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Cronaca

Nell’ultimo album di Geolier la canzone per l’amico figlio del boss: “Crescenzo non sa…”

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Nell’ultimo album di Geolier la canzone per l’amico figlio del boss: “Crescenzo non sa…”

In “Nun sacc’ perdere”, contenuta nell’album “Dio lo sa – Atto II”, il cantante Geolier cita Crescenzo Marino, suo amico, di recente condannato a 10 anni di reclusione per camorra.

“Crescenzo ha preso 10 anni, per questo non esulto più di tanto anche se sto vincendo”. Il nome, accorciato in “Cresc”, si perde nel fiume di parole di Geolier, ma il riferimento è chiaro: si tratta di di Crescenzo Marino, figlio del boss Gennaro Marino “McKay”, che nei mesi scorsi ha incassato proprio una condanna a dieci anni di reclusione in primo grado. La strofa fa parte della canzone “Nun sacc’ perdere”, contenuta nell’ultimo album del rapper napoletano, “Dio lo sa – atto II”, uscito la settimana scorsa. Il rapper, già molto popolare a Napoli e diventato famoso a livello nazionale dopo l’ultimo Sanremo, e che si è già esibito nello stadio Maradona, non ha mai nascosto l’amicizia con il figlio del capoclan delle Case Celesti e in più occasioni ha sostenuto che fosse detenuto da innocente.

Il figlio del boss citato nella canzone di Geolier

Nel testo della canzone il riferimento è nella seconda strofa. Parlando prima di se stesso, il rapper originario del rione Gescal di Miano e cresciuto a Secondigliano afferma, in sostanza, di non riuscire ad essere del tutto contento del suo successo perché pensa alla sorte dell’amico in carcere (“Se sto ridendo, smetto sempre per un istante” e “non mi faccio le foto di gruppo insieme agli altri”.

“Sono tanti mesi che non gli scrivo”, prosegue la canzone, “dovrei dirgli più cose. Lui non sa di Sanremo, non sa del contratto”, riferendosi alla partecipazione all’ultima edizione e della popolarità…

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Afragola, ragazzo dà fuoco all’auto della zia dell’ex, la vettura esplode sotto casa: il video

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Afragola, ragazzo dà fuoco all’auto della zia dell’ex, la vettura esplode sotto casa: il video

La donna era riuscita ad allontanare la nipote dai soprusi del ragazzo, che ha deciso di vendicarsi: la violenza del ragazzo è stato ripresa dalle telecamere della zona e il video pubblicato sui social.

Voleva vendicarsi di quella donna che aveva allontanato da lui la nipote, convincendola a troncare la relazione. E così un ragazzo si è presentato sotto casa della donna, la zia della sua ex fidanzata, ha cosparso la sua automobile con del liquido infiammabile e ha appiccato il fuoco; la vettura, poi, è esplosa. Accade ad Afragola, nella provincia di Napoli: l’episodio incendiario è stato filmato anche dalle telecamere di videosorveglianza poste in strada e poi pubblicato sui social anche dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

Stando a quanto ricostruito, la donna avrebbe convinto la nipote a interrompere la relazione sentimentale con il ragazzo, che la maltrattava e la opprimeva, ricevendo per questo minacce. Allora, lo scorso 26 novembre, in piena notte, il giovane si è recato sotto casa della zia della ex con una bottiglietta piena di liquido infiammabile, che ha cosparso sul cofano della vettura, dandogli fuoco; l’automobile è poi esplosa, tutto, come detto, sotto l’occhio vigile delle telecamere poste in strada, che hanno immortalato la violenza.

“È chiaro che questo criminale deve stare in carcere ma i dubbi che questo si verifichi sono tantissimi. Innanzitutto chiediamo alle forze dell’ordine di proteggere la ex fidanzata e la zia perché la famiglia del giovane delinquente potrebbe attuare ulteriori ritorsioni da quello che si vocifera ad Afragola. Il ragazzo tra l’altro risultava avere già dei…

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Pompei, 45 chioschi di souvenir abusivi tra gli Scavi e il Santuario: stamattina smontaggio e distruzione

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Pompei, 45 chioschi di souvenir abusivi tra gli Scavi e il Santuario: stamattina smontaggio e distruzione

Sono partite questa mattina le operazioni di smontaggio e distruzione dei 45 chioschi e gazebo abusivi sequestrati sulla lunga strada tra gli Scavi e il Santuario di Pompei.

Sono partite nella mattinata odierna, giovedì 28 novembre, le operazioni di smontaggio e successiva distruzione dei 45 chioschi e gazebo sequestrati nello scorso mese di ottobre dalla Procura di Torre Annunziata tra gli Scavi e il Santuario di Pompei. I carabinieri sono sul posto e stanno assistendo alle operazioni: come detto, dopo lo smontaggio, si procederà alla distruzione dei manufatti abusivi.

Chioschi e gazebo erano diventati strutture fisse

Il sequestro è scattato, come detto, lo scorso mese di ottobre, precisamente il 7, a opera dei carabinieri di Torre Annunziata: chalet e gazebo abusivi, che sorgevano tutti nelle immediate vicinanze delle entrate del Parco Archeologico e sulla strada che conduce al Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario; il sequestro fu operato nei confronti di 63 soggetti, indiziati del reato di evasione.

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Le indagini dei militari dell’Arma, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, hanno permesso di accertare che le 45 strutture sequestrate erano diventate non amovibili, stabilmente ancorate al suolo, costituendo così una occupazione permanente, nonché abusiva, del suolo pubblico.

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Maxi blitz al Parco Verde di Caivano: via dalle case gli occupanti abusivi: tensione nel rione

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Maxi blitz al Parco Verde di Caivano: via dalle case gli occupanti abusivi: tensione nel rione

Al Parco Verde di Caivano ci sono 419 persone cui è stato contestato il reato di occupazione abusiva: ora iniziano gli sgomberi.

Blitz al Parco Verde di Caivano: forze dell’ordine coordinate dalla Procura di Napoli Nord per liberare molte case occupate da anni abusivamente. Per ora l’operazione riguarda 36 alloggi, una prima tranche, dal momento che l’autorità giudiziaria ha individuato 240 casi di possesso illegale delle unità abitative, contestando a 419 persone il reato di occupazione abusiva.  Gli sgomberi di oggi riguardano casi “irrecuperabili”: qui non sarebbe comunque possibile attuare procedure di regolarizzazione poiché o gli occupanti hanno un reddito che non consente loro l’accesso alle case popolari oppure hanno pesanti precedenti penali.

Sul posto ovviamente la tensione si taglia a fette: ci sono anche elementi ritenuti contigui o addirittura affiliati a realtà criminali operanti nel quadrante a Nord di Napoli. Sul posto carabinieri, polizia e guardia di finanza. La Prefettura di Napoli e la Procura stanno monitorando passo dopo passo l’andamento delle procedure.  Nella mattinata di oggi, nella sede della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, si terrà una conferenza stampa congiunta del Procuratore della Repubblica di Napoli Nord e del Prefetto di Napoli, in merito all’operazione in corso al Parco Verde.

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