan De Luca Bossa – Minichini.

Avrebbero chiesto la tangente anche a spacciatori e ladri d’auto, e per spaventarli si sarebbero presentati a nome del clan De Luca Bossa – Minichini, attivo a Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, e nel limitrofo comune di Cercola: per questo motivo sono state arrestate 15 persone, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia; le accuse, a vario titolo, sono di estorsione e tentata estorsione, aggravate dal metodo mafioso.

Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della Tenenza di Cercola e arriva nell’ambito di una indagine svolta dai militari col coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Per 12 degli indagati è stato disposto il carcere, per gli altri tre gli arresti domiciliari. Il gruppo, hanno ricostruito gli investigatori, prendeva di mira altri criminali che non erano legati a clan di camorra; tra questi ladri e spacciatori, ai quali veniva imposto il pagamento in cambio del permesso di proseguire nelle loro attività.

Per rendere più incisive le loro richieste, gli indagati dicevano di agire per conto dei De Luca Bossa – Minichini, lanciando un messaggio che in determinati ambienti è chiaro e non lascia spazio ad altre interpretazioni: se da un lato si ribadiva la supremazia di quel gruppo criminale sul territorio, dall’altro si trattava di una minaccia, lasciando intendere che, in caso di rifiuto di pagare, il clan sarebbe…

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L’ultimo addio a Carmine Daniele, fratello di Pino: Napoli abbraccia ‘o Giò

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L’ultimo addio a Carmine Daniele, fratello di Pino: Napoli abbraccia ‘o Giò

Folla a Napoli per l’ultimo saluto a Carmine Daniele, fratello di Pino, scomparso due giorni fa a 66 anni. La nipote Cristina: “Vi vedo nella luce sorridenti, su una vecchia moto d’epoca che corre fra le dune, in viaggio per esplorare nuove dimensioni”.

Foto Antonio Bassolino / Facebook

Si sono svolti questa mattina a Napoli i funerali di Carmine Daniele, fratello del cantante Pino e detto ‘o Giò, scomparso prematuramente ieri, all’età di 66 anni. Il corteo funebre è iniziato alle 11.45 dal suo storico appartamento in via Santa Maria La Nova per poi continuare fino alla Basilica di San Giovanni Maggiore Pignatelli poco distante, dove si è svolta la cerimonia funebre.

In tanti hanno affollato il largo davanti alla chiesa, di fronte Palazzo Giusso sede dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, per dare un ultimo saluto a Carmine Daniele, scomparso per complicanze cardiache. Un triste filo rosso unisce tre dei sei tra fratelli e sorelle Daniele: il primo ad andarsene per problemi cardiaci fu proprio il cantautore Pino, il 4 gennaio del 2015 a 59 anni, mentre l’altro fratello Salvatore morì il 1° giugno del 2021, a 55 anni, mentre era in casa. A loro si è ora aggiunto Carmine Daniele, scomparso il 25 novembre scorso a 66 anni. Tanti i ricordi anche sui social, soprattutto da chi lo conosceva da una vita. A Carmine Daniele, detto ‘o Giò, il fratello Pino aveva anche dedicato la canzone I got the Blues, mentre il volto di Salvatore compariva sulla copertina dell’album Terra mia.

Non riesco a spiegare quello che provo.É una ferita che si riapre”, ha scritto Cristina Daniele, figlia di Pino e nipote di Carmine,…

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Vuole i documenti e minaccia il console tunisino a Napoli: 27enne arrestato al Centro Direzionale

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Vuole i documenti e minaccia il console tunisino a Napoli: 27enne arrestato al Centro Direzionale

L’uomo ha inveito contro il console tunisino, minacciando di distruggere il Consolato se non gli fossero stati consegnati i suoi documenti.

Immagine di repertorio

Si è recato al Consolato della Tunisia a Napoli, pretendendo di ricevere subito i suoi documenti, che potessero regolarizzare la sua posizione sul territorio italiano. Determinato ad ottenerli, non ha esitato a inveire contro il console, minacciando anche di distruggere il Consolato: per questo, un 27enne tunisino, irregolare sul territorio italiano e con precedenti, è stato arrestato dalla Polizia di Stato per violenza o minaccia a un corpo politico.

Nella fattispecie, i poliziotti del commissariato Vasto-Arenaccia, durante il servizio di controllo del territorio hanno ricevuto una nota dalla Sala Operativa e sono intervenuti presso il Consolato tunisino in città, che sorge in via Domenico De Roberto, al Centro Direzionale, dove era stata segnalata la presenza di una persona molesta.

Giunti sul posto, gli agenti hanno accertato che poco prima il 27enne aveva minacciato il console tunisino a Napoli, minacciando altresì di distruggere anche gli uffici del Consolato se non gli fossero stati consegnati i suoi documenti. Pertanto, i poliziotti lo hanno bloccato e lo hanno tratto in arresto.

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Non vuole pagare, picchiato dai parcheggiatori abusivi davanti a Villa dei Fiori di Acerra

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Non vuole pagare, picchiato dai parcheggiatori abusivi davanti a Villa dei Fiori di Acerra

Due parcheggiatori abusivi sono stati portati in carcere per l’aggressione a un automobilista avvenuta il 4 ottobre ad Acerra (Napoli); indagini per risalire all’identità del terzo complice.

Immagine di repertorio

Aveva parcheggiato l’automobile nei pressi di Villa dei Fiori, ad Acerra (Napoli) ma si era rifiutato di pagare l’abusivo. Era quindi partita una discussione, rapidamente sfociata in pestaggio: il parcheggiatore lo aveva picchiato insieme a due “colleghi”, procurandogli lesioni tali da dover ricorrere alle cure sanitarie. Le indagini hanno portato all’arresto di due dei presunti responsabili, rinchiusi in carcere con l’accusa di tentata rapina aggravata, lesioni aggravate e minacce aggravate in concorso con un terzo uomo che resta al momento da identificare.

La vicenda risale allo scorso 4 ottobre, la vittima è un uomo che aveva lasciato l’automobile nelle vicinanze della struttura sanitaria di Acerra. In sede di denuncia, sporta alla Polizia di Stato, aveva raccontato di essere stato avvicinato da una persona che gli aveva chiesto dei soldi per la sosta, di essersi opposto e di essere stato aggredito per questo motivo; dopo averlo pestato i tre avevano anche provato a impossessarsi dei suoi oggetti personali ma non ci erano riusciti.

Le indagini sono state svolte dai poliziotti del commissariato di Acerra e coordinate dalla procura della Repubblica di Napoli; le risultanze hanno portato all’identificazione dei due e, quindi, all’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Nola ed eseguita da personale della Polizia di Stato nelle prime ore di oggi, 27 novembre. Dopo le…

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