Cronaca
Scout allontanati dalle chiese di Napoli: “Le parrocchie ci invitano a lasciare perché non generiamo entrate”
La città di Napoli si trova a fronteggiare una situazione complessa: l’Agesci, l’associazione dei gruppi scout cattolici italiani, ha denunciato un problema significativo. Gli storici presidi scout stanno subendo modifiche forzate nella loro presenza nelle chiese e nelle parrocchie del capoluogo campano. La causa principale di questo fenomeno è la scelta degli ordini religiosi di destinare le strutture a attività turistiche, in cerca di maggiori guadagni economici rispetto a quelli offerti dal volontariato.
La crisi del volontariato a Napoli
La questione sollevata dall’Agesci mette in luce un problema che rischia di colpire al cuore molte comunità locali. Gli spazi che per anni sono stati dedicati alla formazione e all’educazione dei giovani scout vengono ora convertiti in strutture ricettive o turistiche. Si ritiene che questa riconversione non solo impoverisca l’offerta educativa, ma impedisca anche lo sviluppo di una rete di solidarietà e sostegno comunitario che il volontariato scout ha sempre garantito.
Le ripercussioni sulla comunità scout
Le decisioni degli ordini religiosi di privilegiare l’aspetto economico rischiano di creare un vuoto significativo, sia per i ragazzi che per le famiglie che hanno trovato negli scout un importante punto di riferimento educativo e morale. Una delle conseguenze più evidenti di questa situazione è la riduzione delle attività offerte, un aspetto che scoraggia la partecipazione dei giovani a queste forme di aggregazione sociale, compromettendo la diffusione dei valori scout.
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