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Cronaca

Pompei, 45 chioschi di souvenir abusivi tra gli Scavi e il Santuario: stamattina smontaggio e distruzione

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Pompei, 45 chioschi di souvenir abusivi tra gli Scavi e il Santuario: stamattina smontaggio e distruzione

Sono partite questa mattina le operazioni di smontaggio e distruzione dei 45 chioschi e gazebo abusivi sequestrati sulla lunga strada tra gli Scavi e il Santuario di Pompei.

Sono partite nella mattinata odierna, giovedì 28 novembre, le operazioni di smontaggio e successiva distruzione dei 45 chioschi e gazebo sequestrati nello scorso mese di ottobre dalla Procura di Torre Annunziata tra gli Scavi e il Santuario di Pompei. I carabinieri sono sul posto e stanno assistendo alle operazioni: come detto, dopo lo smontaggio, si procederà alla distruzione dei manufatti abusivi.

Chioschi e gazebo erano diventati strutture fisse

Il sequestro è scattato, come detto, lo scorso mese di ottobre, precisamente il 7, a opera dei carabinieri di Torre Annunziata: chalet e gazebo abusivi, che sorgevano tutti nelle immediate vicinanze delle entrate del Parco Archeologico e sulla strada che conduce al Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario; il sequestro fu operato nei confronti di 63 soggetti, indiziati del reato di evasione.

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Le indagini dei militari dell’Arma, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, hanno permesso di accertare che le 45 strutture sequestrate erano diventate non amovibili, stabilmente ancorate al suolo, costituendo così una occupazione permanente, nonché abusiva, del suolo pubblico.

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Forcella: arrestata Lucia Salemme, il quartiere la sostiene

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Forcella: arrestata Lucia Salemme, il quartiere la sostiene

Arresto di Lucia Salemme: il dramma di una coppia a Forcella

Napoli – Lucia Salemme, di 58 anni, è stata arrestata dopo le sue dimissioni dall’ospedale. La donna è accusata di aver ucciso il marito, Ciro Rapuano, di 59 anni, nella loro abitazione situata in via Sant’Arcangelo a Baiano, un tranquillo quartiere di Forcella. Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli investigatori, una lite tra i coniugi sarebbe sfociata in un tragico evento.

Un’Accesa Discussione

Le cause dell’alterco fatale non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, l’ipotesi principale suggerisce che una discussione accesa sia degenerata, portando a un gesto estremo da parte di Lucia. Le autorità stanno indagando per comprendere meglio la dinamica che ha portato a questo omicidio.

La Reazione della Comunità

La notizia ha scosso profondamente la comunità di Forcella, dove molti conoscevano la coppia. In particolare, alcuni residenti difendono la personalità di Lucia, descrivendola come “una brava donna”. Questo aspetto umano della vicenda solleva interrogativi sulle circostanze che possono condurre a simili atti violenti all’interno delle famiglie.

Le Indagini Continuano

Le forze dell’ordine stanno prosseguendo le indagini per fare chiarezza sull’accaduto. Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e prove che possano chiarire il contesto della lite e le ore precedenti all’omicidio.

Effetti Collaterali sulla Comunità

Oltre al dramma personale, l’evento ha ripercussioni più ampie. Forcella è un quartiere che, nonostante le sue difficoltà, è noto per il forte senso di comunità. Questo evento tragico ha messo a nudo le fragilità sociali che possono nascondersi dietro le facciate delle abitazioni, invitando a una riflessione profonda sulle relazioni familiari e sulla violenza domestica.

Prevenzione della Violenza Domestica

Questo caso richiama l’attenzione sulla necessità di sensibilizzare e prevenire la violenza domestica. Le autorità e le organizzazioni locali sono chiamate a intensificare gli sforzi per supportare le famiglie in difficoltà, affinché simili tragedie possano essere evitate in futuro.

Conclusione

Il tragico epilogo della vita di Lucia Salemme e Ciro Rapuano solleva molte domande e rappresenta un caso emblematico di come una comunità possa reagire di fronte a eventi violenti. Mentre le indagini proseguono, la speranza è che si possa giungere a una maggiore consapevolezza e prevenzione nei confronti della violenza domestica.

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Lucia Salemme: ‘Ho ucciso mio marito per difendermi’

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Lucia Salemme: ‘Ho ucciso mio marito per difendermi’

Tragica Sparatoria in Famiglia: La Difesa di Lucia Salemme

Napoli – “Ho agito per difendermi.” Con queste parole, Lucia Salemme, 58 anni, ha spiegato agli investigatori le motivazioni che l’hanno spinta ad accoltellare mortalmente il marito, Ciro Rapuano, di 59 anni. L’episodio drammatico è avvenuto nell’abitazione della coppia, situata in via Sant’Arcangelo a Baiano, scatenando un’ondata di shock e tristezza nella comunità locale.

Un Atto di Difesa o una Tragedia Ingiustificata?

La dinamica dell’evento è ancora oggetto di indagini approfondite. Secondo le prime ricostruzioni, la violenza tra i coniugi sarebbe stata una costante della loro relazione. Gli inquirenti stanno esaminando eventuali episodi precedenti di maltrattamenti che potrebbero aver contribuito a questa tragica escalation.

Le Reazioni della Comunità

La notizia dell’omicidio ha sollevato forti emozioni tra i residenti di Baiano. Molti conoscevano la coppia e descrivono la situazione come inimmaginabile. “Non ci potevamo aspettare una cosa del genere,” afferma un vicino. Il dibattito su come affrontare la violenza domestica torna a essere centrale, con richieste di maggiore supporto e intervento da parte delle autorità competenti.

Le Prossime Fasi del Processo

Lucia Salemme è attualmente in custodia cautelare. Gli avvocati difensori stanno preparando la strategia legale, avvalendosi di esperti in materia di violenza domestica. Sarà fondamentale determinare se l’azione di Lucia fosse realmente giustificata come un atto difensivo.

La Questione della Violenza di Genere

Questo tragico evento riporta alla luce il problematica della violenza di genere in Italia. Le associazioni locali stanno lavorando per sensibilizzare l’opinione pubblica e portare avanti iniziative che possano prevenire futuri episodi di questo tipo. La speranza è che storie come quella di Lucia e Ciro possano servire da monito e stimolo per un cambiamento sociale.

In sintesi, il caso di Lucia Salemme rappresenta un complesso intreccio di emozioni, giustificazioni e richiesta di giustizia, che necessitano di un’attenta analisi non solo da parte delle autorità, ma anche della società nel suo complesso.

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Antiriciclaggio ad Avellino: “compro oro” finisce nei guai

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Antiriciclaggio ad Avellino: “compro oro” finisce nei guai

Operazioni della Guardia di Finanza si concentrano sui “compro oro” ad Avellino

Ad Avellino, la Guardia di Finanza ha intrapreso un’importante operazione contro le irregolarità economiche, focalizzandosi in particolare sul fenomeno dei “compro oro”, noti per essere frequentemente coinvolti in attività illecite. Recentemente, le Fiamme Gialle hanno eseguito controlli approfonditi in un esercizio commerciale situato nel comprensorio di Ariano Irpino, evidenziando il loro impegno nel contrastare comportamenti illeciti nel settore.

Controlli accurati nei “compro oro”

Queste operazioni si inseriscono in una strategia più ampia di monitoraggio e prevenzione delle pratiche fraudolente legate al commercio di metalli preziosi. I “compro oro” possono, infatti, essere utilizzati per il riciclaggio di denaro e altre attività illegali, motivo per cui la Guardia di Finanza sta intensificando le sue indagini per garantire la legalità in questo settore.

Obiettivi della Guardia di Finanza

L’obiettivo primario delle indagini è quello di accertare la regolarità delle transazioni e verificare se le pratiche seguite dai commercianti siano conformi alle normative vigenti. Attraverso controlli mirati e verifiche documentali, le Fiamme Gialle intendono dissuadere eventuali comportamenti scorretti e promuovere un’economia più sana e trasparente.

Impatti e conseguenze delle operazioni

Le conseguenze di queste operazioni sono significative, non solo per i negozi coinvolti, ma anche per l’intero settore. Un aumento della sorveglianza potrebbe spingere i commercianti a operare in modo più etico, riducendo il rischio di infiltrazioni criminali. La Guardia di Finanza continuerà a monitorare la situazione per garantire che il mercato dei metalli preziosi resti libero da irregolarità.

In conclusione, le recenti iniziative delle Fiamme Gialle offrono una nuova speranza nella lotta contro il crimine economico ad Avellino, potenziando la fiducia dei cittadini nel sistema commerciale e contribuendo al benessere dell’intera comunità.

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