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Cronaca

Catturato il boss Massimiliano Esposito, noto come “lo Scognato” di Bagnoli, latitante da un mese.

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Catturato il boss Massimiliano Esposito, noto come “lo Scognato” di Bagnoli, latitante da un mese.

Arresto a Qualiano: fermato Massimiliano Esposito

Preso a Qualiano (Napoli) il ricercato Massimiliano Esposito, alias "lo Scognato", ritenuto a capo del clan di camorra di Bagnoli. L’operazione è avvenuta nella giornata di ieri quando le forze dell’ordine sono riuscite a localizzare e fermare Esposito, mettendo fine alla sua latitanza.

Il capo clan di Bagnoli era ricercato da un mese

Esposito, noto nel mondo della malavita come "lo Scognato", era ricercato ormai da un mese. L’operazione, condotta con precisione dalle autorità, ha condotto al suo arresto a Qualiano, un comune in provincia di Napoli. L’arresto rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la camorra locale, in particolare contro il clan che operava a Bagnoli.

La camorra napoletana sotto i riflettori

Questo arresto riaccende i riflettori sul problema della camorra a Napoli e in tutta la Campania, dove clan come quello di cui Esposito era presunto capo continuano ad operare, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine. L’arresto di Esposito potrebbe rappresentare non solo un colpo al suo clan, ma anche un segnale importante nella lotta più ampia contro il crimine organizzato nella regione.

Per ulteriori dettagli sull’operazione e sul profilo del ricercato, è possibile consultare l’articolo completo qui.

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Cronaca

Sedicenne arrestato per l’omicidio e incendio di Gennaro Ramondino a Pianura.

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Sedicenne arrestato per l’omicidio e incendio di Gennaro Ramondino a Pianura.

<h2>Arresto di un 16enne per l’omicidio di Genny Ramondino

Ordinanza per un 16enne con l’accusa di omicidio

Si è conclusa con l’emissione di un’ordinanza per un giovane di 16 anni l’operazione investigativa sull’omicidio di Genny Ramondino. Il ventenne di Pianura, un quartiere di Napoli, è stato ucciso e successivamente bruciato. L’adolescente è ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio.

La tragedia di un giovane ventenne

Genny Ramondino, il cui corpo è stato trovato carbonizzato, è stato vittima di un piano criminoso di cui le autorità ritengono responsabile il giovane arrestato. Le indagini proseguono per chiarire eventuali complicità e il movente dietro il brutale assassinio.

Il proseguimento delle indagini

Mentre l’adolescente affronta il procedimento giudiziario, le forze dell’ordine continuano a lavorare per scoprire ulteriori dettagli sull’accaduto. L’arresto segna un passo importante nella ricerca di giustizia per la famiglia di Genny Ramondino, ancora sotto shock per la perdita improvvisa e violenta del loro caro.

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Francesco Ferrara e Francesco Pastore, carabinieri deceduti in un incidente: fermata la donna responsabile.

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Francesco Ferrara e Francesco Pastore, carabinieri deceduti in un incidente: fermata la donna responsabile.

<h3>Incidente mortale a Campagna: arrestata la responsabile

L’incidente che il 6 aprile scorso ha scosso la comunità di Campagna, nel Salernitano, mietendo le vite di due carabinieri e di un uomo di 75 anni, ha oggi una nuova svolta. Questa mattina, la Polizia di Stato ha proceduto all’arresto della donna che lo avrebbe causato. Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna sarebbe risultata positiva all’alcol al momento dell’incidente.

I dettagli dell’incidente

Le vittime dell’incidente, Francesco Ferrara e Francesco Pastore, erano carabinieri in servizio, mentre la terza vittima era un uomo di 75 anni, il cui nome non è stato ancora reso noto. La dinamica dell’incidente ha subito destato sospetti e la successiva indagine ha confermato la presenza dell’alcol nel sangue della donna responsabile.

Reazioni e misure future

La notizia dell’arresto ha suscitato numerose reazioni, sia nella comunità locale sia tra i colleghi delle vittime, che chiedono giustizia per i loro cari e per l’uomo rimasto ucciso. Le indagini continueranno per chiarire tutti i dettagli di quella tragica notte e per rinforzare le campagne di sensibilizzazione contro la guida in stato di ebbrezza.

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Catturato Salvatore Orabona, fuggitivo del clan dei Casalesi: accusato di tentato omicidio.

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Catturato Salvatore Orabona, fuggitivo del clan dei Casalesi: accusato di tentato omicidio.

<h3>Orabona arrestato: fine della latitanza per il membro del clan dei Casalesi

Orabona, 52 anni, ritenuto dagli inquirenti un elemento di spicco del clan dei Casalesi, era stato condannato a 9 anni e 4 mesi per tentato omicidio.

La condanna del 52enne

Le autorità avevano emesso una condanna a 9 anni e 4 mesi a suo carico. L’accusa principale che pendula sul capo di Orabona è quella di ‘tentato omicidio’, un reato che gli è costato anni di latitanza nel tentativo di sfuggire alla giustizia.

Svolta nelle indagini

Dopo un lungo periodo di fuga, le forze dell’ordine sono riuscite a mettere fine alla latitanza di Orabona. La cattura rappresenta un importante traguardo per l’operazione contro il clan dei Casalesi, noto per la sua influenza criminale.

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