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Cronaca

Cardito, opposizione all’abbattimento di un edificio: gli abitanti si chiudono dentro, fermate le ruspe

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Cardito, opposizione all’abbattimento di un edificio: gli abitanti si chiudono dentro, fermate le ruspe

Tensioni a Cardito per l’abbattimento di una palazzina: centinaia di persone barricate in casa

Cardito, un tranquillo comune del Napoletano, si trova oggi al centro di una vicenda che ha gettato nel caos l’intera comunità. L’annunciato abbattimento di una palazzina, avviato dalle autorità locali per motivi non ancora del tutto chiariti, è stato fermato dal drastico gesto di decine di residenti.

I residenti si barricano in casa

La "notizia" ha rapidamente alimentato il malcontento tra i cittadini: centinaia di persone, uniti da un forte legame di vicinato e da uno spirito di solidarietà, hanno deciso di resistere nella maniera più pacifica possibile, barricandosi all’interno delle loro dimore. Un atto controllato di resistenza civile che ha immediatamente bloccato i lavori di demolizione previsti per la giornata.

Ruspe temporaneamente bloccate

Le ruspe, già pronte per l’intervento, si sono dovute arrestare di fronte alla crescente tensione. Gli operatori, sorpresi dall’inattesa presenza massiccia di residenti, non hanno potuto far altro che sospendere le operazioni in attesa di nuove direttive. La situazione resta incerta e "gli abitanti non sono intenzionati a cedere" senza un confronto diretto con le autorità competenti.

Autorità locali sotto pressione

Le autorità locali si ritrovano ora in una situazione delicata. L’abbattimento della palazzina, ritenuto una questione di pubblica sicurezza, deve tuttavia essere gestito con attenzione per evitare ulteriori disordini. Nel frattempo, la comunità di Cardito attende risposte e un possibile compromesso che possa tutelare i diritti di tutti i coinvolti.

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Cronaca

Aggressione al capotreno e macchinista della Circumvesuviana, terrore sulla tratta Napoli-Sorrento

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Aggressione al capotreno e macchinista della Circumvesuviana, terrore sulla tratta Napoli-Sorrento

<h3>Attacco Violento ai Dipendenti della Circumvesuviana

Capotreno e macchinista presi a calci e pugni nei pressi della stazione Villa Regina, a Torre Annunziata. L’episodio di violenza si è verificato lungo la linea Napoli-Sorrento, seminando panico tra i presenti. Le forze dell’ordine sono state allertate e stanno indagando sull’accaduto per identificare i responsabili dell’aggressione.

Protesta e Richiesta di Maggior Sicurezza

In risposta a questo grave evento, l’Usb ha rilasciato una dichiarazione chiedendo un incremento delle misure di sicurezza per proteggere lavoratori e passeggeri: «Chiediamo interventi urgenti e concreti per garantire l’incolumità del personale». L’Usb ha inoltre proclamato uno sciopero di 4 ore per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul problema della sicurezza.

Sciopero di 4 Ore Annunciato dall’Usb

La decisione di proclamare lo sciopero è stata presa dopo l’ennesimo episodio di violenza che ha coinvolto i dipendenti della Circumvesuviana. «Non possiamo tollerare che i lavoratori siano vittime di aggressioni inaccettabili», ha dichiarato un rappresentante sindacale. I dettagli e le modalità dello sciopero saranno resi noti nelle prossime ore.

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A Ercolano demolito il negozio di Piero Sabbarese, consigliere comunale e aspirante sindaco.

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A Ercolano demolito il negozio di Piero Sabbarese, consigliere comunale e aspirante sindaco.

Ladri assaltano il negozio di Piero Sabbarese: danni ingenti ad Ercolano

Una notte di paura ad Ercolano, dove il negozio di Piero Sabbarese, consigliere comunale di Azione e futuro candidato sindaco, è stato preso di mira da un gruppo di ladri che hanno causato notevoli danni alla struttura.

"Non credo ai complotti"

Il consigliere Piero Sabbarese, noto per la sua attività politica con Azione e la sua candidatura a sindaco di Ercolano, ha commentato con fermezza l’accaduto: "Non credo ai complotti, ma se pensano di intimidirmi sbagliano di grosso". Queste parole dimostrano la determinazione di Sabbarese a proseguire con i suoi impegni nonostante l’incidente.

Ingenti danni al negozio

L’attacco si è verificato in piena notte e ha lasciato il negozio gravemente danneggiato. Le vetrine infrante e gli scaffali saccheggiati raccontano di un’operazione mirata e violenta. La comunità di Ercolano è rimasta sconcertata davanti a un atto così audace.

La reazione della comunità

La popolazione locale si è mostrata solidale con Sabbarese, dimostrando vicinanza e sostegno in questo momento difficile. Questo evento ha acceso nuovamente i riflettori sulla sicurezza del territorio e sui rischi legati alla crescente escalation di criminalità.

Per approfondire, visita il link: Continua a leggere

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Cronaca

L’Audi R8 a 330 km/h del capo Esposito di Bagnoli per la fuga.

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L’Audi R8 a 330 km/h del capo Esposito di Bagnoli per la fuga.

Arrestato "lo Scognato", boss di Bagnoli

Massimiliano Esposito, capoclan di Bagnoli noto come "lo Scognato", è finito in manette a Qualiano (Napoli). Le forze dell’ordine hanno orchestrato un’operazione impeccabile bloccando ogni possibile via di fuga per il boss, che avrebbe tentato di sfuggire a bordo della sua potente Audi R8.

Un’operazione impeccabile

La polizia ha individuato Esposito in una delle zone periferiche di Qualiano. Avendo ricevuto informazioni sulla sua posizione, gli agenti hanno rapidamente chiuso tutte le strade circostanti, rendendo impossibile una fuga. Era noto che il capoclan utilizzasse un’Audi R8, un’auto sportiva in grado di raggiungere velocità elevatissime, per la sua latitanza.

Il "bolide" per la latitanza

L’Audi R8 di Esposito è diventata un simbolo della sua latitanza. Capace di raggiungere i 330 km/h, l’auto rappresentava un asset chiave per sfuggire alle autorità. Tuttavia, la rapidità di intervento e la strategia adottata dalle forze dell’ordine hanno privato "lo Scognato" del suo mezzo di fuga, portando alla sua cattura senza incidenti.

Le reazioni nel quartiere di Bagnoli

La notizia dell’arresto di Massimiliano Esposito si è diffusa rapidamente nel quartiere di Bagnoli, dove il capoclan aveva consolidato il suo potere negli anni. Gli abitanti si sono mostrati divisi tra chi esprime sollievo e chi teme ripercussioni a seguito dell’azione delle forze dell’ordine.

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