Cronaca
Truffa agli anziani: arrestati finti poliziotti e postini a Napoli
Phishing e Spoofing a Napoli: Scoperte Truffe su Anziani da Finti Poliziotti e Postini
A Napoli, un gruppo di truffatori ha raggirato almeno 40 persone, fingendosi agenti di polizia e operatori postali, e sottraendo loro ingenti somme di denaro. La truffa, elaborata nei minimi dettagli, iniziava con un SMS falso che avvisava di un accesso anomalo al conto corrente. Cliccando sul link incluso nel messaggio, le vittime venivano reindirizzate a un sito fraudolento dove venivano richiesti i loro dati di accesso.
Come Avveniva la Truffa
Il Phishing
La fase iniziale del raggiro prevedeva l’invio di SMS ingannevoli, apparentemente inviati da Poste Italiane. Questi messaggi segnalavano un accesso non autorizzato al conto corrente e contenevano un link che rimandava a un sito web falsificato, identico a quello ufficiale di Poste Italiane. Una volta inseriti i propri dati, le vittime li condividevano inconsapevolmente con i truffatori, che li memorizzavano per utilizzarli successivamente.
Lo Spoofing
La fase successiva, conosciuta come spoofing, prevedeva l’utilizzo di software avanzati per effettuare chiamate telefoniche in cui veniva mostrato sul display del destinatario un numero legittimo, come quello della Polizia Postale. Questo inganno conferiva alle chiamate un’apparenza di autenticità, facendo sembrare le richieste dei truffatori assolutamente credibili.
L’Ingegneria Sociale: Manipolazione e Persuasione
I criminali utilizzavano tecniche di ingegneria sociale per manipolare psicologicamente le vittime, instillando un senso di urgenza e paura per ottenere le informazioni desiderate. Spesso si presentavano come operatori specializzati, rassicurando le vittime e convincendole a fornire ulteriori dati sensibili, come il codice fiscale o il numero di carta di credito.
Le Conseguenze delle Truffe
Una volta in possesso delle credenziali e delle informazioni personali, i truffatori avevano varie opzioni per sfruttare i dati:
- Svuotamento dei conti correnti: Prelievi di denaro o bonifici non autorizzati.
- Furto d’identità: Utilizzo dei dati rubati per aprire nuovi conti o richiedere prestiti fraudolentemente.
- Diffusione di malware: Installazione di software malevoli sui dispositivi delle vittime per raccogliere ulteriori dati sensibili o controllare i sistemi informatici da remoto.
Come Difendersi da Questi Raggiri
Per proteggersi da simili truffe, è fondamentale adottare alcune precauzioni:
- Non cliccare su link sospetti: Evitare di aprire collegamenti contenuti in SMS o email da mittenti sconosciuti.
- Verificare l’identità del chiamante: Non fornire informazioni personali o finanziarie a chi si presenta telefonicamente senza una verifica preventiva.
- Contattare direttamente l’istituto di credito: In caso di dubbi, usare i canali ufficiali per contattare la banca o l’ufficio postale.
- Installare software di sicurezza aggiornati: Utilizzare antivirus e antimalware e mantenere aggiornati i sistemi operativi.
- Essere diffidenti: Non fidarsi immediatamente di comunicazioni che suscitano urgenza o ansia.
Le indagini della Polizia Postale di Genova e Napoli hanno portato all’arresto di due dei tre responsabili e al sequestro di ingenti somme di denaro, ponendo fine a questa banda criminale.
Cronaca
Droga e cellulari con i droni nel carcere di Secondigliano, c’era anche chi faceva acquisti online
La Squadra Mobile di Napoli ha arrestato 12 persone, ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo su un sistema di consegne di droga e cellulari nel carcere di Secondigliano. Gli ordini arrivavano dal reparto di Alta Sicurezza.
Immagine di repertorio
Una vasta operazione della Squadra Mobile di Napoli ha portato all’arresto di 12 persone – 10 in carcere, 2 agli arresti domiciliari – ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo in piedi un sistema per introdurre, attraverso droni altamente tecnologici, droga e cellulari all’interno del carcere di Secondigliano. E proprio grazie a un cellulare, secondo gli inquirenti, i carichi e le spedizioni venivano gestite, addirittura da un detenuto, ritenuto esponente di spicco della Vanella Grassi, che si trovava nel reparto di Alta Sicurezza del carcere, quello in cui, appunto, sono ospitati i detenuti condannati per camorra. Stando a quanto appreso dagli inquirenti nel corso dell’attività investigativa, grazie ai cellulari introdotti in carcere, c’era anche chi effettuava ordini su una nota piattaforma di acquisti online.
I cellulari erano tutti intestati a cittadini extracomunitari
L’attività investigativa ha permesso di accertare come il traffico fosse stato organizzato da Nico Grimaldi, ritenuto esponente di spicco del clan, da sua madre Rita Pitirollo e dalla moglie, Addolorata De Falco. Gli ordini dei detenuti arrivavano all’esterno del carcere e, ad autorizzare l’invio dei droni e quindi delle spedizioni era proprio la madre di Grimaldi. Le indagini hanno rivelato che tutti i telefoni e le relative utenze erano intestati a cittadini…
Cronaca
In auto con hashish e pistola nel cruscotto, due arresti nel Napoletano
Due 21enni arrestati a Brusciano, nel Napoletano: in auto hashish e una pistola col colpo in canna nel cruscotto.
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Erano in auto con una pistola nel cruscotto colpo in canna ed hashish: due le persone arrestate a Brusciano dai carabinieri durante un servizio a lungo raggio nelle aree popolari nella provincia di Napoli. Nel dettaglio, i militari dell’Arma attorno alle due di notte hanno notato un’automobile con all’interno due persone: da un controllo, è emerso che entrambi fossero 21enni già noti alle forze dell’ordine, e così sono scattate le prime perquisizioni, che hanno permesso ai carabinieri di rinvenire e sequestrare quattro grammi di hashish, facendo scattare i controlli più approfonditi.
Ed è stato lì che i carabinieri hanno ritrovato nel cruscotto una pistola a tamburo con matricola abrasa e colpo in canna, all’interno del cruscotto. L’arma, subito sequestrata, sarà sottoposta ad accertamenti balistici per verificare se ci sia stato un suo eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri delitti. Per i due, invece, è scattato l’arresto e si trovano ora in carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria: dovranno rispondere di detenzione di arma illegale.
Cronaca
Beve sostanza tossica scambiandola per acqua, avvocato in rianimazione a Nocera Inferiore
L’avvocato 43enne è stato ricoverato in rianimazione all’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore: è grave.
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Beve una sostanza tossica scambiandola per acqua: in rianimazione un avvocato 43enne di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Il professionista, secondo le prime informazioni, sembra sia rimasto vittima di un terribile disguido. Avrebbe, infatti, ingerito una sostanza caustica, non è chiaro se acida o basica, riportando gravi conseguenze. L’incidente risale al pomeriggio di lunedì 18 novembre 2024.
Avvocato 43enne ricoverato a Nocera Inferiore
Il legale, dopo aver ingerito per sbaglio la sostanza, si sarebbe sentito male. Immediatamente è partita la macchina dei soccorsi. Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118 che ha trasportato il ferito d’urgenza presso l’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, per le cure mediche del caso. Qui, il personale sanitario ha deciso per il ricovero nel reparto di rianimazione. Le condizioni della vittima sono considerate serie.
Indagini sulla natura del liquido ingerito
Secondo le prime ricostruzioni, il 43enne avrebbe bevuto un liquido, immaginando, probabilmente, che fosse acqua naturale. Invece, si trattava, sembra, di una sostanza tossica e velenosa, la cui natura non è stata ancora chiarita, forse soda caustica, o un qualche tipo di acido. Subito dopo è stato colto da malore. Quando è arrivato in ospedale, i medici hanno subito capito la gravità della situazione ed hanno deciso, in via precauzionale, il ricovero in rianimazione, dove il legale si trova è attualmente sotto costante e attento monitoraggio.
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