Seguici sui Social

Cronaca

Una scultura chiamata Pulcinella di Pesce presenta un enorme preservativo creato utilizzando un hula hoop alla base della statua.

Pubblicato

il

Una scultura chiamata Pulcinella di Pesce presenta un enorme preservativo creato utilizzando un hula hoop alla base della statua.

Stamattina, in piazza del Municipio, una nuova installazione ha catturato l’attenzione dei passanti. Alla base della statua di Gaetano Pesce è apparso un oggetto alquanto insolito: un preservativo gigante realizzato con un hula hoop. Quest’ironica aggiunta, che ha suscitato diverse reazioni, è diventata rapidamente virale sui social, dimostrando ancora una volta quanto possa essere potente la creatività della rete.

Creatività e Ironia in Piazza del Municipio

L’installazione, che non sembra autorizzata, ha stimolato discussioni sulla libera espressione artistica in spazi pubblici. Molti si sono chiesti chi sia il suo autore e quale sia il messaggio che si nasconde dietro quest’insolita rappresentazione. La statua di Gaetano Pesce, già nota per le sue forme caratterizzanti, ha trovato in questo accessorio un nuovo elemento di discussione e interpretazione.

L’Impatto dei Social Media

Nonostante l’apparente leggerezza del gesto, la scelta di posizionare un preservativo gigante in un luogo così centrale non è passata inosservata. Le immagini, diffuse rapidamente attraverso i social media, hanno generato numerose interazioni e commenti. Questo evento sottolinea l’importanza e l’influenza della comunicazione digitale nella nostra società moderna, trasformando una provocazione visiva in un dialogo aperto e globale.

Per ulteriori dettagli e immagini sull’evento, è possibile visitare il link qui.

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Aggressioni omofobe a Quarto, la denuncia delle vittime: “Ci hanno lanciato addosso pietre, perfino castagne”

Pubblicato

il

Aggressioni omofobe a Quarto, la denuncia delle vittime: “Ci hanno lanciato addosso pietre, perfino castagne”

��Ci lanciano pietre, ci prendono a schiaffi, ci insultano e ci molestano. Non solo baby-gang ma anche persone adulte. Nel 2024 non possiamo abituarci alla violenza omofoba”

Da 10 anni Dario Halfaxa denuncia le violenze, fisiche e verbali, perpetrate sia da baby gang, sia da persone adulte, ai danni non solo della comunità lgbtq+ ma anche di ragazzine e ragazzini giovani, presi di mira perché più deboli. Tutto ciò accade a Quarto, comune di oltre 40 mila abitanti alle porte di Napoli.

Negli ultimi mesi, le aggressioni sono diventate più frequenti e si è assistito ad un’escalation di violenza anche nei modi e nelle armi utilizzate per ferire le vittime, dagli insulti si è passati al lancio di castagne e poi di pietre. L’ultima aggressione è avvenuta di notte, fuori a un locale dove Dario lavora come performer: uno sconosciuto gli ha tirato uno schiaffo sulla schiena mentre Dario stava tranquillamente fumando una sigaretta. “Non possiamo abituarci alla violenza – sottolinea Dario – nel 2024 abbiamo il dovere di denunciare e proteggere i ragazzi più giovani”.

Dello stesso parere Lorena, amica di Dario, che si è beccata una pietra direttamente in faccia: “Questa ragazzina mi ha lanciato una pietra in faccia – racconta Lorena Romano – e un’altra ancora mi ha colpito il braccio. L’aggressione è stata condita dai soliti insulti omofobi: trans di merda e altre offese. Sono andata come sempre a denunciare, anche in questo caso contro ignoti”. Lorena racconta anche un grave episodio di discriminazione sul…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Chi è Fabio Cagnazzo, il colonnello dei carabinieri arrestato per l’omicidio del sindaco Vassallo

Pubblicato

il

Chi è Fabio Cagnazzo, il colonnello dei carabinieri arrestato per l’omicidio del sindaco Vassallo

Il colonnello Fabio Cagnazzo ha guidato negli anni il Gruppo di Castello di Cisterna e il Provinciale di Frosinone; oggi l’arresto per l’omicidio del sindaco di Pollica.

Nato ad Aversa 53 anni fa, il colonnello Fabio Cagnazzo proviene da una famiglia di carabinieri: il padre, Domenico, è generale di Corpo d’Armata e anche il nonno era maresciallo. Ha frequentato la Nunziatella e successivamente l’Accademia Militare di Modena. Per anni ha guidato la Compagnia di Castello di Cisterna. Nel 2010, dopo l’omicidio di Angelo Vassallo, è stato trasferito a Foggia; lo spostamento aveva portato a manifestazioni di vicinanza e solidarietà da parte di molti colleghi e di membri della Direzione Distrettuale Antimafia. Successivamente è passato al Comando Provinciale di Frosinone, che ha guidato dal 2017 al 2020, quando ha assunto un nuovo incarico ai vertici dei Forestali.

L’arresto per l’omicidio di Angelo Vassallo

Cagnazzo è da un anno e mezzo circa tra gli indagati per l’omicidio di Vassallo, ha sempre respinto tutte le accuse. Nel gennaio scorso è stato sottoposto ad un interrogatorio durato 11 ore incentrato sul suo coinvolgimento nell’assassinio, l’accusa ipotizzata dai pm era di concorso in omicidio.

L’arresto è scattato questa mattina, 7 novembre; oltre al colonnello il provvedimento è stato notificato a Lazzaro Cioffi, ex brigadiere e già condannato per vicende di droga, all’imprenditore Giuseppe Cipriano e a Romolo Ridosso, figlio del boss dell’omonimo clan attivo a Scafati (Salerno) e collaboratore di…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Maria e Pietro, sposi scomparsi per 5 giorni e il quadro di Scarface nel salotto, mostrato a “Chi l’ha visto?”

Pubblicato

il

Maria e Pietro, sposi scomparsi per 5 giorni e il quadro di Scarface nel salotto, mostrato a “Chi l’ha visto?”

La storia degli sposi Maria Zaccaria e Pietro Montanino si arricchisce di un particolare emerso durante la diretta con “Chi l’ha visto?”: riguarda un quadro all’interno del loro salotto.

Maria Zaccaria e Pietro Montanino, gli sposi di Cesa (Caserta) scomparsi per cinque giorni la scorsa settimana, mercoledì 7 novembre hanno partecipato in diretta a “Chi l’ha visto?” la nota trasmissione di Raitre specializzata nel rintracciare persone la cui scomparsa viene denunciata dai parenti. Breve riepilogo della storia: Pietro e Maria, sposi da appena quattro giorni, scompaiono nel nulla il 29 ottobre, lasciando i due figli, uno di 7 mesi, l’altro di 7 anni avuto da una precedente relazione della donna, ai genitori paterni, senza nemmeno più rispondere al telefono o ai messaggi. Lanciato l’allarme, si susseguono appelli e si diffonde la preoccupazione sulla sorte dei due ragazzi. Che poi, come se nulla fosse, si palesano domenica  3 novembre. Vanno a Frattamaggiore per recuperare i figli, prima di tornare a casa.

Sulla vicenda ora è aperta una indagine della Procura. Nella diretta Rai i due giovani, assistiti dagli avvocati Giuseppe Italia e Nicola Sabatino, hanno spiegato la loro verità:

Abbiamo fatto un matrimonio organizzato in brevissimo tempo e non abbiamo fatto il viaggio di nozze. Lei era triste. Tornavamo dopo il matrimonio a una vita normale come se non fosse successo nulla. Io ho pensato, senza organizzarmi, di farle fare una passeggiata lunga, di farle vedere Milano che lei non conosceva.
Voglio chiedere…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]