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Cronaca

Aggressore non identificato grazie al casco

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Aggressore non identificato grazie al casco

Il 21enne accoltellato ieri al Vomero, quartiere collinare di Napoli, è stato aggredito per screzi familiari e non per questioni di viabilità, come si era pensato in un primo momento. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, la violenta aggressione si è verificata in via Morghen ed è stata rapidamente chiarita dai carabinieri.

Alla base dell’aggressione

L’aggressione è stata scoperta essere il risultato di una lite familiare, piuttosto che una disputa sul traffico. I carabinieri del Nucleo Operativo e della Pattuglia Mobile di Zona della compagnia Vomero hanno arrestato un uomo di 46 anni, V.R., che è legato al 21enne da vincoli di parentela non diretta. V.R. è stato arrestato con l’accusa di lesioni personali aggravate con arma bianca.

Il 46enne rintracciato tramite le telecamere

Dalle indagini emerse che l’aggressione è avvenuta a causa di tensioni familiari tra i due. Al momento dell’aggressione, l’uomo indossava un casco per non essere riconosciuto. Il 21enne ha subito 5 coltellate ed è stato trasportato in ospedale, dove le ferite sono state giudicate guaribili in 15 giorni. Il 46enne è stato identificato tramite le immagini delle telecamere di sorveglianza e rintracciato in ospedale, dove si era recato per farsi curare piccoli tagli riportati durante l’aggressione.

Il caso è stato affidato alla Procura di Napoli, che sta coordinando ulteriori indagini per chiarire ogni aspetto della vicenda e capire se ci siano altre persone coinvolte o altre dinamiche che abbiano portato alla violenza. Resta da chiarire se esistono precedenti conflitti famigliari che potrebbero aver alimentato la tensione tra i due.

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Cronaca

I funerali di Emanuele Tufano, il 15enne morto in una sparatoria a Napoli, si terranno domani.

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I funerali di Emanuele Tufano, il 15enne morto in una sparatoria a Napoli, si terranno domani.

Si svolgeranno domani, 31 ottobre, al Rione Sanità, nel suo quartiere, i funerali di Emanuele Tufano, il 15enne ucciso a colpi di pistola lo scorso 24 ottobre.

Emanuele Tufano, il 15enne ucciso a Napoli la notte del 24 ottobre

Avranno luogo nel primo pomeriggio di domani, giovedì 31 ottobre, precisamente alle ore 16, i funerali di Emanuele Tufano, il ragazzo di 15 anni morto in una sparatoria nel cuore di Napoli lo scorso 24 ottobre; le esequie si svolgeranno al Rione Sanità, nel quartiere in cui il 15enne viveva. Nella giornata di ieri, infatti, si è svolta l’autopsia sul corpo di Emanuele Tufano e, da quanto aveva appreso Fanpage.it, dalla Questura partenopea non erano arrivate nessune indicazioni su un eventuale divieto affinché i funerali del ragazzo si svolgessero pubblicamente, non rilevando nessun problema di ordine pubblico.

Emanuele Tufano morto in una sparatoria tra bande

Proprio l’autopsia avrebbe rivelato, come si era già ipotizzato sin dall’inizio, che Emanuele Tufano sia morto a causa di un solo proiettile alla schiena. Le indagini della Squadra Mobile della Questura partenopea, coordinate sia dalla Procura ordinaria che da quella per i Minori, vanno avanti senza sosta per fare piena luce sulla morte del 15enne. Stando a quanto emerso finora, il ragazzo sarebbe rimasto coinvolto in una sparatoria tra gruppi di ragazzini, uno proveniente dal Rione Sanità, appunto, l’altro invece dalla zona di piazza Mercato, dove il 15enne ha poi effettivamente trovato la morte.

Le indagini e gli indagati

Allo stato attuale delle indagini, risultano indagati due minorenni, un 15enne e un 17enne, entrambi provenienti dal Mercato: l’accusa dei due, però, non è quella di omicidio, ma per possesso e uso di armi. I due sarebbero stati coinvolti nella sparatoria, ma il loro racconto è ancora tutto da appurare: entrambi sono stati lungamente ascoltati in Questura.

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Anziani maltrattati in una Rsa a Salerno, il sindaco definisce la vicenda raccapricciante.

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Anziani maltrattati in una Rsa a Salerno, il sindaco definisce la vicenda raccapricciante.

Il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli ha espresso profonda preoccupazione in merito a una recente operazione condotta dai carabinieri che ha rivelato l’esistenza di una struttura per anziani in condizioni disumane nella città. La scoperta ha fatto emergere un quadro allarmante di maltrattamenti subiti dagli ospiti della casa di cura, che il sindaco stesso non ha esitato a definire “una storia raccapricciante”.

Testimonianze di maltrattamenti

Secondo le informazioni raccolte dai carabinieri, i pazienti della struttura venivano sottoposti a gravissimi abusi. Si parla di persone legate alle sedie a rotelle e costrette a rimanere su letti sporchi di urina. “Non capisco come sia possibile tutto questo”, ha dichiarato il sindaco Napoli, visibilmente scosso dal caso. La residenza ha ospitato circa quaranta anziani, alcuni dei quali avrebbero subito maltrattamenti all’interno di quello che doveva essere un luogo sicuro.

Il ruolo del Comune di Salerno

Nonostante la struttura operasse in regime privato e dunque non rientrasse direttamente sotto la supervisione comunale, il sindaco ha annunciato l’intervento del settore Politiche Sociali del Comune di Salerno. “Una volta appresa la notizia, era per noi doveroso agire”, ha affermato Napoli, spiegando che il Comune si è attivato per garantire una nuova sistemazione agli anziani privi di sostegno familiare. “Il mio plauso va all’Arma dei Carabinieri”, ha aggiunto, elogiando le autorità per l’intervento e la vigilanza continua sulle illegalità.

Le conseguenze legali

Nell’ambito dell’operazione, i carabinieri del Nas di Salerno hanno eseguito ordinanze cautelari nei confronti di dieci persone coinvolte. Le accuse spaziano dal sequestro di persona ai maltrattamenti, in alcuni casi aggravati dall’aver approfittato della vulnerabilità delle vittime, gran parte delle quali incapaci di difendersi a causa delle loro condizioni psichiche e sociali. Un atto di giustizia che il sindaco Napoli non esita a definire necessario per restituire dignità a chi ha sofferto in silenzio.

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Bambina di 5 anni perde la vita.

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Bambina di 5 anni perde la vita.

Un tragico incidente stradale ha scosso la comunità di San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, durante la notte appena trascorsa. Un drammatico scontro tra due automobili è costato la vita a una bambina di soli 5 anni. L’impatto si è verificato intorno all’una su via Armando Diaz, per cause che sono ancora al vaglio degli investigatori. Nonostante il rapido intervento dei sanitari del 118, per la bambina non c’è stato nulla da fare.

Inchiesta in corso sulla dinamica dell’incidente

La Polizia di Stato, intervenuta tempestivamente sul luogo del sinistro, ha avviato le indagini necessarie a chiarire le cause e la dinamica dello scontro. Gli agenti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano hanno effettuato i rilievi tecnici che potrebbero fornire indicazioni decisive per comprendere cosa sia accaduto quella notte. Contestualmente, la Procura della Repubblica di Nola ha aperto un’inchiesta formale sull’incidente. Tra le ipotesi, non si esclude che nelle prossime ore possa essere disposta l’autopsia sul corpo della bambina per ottenere ulteriori informazioni.

La comunità locale scossa dal dolore

La notizia della tragica scomparsa della bambina ha lasciato sotto shock l’intera comunità di San Giuseppe Vesuviano. I residenti della zona, già svegliati nel cuore della notte dal trambusto degli eventi, ora si stringono attorno alla famiglia colpita dal lutto. La vicenda ha sollevato un profondo cordoglio e un forte desiderio di giustizia per una giovane vita spezzata così bruscamente.

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