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Cronaca

Cocaina distrutta nell’acido durante l’incursione dei carabinieri: spacciatore arrestato a Caivano.

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Cocaina distrutta nell’acido durante l’incursione dei carabinieri: spacciatore arrestato a Caivano.

I Carabinieri Arrestano Pusher a Caivano: Tenta di Bruciare la Cocaina nell’Acido

I carabinieri hanno arrestato un uomo di 39 anni, già sottoposto agli arresti domiciliari, colto in flagrante mentre vendeva una dose di cocaina a un acquirente. Nel momento in cui si è accorto della presenza dei militari, il 39enne ha cercato di eliminare le prove bruciando la cocaina nell’acido.

Tentativo di Eliminazione delle Prove

Alla vista dei carabinieri, il pusher ha immediatamente cercato di disfarsi della droga, bruciandola nell’acido. Nonostante il suo tentativo disperato, i militari sono riusciti a bloccarlo e a procedere al suo arresto. Questo episodio sottolinea non solo la determinazione della polizia nel combattere lo spaccio di droga, ma anche l’audacia con cui i malviventi cercano di sfuggire alla giustizia.

Operazione dei Carabinieri a Caivano

L’operazione si è svolta a Caivano, una località già nota alle forze dell’ordine per episodi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri, è stato possibile evitare che ulteriore droga venisse immessa nel mercato locale. Questo arresto rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro il traffico di droga nella regione.

L’intervento si è concluso con il sequestro della droga non completamente bruciata e l’arresto del 39enne, che dovrà ora rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia.

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Cronaca

Pazienti contenuti all’ospedale San Paolo, l’ASL Napoli 1: “Seguita procedura prevista dal Ministero”

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Pazienti contenuti all’ospedale San Paolo, l’ASL Napoli 1: “Seguita procedura prevista dal Ministero”

L’Asl Napoli 1 ha concluso l’indagine interna sul contenimento di due pazienti nella Neurologia dell’ospedale San Paolo: non sono stati ravvisati “comportamenti censurabili”.

Esito dell’Indagine

L’indagine era stata avviata in seguito alla segnalazione di due pazienti contenuti nel reparto di Neurologia. Dopo un’attenta analisi, l’Asl Napoli 1 ha confermato che le procedure adottate erano conformi alle normative ministeriali.

Normative e Procedure

Secondo le leggi vigenti, il contenimento di pazienti deve essere effettuato seguendo precisi protocolli al fine di garantire la sicurezza degli stessi e del personale sanitario. L’Asl Napoli 1 ha verificato che in questo caso specifico tali protocolli sono stati rispettati.



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Statuetta che ha causato la morte di Chiara Jaconis potrebbe essere stata lanciata accidentalmente dal terzo piano

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Statuetta che ha causato la morte di Chiara Jaconis potrebbe essere stata lanciata accidentalmente dal terzo piano

Individuato l’appartamento da cui è precipitato l’oggetto che ha ferito mortalmente la turista padovana; potrebbe essere stato lanciato per errore. L’incidente che ha visto la tragica scomparsa di Chiara Jaconis, giovane turista padovana, è avvenuto in uno dei quartieri centrali di Napoli. Le indagini hanno portato all’individuazione dell’appartamento dal quale è precipitata la statuetta che ha provocato il drammatico incidente.

Proseguono le indagini

Le autorità stanno continuando a investigare sulle circostanze che hanno portato alla morte di Chiara. Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella del lancio accidentale dal terzo piano di un edificio. Gli inquirenti stanno ascoltando i residenti dell’appartamento per capire cosa sia effettivamente accaduto.

Ipotesi di colpa e responsabilità

Gli investigatori stanno valutando se procedere con accuse di negligenza o se si possa configurare una responsabilità penale per chi ha lanciato l’oggetto. La morte di Chiara Jaconis ha sollevato molte domande e preoccupazioni sulla sicurezza in zone ad alta densità abitativa e la vicenda potrebbe portare a nuove regolamentazioni.

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Operazione contro il clan Esposito-Nappi di Bagnoli: il capobanda Massimiliano “lo Scognato” è in fuga, effettuati 11 arresti

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Operazione contro il clan Esposito-Nappi di Bagnoli: il capobanda Massimiliano “lo Scognato” è in fuga, effettuati 11 arresti

Operazione contro il clan Esposito-Nappi: 11 arresti

Un’importante operazione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di undici membri del clan Esposito-Nappi, noto per il controllo del traffico di droga e dei parcheggi abusivi nella zona. Tuttavia, tra gli indagati ci sono anche due figure di spicco ancora in fuga, inclusa quella del boss Massimiliano Esposito, soprannominato "lo Scognato".

Indagati in Fuga

Durante il blitz, le autorità sono riuscite a catturare la maggior parte degli affiliati alla clan, ma due individui, tra cui il capo dell’organizzazione, sono riusciti a sottrarsi all’arresto. Le ricerche per la loro cattura sono tuttora in corso, mentre le indagini continuano per smantellare completamente le attività illecite del clan.

Potrete leggere ulteriori dettagli sull’operazione qui..

Controllo del Territorio

Il clan Esposito-Nappi esercitava un controllo capillare sul territorio, soprattutto attraverso il traffico di sostanze stupefacenti e la gestione di parcheggi abusivi. Le indagini hanno richiesto un lungo periodo di monitoraggio e raccolta prove per poter effettuare un’operazione così imponente e ben coordinata.

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