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Cronaca

Chi è Fabio Cagnazzo, il colonnello dei carabinieri arrestato per l’omicidio del sindaco Vassallo

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Chi è Fabio Cagnazzo, il colonnello dei carabinieri arrestato per l’omicidio del sindaco Vassallo

Il colonnello Fabio Cagnazzo ha guidato negli anni il Gruppo di Castello di Cisterna e il Provinciale di Frosinone; oggi l’arresto per l’omicidio del sindaco di Pollica.

Nato ad Aversa 53 anni fa, il colonnello Fabio Cagnazzo proviene da una famiglia di carabinieri: il padre, Domenico, è generale di Corpo d’Armata e anche il nonno era maresciallo. Ha frequentato la Nunziatella e successivamente l’Accademia Militare di Modena. Per anni ha guidato la Compagnia di Castello di Cisterna. Nel 2010, dopo l’omicidio di Angelo Vassallo, è stato trasferito a Foggia; lo spostamento aveva portato a manifestazioni di vicinanza e solidarietà da parte di molti colleghi e di membri della Direzione Distrettuale Antimafia. Successivamente è passato al Comando Provinciale di Frosinone, che ha guidato dal 2017 al 2020, quando ha assunto un nuovo incarico ai vertici dei Forestali.

L’arresto per l’omicidio di Angelo Vassallo

Cagnazzo è da un anno e mezzo circa tra gli indagati per l’omicidio di Vassallo, ha sempre respinto tutte le accuse. Nel gennaio scorso è stato sottoposto ad un interrogatorio durato 11 ore incentrato sul suo coinvolgimento nell’assassinio, l’accusa ipotizzata dai pm era di concorso in omicidio.

L’arresto è scattato questa mattina, 7 novembre; oltre al colonnello il provvedimento è stato notificato a Lazzaro Cioffi, ex brigadiere e già condannato per vicende di droga, all’imprenditore Giuseppe Cipriano e a Romolo Ridosso, figlio del boss dell’omonimo clan attivo a Scafati (Salerno) e collaboratore di…

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Esplosione a Ercolano, perché Punzo è in carcere per omicidio con dolo eventuale e non colposo

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Esplosione a Ercolano, perché Punzo è in carcere per omicidio con dolo eventuale e non colposo

La Procura di Napoli ha emesso il fermo per Pasquale Punzo, proprietario dell’immobile esploso ad Ercolano causando tre morti il 18 novembre: l’accusa è di omicidio volontario con dolo eventuale.

L’esplosione in contrada Patacca, a Ercolano (Napoli)

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Omicidio volontario con dolo eventuale: è la principale accusa che la Procura di Napoli muove a Pasquale Punzo, sottoposto a fermo e accompagnato nel carcere di Poggioreale per la tragedia di Ercolano, in cui sono morti le due sorelle 26enni Sara e Aurora Esposito e il 18enne Samuel Tafciu. Un particolare che rivela l’impostazione degli inquirenti: non si procede per un incidente e nemmeno per omicidio colposo, ma al 38enne, proprietario di fatto dell’immobile esploso ad Ercolano (Napoli) e individuato come gestore della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio, vengono contestate una serie di condotte volontarie che, seppur non configurando la colpa cosciente (e quindi l’intenzione di uccidere) hanno portato alla tragedia.

L’accusa per l’indagato è omicidio volontario col dolo eventuale

Il dolo eventuale identifica una particolare forma di omicidio doloso: secondo i magistrati, in buona sostanza, Punzo non aveva intenzione di uccidere i tre ragazzi ma, con le sue condotte, ha creato le condizioni perché i tre morissero e, soprattutto, lo ha fatto consapevole del rischio a cui li stava esponendo e accettando la probabilità che si trasformasse in realtà.

Nello specifico, il riferimento è all’allestimento del laboratorio abusivo, che si trovava in un immobile formalmente…

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Paga le strisce blu, ma l’abusivo gli chiede i soldi: lui chiama la Polizia e lo fa arrestare

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Paga le strisce blu, ma l’abusivo gli chiede i soldi: lui chiama la Polizia e lo fa arrestare

Aveva appena parcheggiato sulle strisce blu vicino piazza Matteotti, a Napoli, ma il parcheggiatore gli chiede i soldi minacciandolo: e lui lo fa arrestare.

Immagine di repertorio

Aveva parcheggiato l’automobile sulle strisce blu, pagando regolarmente il grattino: ma questo non è bastato a scoraggiare un parcheggiatore abusivo, che immediatamente era andato a “battere cassa”, pretendendo denaro a sua volta. E per ottenerlo, aveva anche minacciato di morte e di danni alla vettura l’uomo che aveva regolarmente parcheggiato e pagato la sosta nelle strisce blu. Alla fine però l’uomo lo ha denunciato e lo ha fatto arrestare per tentata estorsione dagli agenti di polizia.

Tutto è accaduto nella mattinata di ieri, quando l’uomo ha parcheggiato la propria vettura nei pressi di piazza Matteotti a Napoli, poco distante dall’incrocio con via Battisti: subito dopo aver pagato il grattino, l’uomo è stato avvicinato dall’abusivo, che ha chiesto la classica “offerta a piacere”, che però l’uomo ha deciso di non dare, causandone l’ira. E così, il parcheggiatore ha iniziato a minacciarlo di morte e di danneggiargli l’automobile visto il suo rifiuto. All’uomo non è rimasto che fermare una pattuglia dei Nibbio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Polizia di Stato, che si trovava poco distante, chiedendone l’intervento. Gli agenti hanno così bloccato l’abusivo: dagli accertamenti è emerso che si trattasse di un 53enne con precedenti di polizia, già sottoposto ad un DACUR (divieto di accesso alle aree urbane), motivo per cui, oltre all’arresto per tentata estorsione, per lui è scattata anche la denuncia per inosservanza…

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Neonato di 2 mesi morto in culla, choc nel Casertano. Disposta autopsia

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Neonato di 2 mesi morto in culla, choc nel Casertano. Disposta autopsia

Un neonato di soli due mesi è morto in casa a Portico di Caserta: disposta l’autopsia, indagano i carabinieri di Macerata Campania.

Immagine di repertorio

Un neonato di due mesi è morto a Portico di Caserta. Indagini in corso da parte dei carabinieri di Macerata Campania. La notizia ha gettato nello sconforto tutta la comunità casertana del comune a due passi da San Nicola La Strada. Il corpo del neonato è stato posto sotto sequestro per essere poi sottoposto a probabile autopsia nelle prossime ore. Un mistero, per il momento, cosa possa averne causato la morte: il piccolo si sarebbe addormentato la sera prima regolarmente, e solo questa mattina la madre, nell’andare a svegliarlo, avrebbe scoperto l’avvenuto decesso.

Una tragedia che ha fatto immediatamente il giro del paese, con la comunità di Portico di Caserta che si è stretta attorno ai genitori del piccolo e alla sua famiglia.

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