Seguici sui Social

Cronaca

Inchiesta a Eboli sulla vendita di documenti di lavoro contraffatti per il rilascio del permesso di soggiorno.

Pubblicato

il

Inchiesta a Eboli sulla vendita di documenti di lavoro contraffatti per il rilascio del permesso di soggiorno.

Un gruppo criminale è stato smantellato questa mattina ad Eboli, in provincia di Salerno, a seguito di una vasta operazione condotta dai carabinieri. Al centro delle indagini vi è un presunto sistema fraudolento che avrebbe agevolato l’ottenimento di permessi di soggiorno in Italia attraverso la produzione e la vendita di documentazione falsa. Coinvolti nell’inchiesta sono anche diversi datori di lavoro e impiegati di centri per l’impiego accusati di compiacenza. Gli inquirenti sostengono che il gruppo abbia sfruttato il Decreto Flussi ed Emersione dal Lavoro Irregolare per “aggirare” la normativa vigente, in cambio di somme di denaro.

Dettagli dell’Operazione

L’operazione, avviata questa mattina alle prime luci dell’alba, si è svolta non solo ad Eboli, ma ha coinvolto anche i carabinieri delle province di Napoli e Padova. Gli agenti, guidati dal capitano Greta Gentili, hanno eseguito una serie di misure cautelari su ordine del giudice per le indagini preliminari, come richiesto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Gli indagati sono accusati di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati legati all’immigrazione.

Coinvolgimento di Vari Individui

L’inchiesta ha portato alla luce l’esistenza di connessioni tra il gruppo criminale e diverse figure chiave operanti nel mercato del lavoro, che avrebbero facilitato la creazione e la distribuzione di documenti falsi. L’attività investigativa ha messo in evidenza come l’organizzazione sfruttasse vulnerabilità umane e legislative per perpetrare i suoi crimini, mirando a lucrare sulla disperazione di molti migranti alla ricerca di una vita migliore in Italia.

Fonte Verificata>

Continua a leggere

Cronaca

La bomba Sinner per Capodanno: ogni anno a Napoli i botti illegali vengono chiamati in un modo diverso

Pubblicato

il

La bomba Sinner per Capodanno: ogni anno a Napoli i botti illegali vengono chiamati in un modo diverso

I botti illegali ogni anno chiamati con un nome diverso, quasi sempre di uno sportivo. La “moda” iniziò con Maradona e oggi sulle bancarelle c’è la Bomba Sinner.

In principio fu la “bomba Maradona”. Anzi: ‘o pallone ‘e Maradona. Una bomba carta di qualche chilo, capace di sfondare una saracinesca o di far sobbalzare un intero vicolo allo scoccare della mezzanotte del Capodanno nella notte di san Silvestro napoletana. Il botto più forte sulla bancarella dei fuochi illegali (o killer, perché poi qualcuno davvero ci è morto con questi ordigni) ogni anno cambia nome: l’ufficio marketing dell’illegalità non è meno furbo dei suoi omologhi legali. Poi c’è stata la Bomba di Careca, quella di Higuain, di Cavani, di Lavezzi. E ancora: Osimhen, Kvara e così via.

I botti illegali, lavorati in casolari di fortuna dove l’incidente se non è probabile è altamente possibile (a Ercolano è accaduto pochi giorni fa) ora vengono venduti con largo anticipo, una sorta di Black Friday del fuoco artificiale. Significa che molto spesso le persone, già incaute (usando un eufemismo) nell’acquistarli sono ancora più sconsiderate nel conservarli in casa.  Quindi l’attività di controlli alla ricerca di queste fabbrichette della bomba debbono iniziare addirittura a ottobre inoltrato Le indagini dei carabinieri  stavolta portano a Pozzuoli. Durante il blitz in un appartamento di un 24enne incensurato dell’area Flegrea i militari trovano 486 ordigni illegali di vario tipo per un peso complessivo vicino ai 50 chili. Tra gli ordigni anche le tipiche “cipolle” alle quali più di qualcuno aveva affibbiato il nome di un campione italiano.

Di…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Terremoto a Napoli oggi nel Gran Cono del Vesuvio: magnitudo 2.2 alle ore 8.35

Pubblicato

il

Terremoto a Napoli oggi nel Gran Cono del Vesuvio: magnitudo 2.2 alle ore 8.35

Lieve scossa nel Vesuvio, magnitudo 2.2. I vulcanologi hanno sempre invitato la cittadinanza a non allarmarsi: si tratta di fenomeni ben noti e monitorati.

Una scossa di terremoto magnitudo 2.2 scala Richter si è verificata oggi, 23 novembre 2024 alle 8.35 nell’area del Gran Cono del Vesuvio, 16 km da Napoli. L’evento tellurico è stato registrato dalla rete di sismografi dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che mappa costantemente le aree a rischio della provincia di Napoli: quella del Vesuvio appunto e quella della caldera vulcanica dei Campi Flegrei. La scossa non è stata avvertita dalla popolazione, essendo l’epicentro in una zona isolata, ovvero sul vulcano partenopeo.

Immagine

Perché un terremoto sul Vesuvio? C’è da preoccuparsi?  I vulcanologi che da anni studiano l’area vesuviana hanno sempre bloccato ogni allarmismo:  Si tratta di una scossa che si inscrive nella dinamica delle piccole fratture superficiali del cratere che dopo l’ultima eruzione vesuviana, datata 1944, ovvero 80 anni fa, compatta e raffreddandosi tende ad abbassarsi. È già accaduto in passato che lievi terremoti siano stati segnalati nel Gran Cono e gli studios parlano di «sismicità a bassa energia nell’area del cratere, evento a sua volta causato a fenomeni gravitativi di contrazione del cratere stesso».

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

“Il sindaco Angelo Vassallo ucciso dal carabiniere Cioffi”, l’accusa del pentito

Pubblicato

il

“Il sindaco Angelo Vassallo ucciso dal carabiniere Cioffi”, l’accusa del pentito

Ridosso, interrogato dal pm, ha detto che a sparare fu l’ex carabiniere Cioffi. I due sono tra gli arrestati per l’omicidio del sindaco pescatore Angelo Vassallo, insieme al colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo e all’imprenditore Cipriano.

Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica

A sparare ad Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, sarebbe stato Lazzaro Cioffi, ex carabiniere già condannato per stupefacenti. Lo ha detto ai magistrati il collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, tra i quattro arrestati per l’omicidio, che ha riferito di un relata refero: lo avrebbe saputo da Giuseppe Cipriano, titolare di un cinema a Scafati (Salerno) e anche lui tra i destinatari della misura.

Vassallo venne ucciso la sera del 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola. Erano da pochi minuti trascorse le 21, il sindaco aveva appena lasciato la piazza di Acciaroli e stava tornando a casa. Secondo gli inquirenti il movente potrebbe essere in un giro di droga che Vassallo riteneva di avere scoperto e di cui aveva già parlato con il procuratore Alfonso Greco, suo amico; il giorno dopo l’omicidio avrebbe dovuto incontrare un carabiniere per raccontare dinamiche e nomi. Il 7 novembre sono scattati gli arresti: oltre a Cioffi, Cipriano e Ridosso, il provvedimento riguarda il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo.

Il pentito: “Vassallo ucciso da Lazzaro Cioffi”

Il contenuto del verbale dell’interrogatorio investigativo di Ridosso, cominciato l’11 novembre e conclusosi il giorno successivo, è stato anticipato da Il Fatto Quotidiano. Le dichiarazioni rilasciate al gip nel carcere di Modena, in sede di interrogatorio di…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]