Cronaca
Gustavo Nocella, capo del narcotraffico catturato in Colombia: pagava 5mila euro al mese di affitto.

Arrestato il narcos conosciuto come “Ermes”
Il 58enne Gustavo Nocella, noto nel mondo criminale come “Ermes”, è stato arrestato a Medellin, in Colombia. L’uomo era conosciuto come una figura di riferimento per diversi clan della camorra napoletana, operando da un lussuoso appartamento nella famosa città colombiana.
Un legame forte con i clan napoletani
Gustavo Nocella, descritto come un narcos di rilievo, è stato per lungo tempo il contatto principale per molte organizzazioni criminali campane. La sua influenza e connessioni con i clan napoletani lo hanno reso un punto nevralgico nel traffico di sostanze illegali tra l’Italia e il Sud America, contribuendo a rafforzare le operazioni internazionali della camorra.
Cronaca
Arzano: politico minacciato con coltello, fermato Sergio Martino

Arzano è stata teatro di un evento che ha posto a rischio l’incolumità di un noto politico locale. Gennaro De Mare, segretario del gruppo Le Nuove Generazioni, è stato nuovamente nel mirino di minacce e attentati, dopo essere stato già bersaglio di campagne d’odio sui social nelle scorse settimane.Questo pomeriggio, un episodio pericoloso si è verificato nella piazza centrale di Arzano.
Il Contesto dell’Aggressione
L’aggressione a Gennaro De Mare è avvenuta in pieno giorno, nella piazza centrale di Arzano, un luogo solitamente frequentato da nombreux cittadini. La vicinanza di testimoni potrebbe aver impedito una escalation della situazione, tuttavia l’episodio dimostra come la violenza e le minacce possano manifestarsi in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.
L’Azionamento delle Forze dell’Ordine
L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di Sergio Martino, un pregiudicato che si trova già under incentro nelle indagini. Questo episodio dimostra l’importanza del ruolo delle forze dell’ordine nella prevenzione e nel contrasto della violenza e delle minacce contro i cittadini e gli esponenti politici.
La Reazione della Comunità
La comunità di Arzano è stata scossa da questo evento, che ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza pubblica e sul clima di tensione che si respira nella città. È fondamentale che i cittadini e le autorità locali si uniscano per condannare ogni forma di violenza e minaccia, e per garantire che gli esponenti politici possano svolgere il loro ruolo senza timore di ritorsioni.
Le Prospettive Future
Questo episodio deve servire come un campanello d’allarme per la comunità di Arzano e per le autorità locali, affinché si possa lavorare insieme per creare un ambiente più sicuro e rispettoso per tutti. È importante che si continui a monitorare la situazione e a prendere misure adeguate per prevenire future aggressioni e minacce contro gli esponenti politici e contro i cittadini in generale.
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Cronaca
Patron Foggia Calcio accusa giornalista: “Difendi la malavita”

Il mondo del calcio e dell’informazione è stato scosso da una recente accusa. Durante una trasmissione televisiva, il patron del Foggia calcio, Nicola Canonico, ha pronunciato parole che hanno scatenato una bufera mediatica. La sua affermazione, “Lei può difendere la malavita, io non la difendo”, è stata rivolta al giornalista foggiano Lello Scarano durante la trasmissione Zafò. Questa dichiarazione ha suscitato un grande scalpore e ha sollevato molte domande sulla libertà di stampa e sulla responsabilità dei giornalisti.
L’accusa di Nicola Canonico
L’accusa di Nicola Canonico è stata diretta al giornalista Lello Scarano, che ha partecipato alla trasmissione Zafò. La discussione è stata molto animata e ha visto i due protagonisti confrontarsi su diverse questioni. La reazione di Nicola Canonico è stata molto dura e ha sollevato molte critiche.
La risposta del giornalista
Il giornalista Lello Scarano non ha tardato a rispondere alle accuse di Nicola Canonico. Ha sottolineato che la sua funzione è quella di informare e di dare voce a tutte le parti in causa, senza prendere posizioni personali. La sua risposta ha cercato di placare la bufera e di riportare la discussione sui binari della correttezza e dellaprofessionalità.
Le conseguenze dell’accusa
L’accusa di Nicola Canonico ha avuto conseguenze immediate e ha scosso il mondo del calcio e dell’informazione. La questione ha sollevato molte domande sulla libertà di stampa e sulla responsabilità dei giornalisti. La discussione è ancora aperta e si attende di vedere come si evolverà la situazione. La comunità dei tifosi del Foggia e gli appassionati di calcio sono in attesa di vedere come la squadra e il suo patron gestiranno questa situazione difficile.Fonte
Cronaca
Giallo sulla morte di Giovanni Marchionni, skipper di Bacoli

Il caso della morte del giovane skipper Giovanni Marchionni continua a fare parlare di sé. Il 21enne di Bacoli è deceduto l’8 agosto scorso a bordo di uno yacht ormeggiato nel porto turistico di Portisco, in Sardegna. La vicenda sta riservando molti colpi di scena, con nuove scoperte che stanno gettando luce su ciò che potrebbe essere accaduto.
La nuova ispezione tecnica
Una nuova ispezione tecnica è stata condotta il 5 agosto e haDurato oltre 12 ore. Questo Approfondimento ha fornito nuovi dettagli sulla morte di Giovanni Marchionni, gettando ancora una volta ombre sulla vicenda. Le autorità stanno lavorando per chiarire le circostanze della morte del giovane skipper, e la nuova ispezione tecnica potrebbe essere stata cruciale per comprendere ciò che è realmente accaduto.
Le circostanze della morte
La morte di Giovanni Marchionni è stata inizialmente archiviata come un omicidio colposo, ma nuovi sospetti stanno emergendo. Si parla di possibili irregolarità lavorative, come il lavoro in nero, che potrebbero essere state la causa della morte del giovane skipper. Le indagini sono ancora in corso, e le autorità stanno cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla tragedia.
Il porto turistico di Portisco
Il porto turistico di Portisco, dove è avvenuta la tragedia, è un luogo di grande bellezza e tranquillità. Tuttavia, la morte di Giovanni Marchionni ha gettato un’ombra su questo posto, solitamente frequentato da turisti e appassionati di nautica. Le autorità locali stanno lavorando per garantire che simili incidenti non si ripetano in futuro, e per fornire supporto alle famiglie dei protagonisti di questa tragica vicenda.
La ricerca della verità
La famiglia di Giovanni Marchionni e le autorità stanno lavorando insieme per cercare di scoprire la verità sulla sua morte. La nuova ispezione tecnica e le indagini in corso potrebbero finalmente portare a una risposta alle molte domande che ancora aleggiano sulla vicenda. Il caso della morte di Giovanni Marchionni è un triste ricordo dell’importanza di garantire la sicurezza e la regolarità lavorativa in tutti i settori, anche in quelli più insoliti come la nautica da diporto.
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