Cronaca
Ragazzino denuncia i bulli nel Casertano: in un anno gli hanno estorto 1.500 euro
Tre giovanissimi sono stati denunciati dai carabinieri a Bellona (Caserta): da ottobre 2023 a pochi giorni fa avevano vessato un 18enne, costringendolo a dare loro soldi per 1.500 euro complessivi.
Immagine di repertorio
Da poco più di un anno era vittima di tre coetanei che con minacce e intimidazioni lo avevano costretto continuamente a dargli soldi, per un totale di 1.500 euro. Fino a quando, all’ennesima richiesta di denaro, non ce l’ha fatta più e ha raccontato tutto ai carabinieri. Storia che arriva da Bellona, piccolo centro della provincia di Caserta, e che si è conclusa con la denuncia per tre giovanissimi, due dei quali minorenni. Le indagini sono scattate dopo la denuncia sporta da un 18enne del posto, che aveva chiesto aiuto al 112 e successivamente si era presentato nella stazione dei carabinieri di Vitulazio.
Il ragazzo ha raccontato che le angherie erano cominciate nell’ottobre 2023 e che i tre, con pretesti di ogni tipo, lo avevano obbligato a consegnare contanti. L’ultima richiesta, quella che lo aveva spinto a denunciare, c’era stata il 22 novembre: i tre erano andati a casa sua e, con fare minaccioso e violento, gli avevano intimato di consegnare 250 euro. A loro dire si trattava del pagamento di un paio di scarpe che il 18enne aveva avuto in prestito due anni prima e che non aveva mai restituito.
I tre sono stati bloccati dai carabinieri nel pomeriggio di ieri, 25 novembre: quando sono tornati dalla vittima per incassare i 250 euro hanno trovato ad aspettarli anche i carabinieri. Sono stati condotti in caserma e sono stati denunciati a piede libero per estorsione. Nel corso degli ulteriori accertamenti i militari…
Cronaca
Nella casa di Ercolano 350 kg di polveri. Ne sono bastati 10 di miscela esplosiva per uccidere tre persone
Per gli artificieri la fabbrica abusiva di fuochi d’artificio di Ercolano (Napoli) è stata distrutta dall’esplosione di circa 10 chili di miscela esplosiva; nella casa c’era l’occorrente per prepararne almeno 300 chili.
I carabinieri sul luogo dell’esplosione, ad Ercolano
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L’esplosione che ha ucciso Samuel Tafciu e le sorelle Sara e Aurora Esposito è stata causata da un quantitativo di miscela esplosiva tra i 5 e i 10 chili, ma in quella abitazione di contrada Patacca ad Ercolano (Napoli) erano stipati almeno 350 chili di polveri per realizzare i botti non ancora miscelate: una potenziale polveriera che avrebbe potuto distruggere non soltanto l’immobile ma devastare anche le abitazioni vicine. Il dato, ricostruito durante i sopralluoghi dei vigili del fuoco, è riportato nel fermo eseguito dai carabinieri nei confronti di Pasquale Punzo, proprietario di fatto dell’immobile, ora in carcere a Poggioreale; tra le accuse che la Procura contesta all’uomo c’è l’omicidio con dolo eventuale: per gli inquirenti, pur non volendo deliberatamente uccidere i tre ragazzi, ha coscientemente creato le condizioni perché ciò potesse accadere e ne ha accettato il rischio.
La casa di Ercolano imbottita di polveri per esplosivi
Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto, al civico 94 di via Patacca, è stato subito chiaro cosa stava succedendo in quell’immobile: disseminati sul terreno c’erano centinaia di involucri per fuochi d’artificio. E due corpi, quelli delle due gemelle, all’interno della baracca. Hanno potuto recuperarli…
Cronaca
Esplosione a Ercolano, perché Punzo è in carcere per omicidio con dolo eventuale e non colposo
La Procura di Napoli ha emesso il fermo per Pasquale Punzo, proprietario dell’immobile esploso ad Ercolano causando tre morti il 18 novembre: l’accusa è di omicidio volontario con dolo eventuale.
L’esplosione in contrada Patacca, a Ercolano (Napoli)
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Omicidio volontario con dolo eventuale: è la principale accusa che la Procura di Napoli muove a Pasquale Punzo, sottoposto a fermo e accompagnato nel carcere di Poggioreale per la tragedia di Ercolano, in cui sono morti le due sorelle 26enni Sara e Aurora Esposito e il 18enne Samuel Tafciu. Un particolare che rivela l’impostazione degli inquirenti: non si procede per un incidente e nemmeno per omicidio colposo, ma al 38enne, proprietario di fatto dell’immobile esploso ad Ercolano (Napoli) e individuato come gestore della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio, vengono contestate una serie di condotte volontarie che, seppur non configurando la colpa cosciente (e quindi l’intenzione di uccidere) hanno portato alla tragedia.
L’accusa per l’indagato è omicidio volontario col dolo eventuale
Il dolo eventuale identifica una particolare forma di omicidio doloso: secondo i magistrati, in buona sostanza, Punzo non aveva intenzione di uccidere i tre ragazzi ma, con le sue condotte, ha creato le condizioni perché i tre morissero e, soprattutto, lo ha fatto consapevole del rischio a cui li stava esponendo e accettando la probabilità che si trasformasse in realtà.
Nello specifico, il riferimento è all’allestimento del laboratorio abusivo, che si trovava in un immobile formalmente…
Cronaca
Paga le strisce blu, ma l’abusivo gli chiede i soldi: lui chiama la Polizia e lo fa arrestare
Aveva appena parcheggiato sulle strisce blu vicino piazza Matteotti, a Napoli, ma il parcheggiatore gli chiede i soldi minacciandolo: e lui lo fa arrestare.
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Aveva parcheggiato l’automobile sulle strisce blu, pagando regolarmente il grattino: ma questo non è bastato a scoraggiare un parcheggiatore abusivo, che immediatamente era andato a “battere cassa”, pretendendo denaro a sua volta. E per ottenerlo, aveva anche minacciato di morte e di danni alla vettura l’uomo che aveva regolarmente parcheggiato e pagato la sosta nelle strisce blu. Alla fine però l’uomo lo ha denunciato e lo ha fatto arrestare per tentata estorsione dagli agenti di polizia.
Tutto è accaduto nella mattinata di ieri, quando l’uomo ha parcheggiato la propria vettura nei pressi di piazza Matteotti a Napoli, poco distante dall’incrocio con via Battisti: subito dopo aver pagato il grattino, l’uomo è stato avvicinato dall’abusivo, che ha chiesto la classica “offerta a piacere”, che però l’uomo ha deciso di non dare, causandone l’ira. E così, il parcheggiatore ha iniziato a minacciarlo di morte e di danneggiargli l’automobile visto il suo rifiuto. All’uomo non è rimasto che fermare una pattuglia dei Nibbio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Polizia di Stato, che si trovava poco distante, chiedendone l’intervento. Gli agenti hanno così bloccato l’abusivo: dagli accertamenti è emerso che si trattasse di un 53enne con precedenti di polizia, già sottoposto ad un DACUR (divieto di accesso alle aree urbane), motivo per cui, oltre all’arresto per tentata estorsione, per lui è scattata anche la denuncia per inosservanza…