Cronaca
Gatto bruciato vivo in piazza, orrore a Sant’Antonio Abate (Napoli). La sindaca: “È disumano”
Il terribile gesto in piazza a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli. La sindaca: “Chi ha visto parli, è stato un atto disumano”
“Un gatto è stato bruciato vivo. Non me ne capacito, perché tanto vergognoso da superare ogni limite di umanità e rispetto”. A denunciare l’accaduto è Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate, comune del Napoletano. L’atto di violenza perpetrato contro l’indifesa creatura ha sconvolto l’intera comunità, che adesso chiede che sia fatta chiarezza e che siano individuati i responsabili di questo orribile e vile gesto.
Indagini sulle bande di ragazzini
Le indagini per scovare i colpevoli sono già partite. Tra le ipotesi, quella che possa essersi trattato di una baby-gang. Non è escluso che possano essere acquisite eventuali immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per cercare di individuare e identificare i responsabili di un atto che, secondo il primo cittadino, è stato “talmente grave, da ritenere che chiunque sia stato non meriti di camminare senza giudizio tra le persone perbene del nostro paese”.
La sindaca Ilaria Abagnale dichiara:
Che cos’è il murale apparso in piazza Trieste e Trento a Napoli
Non riesco davvero a capire cosa spinga alcuni ragazzi a comportarsi in modo oltretutto vandalico e irrispettoso verso i loro stessi luoghi di ritrovo. Per questo ritengo non serva a nulla ogni mattina riqualificare le piazzette dal degrado se di sera vi si ritrovano nuovamente resti di cibo…
Cronaca
L’avvocato del 17enne omicida: “Non querelo la mamma di Santo Romano”. Il confronto con Francesco Borrelli in radio
Il dietrofront del legale: ospite de “La Radiazza”, ha manifestato la volontà di non procedere e ha chiesto se verrà ritirata la segnalazione all’Ordine degli Avvocati.
L’avvocato Luca Raviele e il deputato Francesco Emilio Borrelli
L’avvocato Luca Raviele, legale del 17enne reo confesso dell’omicidio di Santo Romano, convincerà la famiglia dell’assistito a non sporgere querela nei confronti della madre della vittima, “perché comprendiamo il dolore e la sofferenza”. Il dietrofront questa mattina in diretta su Radio Marte, nel corso del programma “La Radiazza” di Gianni Simioli, durante un confronto con il parlamentare Francesco Emilio Borrelli.
La querela e la segnalazione all’Ordine degli avvocati
Raviele aveva annunciato l’intenzione di sporgere querela nei giorni scorsi, a seguito di un video, aveva detto, in cui la madre di Santo Romano, insieme al deputato, aveva diffuso le generalità dell’assassino, la cui identità è tutelata dalla legge in quanto minorenne.
Il parlamentare aveva successivamente fatto sapere di avere presentato una segnalazione all’Ordine degli Avvocati in merito al comportamento di Raviele e alle sue dichiarazioni rilasciate nelle fasi successive all’omicidio: “Una cosa è difendere l’assistito – aveva detto Borrelli in diretta Facebook – un’altra è farsi portavoce o addirittura insinuare in modo assolutamente discutibile la bontà di una persona”.
Il legale del 17enne che ha ucciso Santo Romano: “È stato aggredito, forse…
Cronaca
La camorra controllava gli appalti pubblici a Pagani: 8 arresti. Il clan ha provato anche a pilotare le elezioni
Il clan Fezza-De Vivo, operante a Pagani, si era infiltrato nell’amministrazione comunale, grazie alla complicità di un politico e imprenditore locale, controllando alcuni appalti in città. Il clan ha provato a condizionare anche le elezioni, imponendo il voto dei propri candidati.
L’ombra della camorra era ben ammantata sul Comune di Pagani, nella provincia di Salerno, tanto da controllarne la gestione di molti appalti pubblici: questa mattina, i carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Salerno, hanno arrestato 8 persone (3 in carcere, 5 agli arresti domiciliari), indagate a vario titolo di condizionamento elettorale mediante minaccia, falso ideologico, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e favoreggiamento personale; tutti i reati sono aggravati dalla finalità di agevolare il clan Fezza-De Vivo, operante a Pagani e nelle aree limitrofe.
Secondo le risultanze investigative degli inquirenti, il clan era riusciti a infiltrarsi nel tessuto amministrativo ed economico del Comune di Pagani, grazie alla complicità dell’imprenditore Alfonso Marrazzo – per 20 anni consigliere comunale e fino al 2016 assessore all’Ambiente, già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa – e della cooperativa PE.DE.MA., di cui era presidente. In particolare, Marrazzo e la sua cooperativa riuscivano a ottenere, in maniera illegittima, appalti pubblici comunali, come ad esempio la gestione del…
Cronaca
Prende a calci la porta del Pronto Soccorso, denunciato un 43enne ad Aversa
Ha danneggiato la porta del Pronto Soccorso dell’ospedale di Aversa: denunciato un 43enne, deve rispondere di danneggiamento aggravato.
Immagine di repertorio
Ha preso a calci la porta del triage del Pronto Soccorso, e per questo è stato denunciato dalla Polizia: protagonista un 43enne, che ora dovrà rispondere di danneggiamento aggravato davanti all’Autorità Giudiziaria. Tutto è accaduto all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile San Giuseppe Moscati di Aversa, in provincia di Caserta: qui, il 43enne aveva avuto un’animata discussione col personale sanitario in servizio presso la struttura, finendo poi per inveire contro di loro e passando poi a prendere a calci la porta del triage del pronto soccorso, danneggiangola.
Gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Aversa sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’accaduto, grazie anche alle immagini delle videocamere del sistema di sorveglianza interno dell’ospedale. Una volta identificato l’uomo, che ha anche precedenti specifici, e ricostruito la vicenda, per lui è scattata la denuncia per danneggiamento aggravato. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza che si verifica in questi giorni all’interno di ospedali e pronto soccorso vari della Campania: non ci sono state ripercussioni, in questo caso, per i medici, ma solo tanta paura.